Le cose non si dimenticano purtroppo.
Mi aveva fatto piacere rivederlo.
"Che fai? Vieni con me o resti qua?" Mi chiese lui prima di andarsene.
"Rimango qua, grazie" c'era una bella giornata e non mi sarebbe dispiaciuto rimanere qua.
Lui si avvicinò a me e mi baciò sulla guancia.
"Ti amo".
"Ci vediamo" risposi io.
"Ovvio." Disse andandosene.
Mi girai attorno ma Sara se ne era ormai andata.
Dopo poco decisi di chiamare Matteo.
"Ehy Atena!" Disse esclamando lui.
"Shh" sentì poi.
"Chi c'è la con te?" Chiesi subito.
Si sentì una risata.
"Sono io!" Esclamò Veronica rubando il telefono dalle mani di Matteo.
"Ehy" non pensavo che fossero amici. L'unica volta che li avevo visti insieme era al mio compleanno a casa mia e poche volte insieme nei Wolf.
"È successo qualcosa?" Chiesi preoccupata.
"No, tranquilla, va tutto più che bene"
"Dai ora torna qua" sento dire Matteo a Veronica.
"Arrivo...." Dice rivolgendosi a lui "...Scusa, ora devo andare" disse attaccando mentre rideva.
Decisi di lasciar perdere questo particolare e di essere solo felice per quello che era successo stamattina.
In fondo tutto si era risolto.
Il mio lavoro da 007 era finito e con Filippo ci siamo capiti.
L'ha fatto solo per gelosia, per paura.
Questa giornata era infinita.
Era l'ora di cena così torno a casa.
"Ehy, ti va di andare da Sashimi?" Chiede mia sorella.
"Cos'é sashimi?" Dico entrando nella sua stanza.
"In realtà sto al telefono con Alessio... Comunque è un ristorante giapponese."
"Ok, vengo anche io" dico appena sento la parola ristorante e corro a prepararmi quando capisco che si tratta di giapponese.
"Nessuno ti ha invitato!" Urla mia sorella da camera sua per farsi sentire.
"Vengo anche io e basta" dico chiudendo il discorso.
Jeans, maglietta e felpa.
Già pronta per uscire.
Corro da Diana che invece si sta ancora vestendo.
"A che ora è l'appuntamento con Alessio?" Chiedo vinta dalla fame.
"Mi passa a prendere tra poco" risponde lei.
Io scuoto la testa.
"Ci passa a prendere tra poco!"
"Passo pomeriggi a chiedermi perché ho una sorella"
"La vuoi una risposta?" Lei annuisce.
"Così vai a mangiare giapponese in compagnia, dicono che non c'è due senza tre."
"Pensavamo di fare una cenetta romantica." Disse poi lei.
Io la guardai storta.
"Cenetta romantica? Al cinese? Naaa."
"Ti portiamo ad una condizione... Quello che ordini paghi"
"Spilorcia!" La insultai.
Aspettavo un insulto da parte sua invece si siede sul letto e poggia le mani sulle cosce.
Io la imito e mi siedo a pochi centimetri da lei.
"Qualcosa non va?" Chiedo preoccupata.
"Alessio."
"Che succede?"
Lei fece un bel respiro e poi cominciò a parlare.
"Io di stronzi in vita mia ne ho conosciuti molti e pensavo che avrei passato la mia vita con degli stronzi. Anche Alessio era di quella categoria circa due anni fa, quando ci incontrammo per la prima volta ma ora è cambiato.
È dolcissimo e mi fa sempre tanti regali.
Io ho solo venti anni e lui mi parla in continuazione di matrimonio che organizza con ogni minimo particolare e di bambini! Bambini Atena!
Io ho sempre odiato i bambini e ho promesso a me stessa che non avrei mai avuto un bambino.
Ho paura del parto, di diventare mamma, nonna, bisnonna... E odio i bambini.
Lui mi dice sempre che mi ama e che con me vede un futuro.
Anche io con lui ma non come lo vuole lui."
"Corre troppo" sospirai anch'io.
"A me dispiace ma se non si toglie dalla testa il matrimonio e i bambini sono costretta a lasciarlo."
"I bambini ok ma perché il matrimonio no tra un po di anni?"
"Penso solo che il matrimonio si basi nel dimostrare qualcosa che abbiamo paura di non dimostrare a parole.
Le persone quando ti vedono non ti chiedono "hai trovato il vero amore?" Guardano solo la tua mano, l'anulare e si allontanano da te.
Se uno ti ama ti ama anche senza matrimonio no? Solo uno spreco di soldi"
In quel momento squilla il citofono.
"Deve essere lui..." Disse Diana alzandosi dal letto per prendere la borsa "andiamo?" Chiese poi.
"Comunque hai ragione" lei mi fece un occhiolino e raggiungemmo Alessio giù.
"Oggi addirittura due ragazze.
Sto diventando popolare." Disse Alessio appena ci vide.
"Non fai ridere" disse Diana prendendolo con due mani nel collo per poi baciarlo.
"Sarà molto noioso cenare con noi due" mi avvisa Alessio.
"Non c'è bisogno neanche di dirlo. L'importante è che c'è il sushi"
Detto questo entriamo in macchina di Alessio.
Alessio era un bel ragazzo.
Era la prima volta che mi fermavo a guardarlo:
Capelli corti neri quasi rasati, occhi marroni chiaro, bel sorriso e zigomi alti.
"Vi da fastidio se c'è anche mia sorella?" Chiese poi lui.
"No tranquillo non c'è problema" risposi io.
"Alessio, già volevamo una cenetta in due ora anche in quattro?" Chiese lamentandosi Diana.
"Hai ragione, comunque scherzavo, non mi porterei mai in giro mia sorella a differenza tua."
"Ehy!" Protestai facendo la finta arrabbiata.
Durante la cena Alessio mi insegnò come usare le bacchette, imitammo i camerieri cinesi parlando con la L al posto della R e allungandoci gli occhi con le dita.
Ci furono però anche molti discorsi seri tra Alessio e Diana.
Diana però non disse niente di quello che aveva detto a me e quel poverino di Alessio non fece altro che guardarla negli occhi azzurri.
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If not now, When?
RomanceStoria completata✔️ Storia iniziata il 28 novembre 2015 Storia completata il 18 maggio 2016 È il primo libro che scrivo su Wattpad perciò scusatemi se non è la scrittura di una grande scrittrice ovviamente mi impegnerò al massimo per voi❤️