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Un brivido di freddo mi svegliò.. Negli ultimi giorni mi ero abituata a quella sensazione di gelo data dalle lenzuola. 

Mi voltai, sperando, inutilmente, di trovare il suo corpo caldo affianco al mio: non c'era.

Il cuscino, però, era deformato e l'odore della sua acqua di colonia era inconfondibile. Un piccolo sorriso mi affiorò sulle labbra: era stato mio, per l'ultima volta. E quel cuscino spiegazzato e il suo aroma ne erano la prova.

Mi alzai a malincuore e mi preparai per la giornata che avremmo dovuto affrontare. Ero piuttosto agitata: Cosa sarebbe accaduto adesso? Come ci saremmo dovuti comportare?

Mentre avevo la testa occupata da mille domande, le mie mani vagarono nella valigia, pescando un pantaloncino di jeans e una camicetta bianca larga.

Non eravamo più in Europa, e il clima ne era la prova: io e Phi avevamo passato due giorni interi a Buenos Aires tra i negozi per rifarci l'intero guardaroba.

Presi la borsa e uscii dalla stanza. 

Sentivo il cuore martellare irrefrenabile, nonostante cercassi di calmarlo ripetendomi mentalmente che eravamo amici..

Nella hall c'erano già tutti: avremmo fatto un ultimo giro della città, prima di lasciarla definitivamente dopo il concerto che si sarebbe tenuto proprio quella sera.

"'Giorno", tentai di non guardare verso la sua direzione, anche se non mi era sfuggito il suo abbigliamento: skinny jeans (per una volta, non erano neri), maglia grigia e sopra una camicia a maniche corte rossa e blu. Le mie guance arrossirono un pò.

Emily, calmati, cazzo.

"Ehi, Emi. Sei bellissima oggi", Niall mi abbracciò come ormai faceva tutti i giorni.

"Grazie, anche tu", gli feci un occhiolino.

"Dormito bene?", Niall aveva posto una semplicissima e castissima domanda.

Non riuscii a non guardare Harry: vidi spuntare la sua fossetta e le sue guance arrossire per lo sforzo di trattenere le risate. Io ero nelle sue stesse condizioni.

"Ehm.. Si, certo. Andiamo?", tutti annuirono e uscimmo verso l'aria calda di Buenos Aires.

Dopo quello che era successo con Harry, mi sentivo molto tranquilla e rilassata:forse, potevamo davvero diventare amici.

Mi aveva dimostrato che, nonostante fossi stata una stronza, aveva accettato la mia scelta. E io, vedendolo così sereno e risoluto, ero riuscita a non odiarmi più.

HARRY'S POV

Vederla ridere di nuovo grazie a me, era stata una ventata di aria fresca. 

Non potevo dire di essere completamente sereno e d'accordo su ciò che era successo. Ero ancora arrabbiato con lei e con la sua scelta, ma mi ero reso conto che in fin dei conti non era poi davvero tutta colpa sua.

La vita della star era difficile già per noi ragazzi che comunque inseguivamo il nostro sogno, era praticamente ingestibile per una persona al di fuori. 

Eppure, nonostante ripetessi questo a me stesso, non appena vedevo Phi e Louis una rabbia immensa mi saliva fino al cervello: perché loro ci riuscivano e noi no?

Mi bastava guardare Emily per capirlo: lei era fatta per il successo, non per stare dietro le quinte. Mi ero innamorato di lei anche per questo in fondo.

Sarebbe passata, come tutte. 

Già, peccato che lei non fosse tutte.

EMILY'S POV

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