Capitolo 35

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"Oi Lucy, non ti ho detto cosa è successo" dissi ancora piangendo.
Questa notte non avevo dormito, ho pensato solo a quella zoccola che faceva un pompino alla persona che amavo, il giorno del mio compleanno.
"No cosa è successo?"
"Filippo" dissi solo.
"Cosa ha combinato quel deficiente? Se oggi lo incontro gliene dico due. Oltre a rovinare la mia di vita rovina pure la tua. Non può fare così!" Disse ribellandosi.
Decido di raccontarle tutto, fin dall'inizio della serata.
"Il Blue?" Disse a metà del mio discorso "no, ma tu sei pazza!"
"A mia difesa posso dire che era il mio compleanno"
"Hai ragione" disse ridendo.
"Poi dopo la mezzanotte..." Continuai il racconto per filo e per segno.
"No! Non ci posso credere! È risaputo che Alessandra è innamorata di Filippo ma non pensavo che potesse arrivare a tanto!!"disse
"Ma l'ha fatto per gelosia nata in quel momento?"
"No, senti, ora mi raggiungi a casa mia e ne diciamo quattro su Filippo."
"Arrivo"

"Ci hai messo troppo!" Si lamentò lei quando citofonai.
Quando entrai lei vide che ero in condizioni pietose.
"Non hai dormito la notte del tuo compleanno, eh ragazzina?" Mi fece un occhiolino e poi mi portò in bagno.
"Da quando ti conosco ti ho sempre visto struccata.
Ma in momenti simili un fondotinta può migliorare davvero la situazione. Ti fidi di me?"
"Ovvio."
Mi fece sedere sul water e poi si inginocchiò davanti a me, prese i trucchi e cominciò a rendermi più bella e meno disperata di quello che in realtà ero. Ma era solo finzione. Magari mi sentissi così bene come mi sento fuori.
È tutta funzione.
Mi torna in mente quel giorno, in macchina con Filippo, due anni fa.
Credo di aver detto "Sto bene, grazie" almeno 37 volte, e non era vero neanche una volta, ma non se ne è accorto nessuno. Quando qualcuno ti chiede "Come stai?", non vuole una vera risposta.
Anche quel giorno, tutto andava perfettamente quando solo una mia osservazione ha cambiato tutto.
Sara una volta finita di truccarmi si rivolge a me
"Come stai?"
"Bene, grazie" risposi ovvia con la frase impressa nella mente.
"Ehy, lo so che non può essere che stai bene e ti capisco... Pensa anche io ho avuto i miei momenti peggiori.
E se c'è qualcuno che ti abbatte tu sappi soltanto che puoi solo risalire dopo che hai toccato il fondo."
Lei voleva una vera risposta.
Mi sorride e poi mi fa venire in cucina.
"Non so ancora cosa è successo, mentre tu mi racconti ti preparo qualcosa da mangiare.
Cosa vuoi? Dolce? Salato? Non dirmi che non vuoi mangiare perché so gia che sta mattina non hai fatto colazione per la disperazione." Poi guarda l'orologio "Be, non è troppo tardi per fare la colazione! Se vuoi io la posso rifare" poi si avvicina alla dispensa e si affaccia da là.
"Biscotti?" Dice mostrandomi un pacchetto di gocciole, stelline e abbracci.
"sennò abbiamo i cereali" dice mostrandomi un pacchetto di cereali al cioccolato, uno allo yogurt e uno semplice.
"Sennò puoi sempre optare per le fette biscottate con la nutella o la marmellata."
Dopo di che si fermò, si sedette nel tavolo di fronte a me e incominciò a ridere.
"Lo so, sono una pazza ma nel mio periodo buio ho desiderato tanto una persona che mi facesse ridere ma ormai Filippo non c'era più, mio padre non mi parla da quel momento mentre mia madre lo sta cominciando ad accettare adesso e di amici o amiche non ne avevo. Sono sempre circondata da persone che mi hanno stimato per la mia bellezza, molti ammiratori ma se ne sono andati tutti al momento del bisogno. Non so il motivo, forse mi ritenevano una poco di buono e mi ritengono ancora così. Poi ci sei tu.
Io mi faccio una tazza di latte e nesquik" dice poi alzandosi per prendere il latte nel frigo
"Fanne due" le dico.
"Melissa?" Chiedo poi.
"Melissa viene dopo, descrivimi cosa provi in questo momento, sfogati con me quanto ti pare"
Incomincio a descriverle le mie emozioni mentre comincio a girare con il cucchiaino il nesquik per farlo diventare un tutt'uno con il latte.
"Rabbia molta rabbia, delusione e non riesco a capire perché l'ha fatto. Avevo appena deciso di scegliere lui."
Parlammo molto di questo.
Lei poi mi chiese se avevo parlato di Melissa a Filippo.
"Non ancora" rispondo.
"Ma lui non Sa ancora niente?"
Lei scosse la testa.
"Ho paura a dirglielo.
Inoltre i miei nonni vogliono che Filippo torni da me, i miei genitori anche immagino e che almeno mi chiedi scusa. Dovrebbe almeno diventare un po padre di Melissa. Lei non ha ancora un padre."
Mi rattristo, il destino di Filippo non è stare con me, la sua strada è sempre stata Sara.
Per nascondere il broncio che mi è tornato do un sorso al latte cioccolatoso.
"Ti sono venuti i baffi" dice ridendo. Che figura! "Ecco tieni" dice porgendomi un tovagliolo." Io divento per lo minimo rossa.
"Dopo tutto siamo ancora bambine."
"Mami! Mi puoi portare Melissa?" Urla Sara.
"Buongiorno" disse sua madre portando lo scricciolo in braccio con un vestitino rosa.
La posò su Sara e poi scomparì.
"Ehy amore" comincia a dire Sara.
Mi sento a disagio, quello è il bambino di Filippo, lo stesso indisciplinato di ieri sera. Perché non si prende una responsabilità prima o poi?
Presto gliene avrei parlato di Melissa.
Non mi interessa che cosa penserà lui.
Ormai ho imparato che ci si deve difendere da tutti, sopratutto dai tuoi amici più cari. Non ci si può fidare più di nessuno. Se ti fidi, se ti affezioni poi perdi qualcosa di te stessa, sempre.
Più condividi con una persona più ti sentirai solo dopo.
Però bisogna sempre ricordarsi che si può solo risalire dopo che si ha toccato il fondo.
"Sara, ora devo andare, grazie di tutto".

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