Capitolo 12

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Matteo arrivò con cinque minuti di ritardo ma già era un traguardo se era venuto.
Vidi che quando mi ha visto aveva gli occhi spalancati.
E non mi smetteva di fissare.
"Ti sta bene il vestito. È adatto per fare il motor boat" disse facendomi l'occhiolino.
Non capivo cosa fosse ma ero felice che almeno lui pensava che il vestito mi stava bene, al contrario di quanto pensavo io.
"Che cos'è successo?"
Chiese sedendosi nella sedia di fronte a me del tavolino del bar.
"Con calma"
"Era soltanto una scusa per stare un po' con me vero?!" Chiese poi come se fosse un affermazione ridendo.
"Proprio... Senti non so se dirtelo o no, la cosa giusta sarebbe che te lo dicesse lei"
"Lei? Lei chi?"
"La tua ragazza" dissi mentre con la mano facevo un segno al cameriere di venire.
"Una cioccolata calda" dissi io.
"Facciamo due grazie" corresse Matteo.
Quando il cameriere se ne andò Matteo aveva la faccia sorpresa.
"La mia ragazza?" Chiese sconvolto senza capire cosa fosse successo.
"Si..."
"Atena spiegami meglio"
"No non posso... Te lo dirà lei se vorrà, io non posso dirti nulla scusami Matteo"
"Ora mi alzo e me ne vado"
"Scusami, non dipende da me. Non è giusto che te lo dica io".
Diede un pugno al tavolo e fece uscire l'acqua dalla bottiglia che il cameriere gentilmente ci aveva appena portato.
"Mi hai stancata! Prima mi chiami e io mi precipito poi non vuoi dirmi niente e mi fai incazzare. Se hai intenzione di dirmi una cosa importante hai fatto bene a chiamarmi ma poi dimmela cazzo".
Mi misi le mani nei capelli.
"Si, lo so, scusami davvero non trovo giusto che sia io a dirti quello che dovresti scoprire da qualcun altro".
"Ma è tanto importante?"
Io annuì.
Matteo stava per dire qualcosa ma arrivò la cioccolata calda, per fortuna.
Una volta che la finimmo lui sembrava essersi dimenticato di tutto quello che era successo.
"Te la senti ugualmente di svolgere la prova?"
"Direi di sì"
"Visto che mi stai simpatica ti va di sapere in cosa consiste?"
"Grazie ma no... Voglio superare la prova esattamente come hanno fatto le altre."
"Invece ti va di fare un giro?"
Pensai a Filippo e mi venne il Mal di testa solo a pensare che ora stavo con Matteo e non con lui. Potevo farlo venire insieme a noi due visto che alla fine a Matteo non gli ho detto proprio nulla.
Ora non saremmo solo io e lui.
Mi vergognavo.
Infondo lo conosco da un giorno e già mi chiede di fare un giro?
Inoltre mi vergognavo di uscire con il fidanzato della ragazza che mi voleva scopare contro la mia volontà.
Ricordandomi quel momento mi stancai di parare il culo a quell' oca e quindi decisi di dirglielo.
"Va bene, facciamo un giro. Ho deciso di parlarti di quello che è successo".
"Ok dai ti porto in un bel negozio oppure preferisci direttamente in camera mia?" Disse maliziosamente.
"Mmm... La tua camera non mi attira per niente" dissi ridendo.
Anche lui si mise a ridere.
Mentre camminavamo decisi di dirglielo.
"Matteo, è arrivato il momento di parlartene"
"Prego allora"
Disse fissandomi negli occhi.
"Allora, lo so che la ucciderai ma ti prego non dirle che ho fatto la spia"
"Va bene ma va avanti"
"Oggi, ecco, vedi, diciamo che"
"Diana c'è la fai o no?"
"Facciamo che te lo dico tutto ad un fiato?"
"Se è l'unico modo per dirmelo va bene"
"Eccovedioggilatuaragazzavolevascoparmiinbagnocontrolamiavolontàsonoriuscitaafermarlamapensosialesbica"
Penso che avevo appena parlato incomprensibilmente ma lui sembrava aver capito.
Mi guardò negli occhi, gli si annebbiarono e una lacrima gli scese dagli occhi poi mi abbracciò.
"È praticamente un anno che stiamo insieme.
Non capisco perché non gli piaccio, cosa ho fatto di male?"
"Ehi, Matteo, sinceramente tu non hai fatto nulla, è solamente colpa sua che non ti ha detto la verità, evidentemente all'inizio ti amava sul serio ma poi forse cambiò idea.
Sei un ragazzo fantastico e già ti adoro."
Lui era ancora abbracciato a me e quando finì le parole mi fissò nuovamente negli occhi e poi passò alle labbra.
"Anche tu sei una ragazza fantastica.
Si capisce solamente dal fatto che mi volevi tenere nascosto ciò per difenderla.
Io lo apprezzo tantissimo e ti do le mie scuse per quello che aveva intenzione di fare. Scusami."
Stava ancora piangendo e con i pollici gli asciugai le lacrime.
"Scusami" ripeté.
Poi lo presi per mano e lui mi portò al negozio.
"Cosa hai intenzione di fare?" Domandai poi.
"Che domande sono?"
Non risposi così prese parola lui.
"Be intanto direi di lasciarla così può farsi quante ragazze vuole ovviamente non gli dico che me lo hai detto tu.
Gli dico solamente che non mi piace più."
"Sei sicuro?"
Lui annuì.
"Dentro stai piangendo" dissi appoggiando la testa nella sua spalla.
"Già"
"La amavo cazzo"
Gli feci una carezza per tranquillizzarlo almeno un minimo.
Lui sembrò farne caso.
"Starai a mio fianco?"
"Soltanto se te lo meriterai"
"In che senso?"
"Beh inizialmente lasciando il tuo gruppetto stupido e diventando un bravo ragazzo."
"A chi piacciono i bravi ragazzi?" Chiese lui serio.
"A me" risposi secca.
"Allora cambierò per te"
"Il motivo per il quale mi vuoi così tanto e sei disposto a cambiare si può sapere?"
"Non c'è un motivo particolare, mi fido di te"
"Comunque non sei obbligato a cambiare per me, scherzavo. Non si obbliga mai qualcuno a cambiare per se e nessuno deve cambiare per qualcuno".
"Sei sicura che non serve?"
"Hai piercing misteriosi?"
"Lo scoprirai quando mi farai un pompino" scherzò lui schietto.
Io risi.
"Non cambiare mai, ti prego" lo pregai.
"E tu fammi un pompino"
"Oddio quanto sei stupido"
"Ti piacciono gli stupidi?"
"Lo scoprirai se ti farò un pompino".
Lì finì il discorso.
"Senti dobbiamo proprio andarci al negozio?" Chiesi io annoiata.
"Possiamo andare direttamente a casa mia se preferisci" dice con la solita voce di quando vuole intendere cose sporche.
"Meglio il negozio allora".
Non capivo se da me voleva di più di una semplice amicizia oppure se era solo un modo che usava con tutte.
"Allora che si fa?" Chiese lui.
"Andare da Filippo e poi finire il mio test no?!"
"Ci sto" disse lui.
Mentre stavamo aspettando l'autobus mi accorsi di essermi persa negli occhi di Matteo.
Erano di un azzurro mare pazzesco e profondo.
Quando me ne accorsi scossi la testa e poi notai che era tutto l'apposto di Filippo di fisico. Avevano tutti e due gli addominali si ma Filippo era "tutto marrone" io lo chiamo così quando i ragazzi hanno sia gli occhi sia i capelli marroni mente Matteo aveva gli occhi blu notte e i capelli marroni con un ciuffetto che si era creato lui penso con il gel.
L'autobus arrivò e raggiungemmo casa di Filippo.
Devo ammettere che mi era piaciuto stare con lui. Non poco.
Il suo sorriso e i suoi occhi blu notte non me li sarei scordati così facilmente.

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