Capitolo 26

133 6 0
                                    

"Bo, chi ti piace di più?" Mi chiese lei rispondendo alla mia domanda.
"È una bella lotta, speravo che tu mi potessi aiutare a scegliere come fai sempre" dissi mettendole una mano sulla spalla.
"Oh, si che bello, come i vecchi tempi" disse battendo le mani.
"Sai che il cervello mi diceva che non saresti più tornata? Che non saremmo tornate più noi?" Disse quasi vergognandosi di quello che mi aveva appena rivelato.
"Ehy" dissi prendendole la mano "il mio cuore lo sapeva fin dal primo giorno che saremmo tornate noi".
Noi due eravamo e siamo ancora così uguali ma così diverse. Basta fermarci un attimo in questa conversazione per capirlo. Io avevo imparato ad usare il cuore, lei aveva sempre usato la testa.
"Allora cominciamo dal primo che hai conosciuto".
"Be, il primo è Filippo, il lunatico dagli occhi marroni."
Lei non disse niente perciò tirai fuori il mio telefono dalla tasca dei miei Jeans e cominciai a cercare "F" sulla rubrica.
Non avevo più voluto dargli un nome in rubrica dopo che mi aveva delusa tempo prima.
Anche la sola sua iniziale mi accontentava.
"Ehy Tena" rispose al primo squillo. Io cominciai a ridere.
"Cos'è? Un nuovo soprannome?"
"No, mi sono solo scordato come si pronuncia la lettera A"
"Stupido!" Esclamai.
"Allora, Tena, volevi dirmi?"
"Intanto volevo avvisarti che sono uscita dall'ospedale sta mattina."
"Ospedale?" Com'è possibile che non era venuto a conoscenza di nulla?
"Atena cosa è successo? Stai bene?"
"Ecco perché non mi sei mai venuto a trovare in questi tre giorni, io ti aspettavo..." Cominciai a ragionare ad alta voce.
"Atena ci vediamo a casa mia, cioè la tua. il prima possibile."
Detto questo attaccò, probabilmente era andato a prepararsi.
"Non sapeva nulla?" Chiese Lucy.
"Evidentemente no, mi chiedo se Matteo ne è venuto a conoscenza."
In realtà incontrare Filippo oggi un po mi pesava.
Ieri sera ho pensato e ripensato a quello che avevo fatto prima dell'incidente e poi mi ricordai tutto. Mi pesava incontrarlo ora che sapevo il suo passato, avrei desiderato un paio di giorni in più per assimilare il tutto.
Ma Lucy era qua e non sapevo quando se ne sarebbe andata perciò dovevo incontrarlo.
Quando io e Lucy arrivammo a casa mia sembrava che la casa si fosse trasformata in un luogo nel quale fare raduni familiari.
C'era mia sorella con il suo ragazzo di fronte a mia madre e mio padre seduti nel tavolo in salone e Filippo che non smetteva di camminare dal nervosismo.
Appena mettemmo piede dentro casa quelli che erano seduti si alzarono e corsero ad abbracciarmi. Appena videro che con me c'era Lucy si staccarono da me e passarono a lei.
In quell'istante corsi da Filippo, lui mi prese in braccio e io lo abbracciai.
"Allora sei ancora in grado di camminare" si mise a scherzare. "Pensavo che saresti diventata un vegetale."
Mentre ero ancora in braccio a lui con le mie gambe intorno al suo corpo avvicinò il suo viso al mio. Io pensavo volesse baciarmi perciò un po mi spostai ma poi lui tolse una mano dalla mia schiena che mi aiutava a reggermi, mi prese una guancia e strofinò il suo naso sul mio.
Quando voleva era così dolce!
Poi mi accarezzò i capelli e si godé il momento. Ammetto che non mi è dispiaciuto per niente.
Quando tutta la famiglia si girò verso di me lui mi fece scendere.
"Chi è questa tua amica?"
Chiese a me. Lucy però gli diede la mano e rispose lei.
"Ciao sono Lucy"
"Io sono..." Stava per rispondere Filippo ma lei lo bloccò dicendogli
"so chi sei, Atena mi ha parlato molto di te."
Filippo arrossì un minimo e poi mi fece l'occhiolino.
"Va bene che la tua casa Filippo è grande ma vogliamo stare tutti sull'uscio?" Chiese mia sorella.
In effetti stavamo ancora davanti alla porta di casa e la porta era rimasta aperta.
Allora ci spostammo tutti.
Mancava solo un membro della famiglia che non avevo ancora salutato: il mio cane, Rocky.
Cominciai a chiamarlo e poi notai che sul divano c'era una massa di peli che scodinzolava.
Mi avvicinai e lo presi in braccio, mi leccò tutta e cominciai a ridere.
Rocky corse subito a salutare anche Lucy mentre Filippo non lo degnò di un'occhiata.
"Simpatico il tuo cane" disse a quel punto.
"Più simpatico di te di sicuro" dissi facendogli una linguaccia.
Intanto mamma era andata in cucina seguita da papà mentre Mia sorella e il suo ragazzo erano andati in camera sua.
"Ho preparato il tuo dolce preferito!" Annunciò mia mamma strillando dalla cucina.
"Ne prendo un pezzo anche io" dissero in coro Filippo e Lucy.
Allora ci dirigemmo in cucina tutti quanti e festeggiando il mio ritorno a casa mangiammo i nostri waffles.
Io li mangiai con lo sciroppo d'acero mentre tutti gli altri con la nutella.
Andai ad abbracciare mamma che si era cimentata nella cucina per me e poi con Filippo e Lucy andammo in camera mia.
Ci sedemmo tutti e tre sul letto.
Io e Filippo raccontammo a Lucy della nostra amicizia e lei sembrava ascoltarci come se fosse una storia scritta da un poeta e non scritta e vissuta da noi.
"C'è solo un difetto nella nostra storia" disse infine Filippo guardandomi negli occhi per poi rivolgersi nuovamente a Lucy.
Lucy aspetto che Filippo continuasse la frase che per molto non completò. Non voleva rovinare il momento probabilmente.
"Matteo" disse in tono aspro.
"È strano, noi due siamo sempre stati migliori amici e ci siamo sempre condivisi le stesse ragazze, non so se hai afferrato il concetto Lucy o se sei inesperta come lo era Atena prima di Roma. Comunque ci siamo sempre divisi tutte le ragazze e non mi dava fastidio, anzi, era ancora più divertente ma ora non è la stessa cosa con Atena.
Non riesco a dividerla con nessuno.
Gli amici se sapessero che sono proprio io pensare che credevano che fossi quasi un dio perché non mi fermavo mai
nessuna storia inutile. uccidersi d'amore ma per chi? Lo sai all'improvviso sei arrivata tu
non so chi l'ha deciso m'hai preso sempre più."
Sapevo che quelle erano le parole di una canzone. Me le sono scritte nel mio cuore in quell'istante. Aspettavo da una vita che qualcuno mi dedicasse questa canzone e sopratutto queste parole.
In quell'istante decisi che quella sarebbe diventata la nostra canzone. Per sempre.

If not now, When? Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora