Capitolo 8

338 15 0
                                    

Non ero mai stata più incazzata di così in vita mia giuro.
Ma la cosa più brutta non era lo stato, non era lui, non era lei, ero io che anche non volendo vedendo una foto di lui che si bacia con un altra e con uno stato che DOVEVA essere dedicato a me ci rimanevo veramente di merda!
Lo sapevo che era uno stronzo e allora perché ci rimanevo così male? Lo sapevo che le sue labbra carnose non erano mie e allora perché sono gelosa? Anche se non sapevo di non essere l'unica ad essere trattata in questa maniera
"Così speciale" che alla fine così speciale non era.
Passarono altri diversi giorni e ogni ora mi precipitavo a vedere la sua foto profilo o il suo stato.
Anche di notte, se mi svegliavo, prendevo il telefono dal comodino e lo cercavo nel buio che mi avvolgeva.
Un giorno notai che aveva cambiato foto, ne aveva una sua molto figa e andai impaurita a guardare anche lo stato.
"Non c'è rimedio, io per te non mi sbatto più; Egoista certo, me l'hai insegnato tu."
Era definitivo: si erano lasciati.
In quel momento il suo contatto diventò da "online" a "sta scrivendo".
All'inizio stavo saltando di gioia ma poi quando mi accorsi che ero solo la sua ruota di scorta e che quando si lasciava con le altre veniva da me non sapevo se rispondergli o no.
Perché ero diventata piena di dilemmi da quando lo conosco?
"Ehi bella, anche tu online?".
Decisi di rispondergli ugualmente. Giusto per dargli una seconda e ultima possibilità.
Gli risposi pur sapendo di sbagliare.
"Sì che coincidenza!"
"Ahahahah si :)" rispose quasi subito.
"Invece l'altro giorno come è andata? Ti sei fatto qualcuna di speciale?"
Volevo sembrare interessata ma nello stesso tempo cambiata.
Volevo essere la ragazza perfetta per lui anche se così non ero.
"Beh... Niente di che".
Niente di che?
"L'ho vista la ragazza che hai conosciuto eh!"
"Ah si?!"
"Be l'hai messa addirittura come foto profilo!!"
"Hai letto anche lo stato?"
Volevo sentire se mi avrebbe detto tutta la verità.
"No dimmelo tu cosa avevi scritto"
"You are living once⚡️"
"Mi stai prendendo per il culo?"
"Scusa?"
"So benissimo che stato avevi"
"Senti vediamoci oggi pomeriggio alle quattro"
"Dove?"
"Sotto casa tua"
Non risposi.
Aspettai solo lo scorrere del tempo e quando arrivarono le quattro sentì il campanello suonare.
Mi precipitai giù.
Lui mi abbracciò, mi prese per i fianchi e mi avvicino così tanto alle sue labbra e ai suoi occhi da non capirci più nulla.
Poi mi attaccò quasi le labbra alle mie e mi sussurrò "scusa".
Capivo adesso perché piaceva a tutte.
Chi altro ti trattava così?
Mi sentivo già un po cambiata da quando vivo a Roma non per colpa di questa città ma per colpa di questo bello e dannato ragazzo.
Mi mise un braccio dietro al collo come a farmi sentire protetta anche se il male peggiore era lui.
Mi portò al parco e mi fece sedere di fronte a lui.
Parlammo insieme.
"Atena" "Filippo" "devo" "devo" "dirti" "dirti" "una cosa" "una cosa".
Ci mettemmo a ridere.
"Prima tu" dissi a quel punto.
"No prima tu dai!" Rispose lui.
Mi rifiutai così incominciò lui.
"Senti so benissimo che ci puoi essere rimasta malissimo per la foto e per lo stato. So che hai sempre pensato che sono uno stronzo perché riciclo le frasi così come le ragazze.
So che ti sono sembrato un falso perché ho negato tutto.
So che sei gelosa perché é normale.
Ma per ora io ti vedo solo come un amica. Mi dispiace Atena ma non ti fare strane idee.
Tu sei un' amica fantastica e sono sicuro che questa amicizia sboccerà ancora di più e poi chi sa non ho mica detto che con il tempo diventerà amore.
Ma siamo due persone totalmente diverse che faccio fatica a vederci come migliori amici insieme, figurati come fidanzati"
Diedi a vedere che non mi importava nulla di quello che mi aveva appena detto.
Si è vero, una lacrima mi cadde, ma non dagli occhi, dal cuore.
Si lacerò.
"Io invece volevo dirti che sono d'accordissimo e può sembrare che sono gelosa ma non lo sono. Cioè in realtà un po si ma non ti vedo neanche io come fidanzato.
Sono forse delusa che nel mondo esistono molte altre ragazze e tu potresti che ne so abbandonarmi per loro."
"Per ora sei tu l'unica migliore amica che voglio al mio fianco."
"Per ora" borbottai.
Lui non capì cosa stavo dicendo, per fortuna.
Passammo di nuovo il giorno insieme ma poi la sera era arrivata ed era ora di tornare a casa.
Mi accompagnò e salì fino alla porta di casa.
"Ti voglio bene"
"Io ancora devo deciderlo perché a volte mi fai soffrire e a volte mi tratti come se fossi una principessa. Non lo so se sei fatto così oppure se è solamente una maschera che indossi. A me sembra che tieni dentro un segreto così grande che anche tu fai fatica a contenerlo. Io non ci sono passata mai ma leggendo libri sono arrivata ad una conclusione: cattivi non si nasce ma si diventa.
Infondo tu non sei cattivo. Quando vuoi penso che sei l'anima più dolce al mondo ma poi mi fai crollare il mondo addosso."
No, non gli risposi così ovviamente.
Modificai un po la voce rendendo la cosa più dolce e risposi "anche io".
Ma ora mi ero prefissata un obbiettivo: scoprire di più sul suo passato per poi arrivare alle conclusioni del presente.
Qualsiasi indizio sarebbe stato utile.
Non volevo mettermi nei panni di James Bond ma entrai in casa e poi  una volta tolte le scarpe e buttata nel letto sussurrai
"il mio nome è Atena, Atena Smith"

If not now, When? Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora