Capitolo 27

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In quel momento capì che Filippo era una parte integrante di me, mi faceva ridere e ormai senza di lui ero il nulla. Qui a Roma non sarei mai esistita senza di lui.
Quando finimmo di raccontare la nostra storia Lucy si accorse che avevo gli occhi lucidi, probabilmente mi è venuto da piangere sentendo la storia mia e di Filippo e di quanto sono a Roma. Di sapere quanto stata sciocca all'inizio a fidarmi subito di lui e di essermi fidata anche di Matteo.
In questo momento non sarei in una situazione del genere se fossi rimasta a Londra o se mi fossi accontentata di Filippo.
Adesso quando sarei entrata mi avrebbe baciata, sarebbe venuto sicuramente a trovarmi in ospedale e sarebbe stato la mia ombra in tutto e per tutto.
Scossi la testa.
"No, no, no! È tutto sbagliato" urlai cominciando a piangere.
Lucy vedendomi così si preoccupò ma non mi importava. Sarei dovuta rimanere a Londra.
Presi un cuscino e lo lanciai addosso alla porta. Lucy lo raccolse. Filippo le fece cenno di uscire da questa camera che a me ci pensava lui.
Voleva cercare di salvarmi dai miei demoni interiori.
Non so cosa mi sia successo ma sentivo che questa vita non è quella che ho sempre desiderato, non è quella che mi immaginavo quando mi addormentavo e di certo non mi sarei aspettata tutto questo.
"No, no, no" continuai ad urlare.
Filippo cercò di avvicinarsi a me, allungò un braccio ma io continuai a scuotere il corpo e la testa obbligandolo ad allontanarsi.
"Filippo, non è giusto, non ve lo meritate, no, no, no." Poi mi calmai un attimo e decisi di mettere la testa sotto al cuscino del mio letto.
Cominciai a inspirare e espirare e cercai di calmarmi.
Sentì che lui si sedette accanto a me. Mi mise la mano intorno al mio polso per cercare di calmarmi maggiormente.
"Ehy, ci sono io con te."
Continuai a singhiozzare.
Lui con calma mi tolse il cuscino da sopra la mia testa e allargando le gambe si mise ai bordi del mio corpo.
Con una mano mi sistemò i capelli senza togliere i suoi occhi dai miei.
Mi aiutò ad alzarmi e mi fece sedere al bordo del letto sulle sue ginocchia.
"So a cosa stai pensando, non è nulla come vorresti, non è mai come uno vuole, tu sei fantastica e io farò di tutto pur di farti stare bene."
Il mio viso cominciò a riempirsi di lacrime, avrei tanto voluto rispondergli con qualcosa di bello, qualche frase romantica o solo un "anch'io".
Invece c'era anche Matteo e non sapevo come stavano andando le cose con lui, avrei dovuto rivederlo poi avrei deciso.
"Filippo..."
"Mmm?" Disse lui mentre mi stava dando baci sul collo.
"Ho deciso che a breve farò la mia scelta, dammi ancora due settimane e poi forse sarò tutta tua."
"È troppo due settimane."
"Ti prego non mi dare fretta ulteriore." Lo pregai.
"Comunque grazie per avermi calmato, ti voglio bene." Gli dissi.
"Solo?"
"Lo sai che è di più di questo." Gli sorrisi.
"Ti amo" mi sussurrò sul collo facendomi venire i brividi che partivano dal collo per attraversare tutta la schiena e finire sui piedi.
Mi fece alzare dalle sue ginocchia e poi si sdraiò sul letto, mi prese per mano e mi obbligò a mettermi sopra di lui con le gambe divaricate all'altezza della sua pancia.
Poi mi prese una guancia e fregandosene di Matteo si avvicinò a me, cercando di baciarmi.
In quel momento per fortuna arrivò Lucy che quando ci vide così si mise a ridere.
"Strano, vi ho lasciati mentre litigavate e ora vi ritrovo a baciarvi. Era tutta una scusa per allontanarmi scommetto."
"Certo che no" risposi io
"Abbiamo risolto un po di cose." Rispose Filippo.
"Diciamo che i tuoi vogliono che Filippo torni a casa" mi disse allora.
Uffi che palle i miei.
"Piccola promettimi che quello che abbiamo passato oggi continuerà ad esserci" disse preoccupato con la paura di perdermi.

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