"Buongiorno. Il Comandante, il Primo Ufficiale e l'equipaggio, vi danno il benvenuto a bordo di questo Aereo con destinazione finale Parigi. Le condizioni atmosferiche esterne.."
Non eravamo nemmeno partiti e già Roma mi mancava. Era stata un'esperienza bellissima che avrei tenuto nel cuore per sempre.
"Caspita, certo che questa città è stata una vera sorpresa! Sono contento di aver cominciato il tour qua.. Non credete?"
Nonostante i ragazzi fossero seduti piuttosto distanti l'uno dall'altro, non smisero certo di conversare animatamente sul tour e la città. In realtà, ero un po' imbarazzata: c'erano un sacco di persone che potevano risultare indiscrete e, tra l'altro, i ragazzi stavano usando un tono di voce poco trascurabile quindi, già alcuni passeggeri, avevano lanciato chiari segni di fastidio.
Il viaggio fu piuttosto breve, non avevo parlato con nessuno per evitare di incappare in qualche conversazione spiacevole riguardante la mattina. Non avevamo fatto nulla di male, eravamo crollati per il sonno, tutto qui. Certo, era pure vero che sulla questione del sonno ci avevo un pó marciato.. Quando lo sentii spegnere la TV ne avevo approfittato per accoccolarmi un pó di più al suo petto duro, e lui non era da meno: con molta delicatezza mi aveva posizionato meglio sotto le coperte e poi, senza troppi problemi, mi si era avvolto con le sue lunghe e possenti braccia. Ancora riuscivo a sentire quella sensazione di calore che mi avevano suscitato le sue mani su di me..
"Emily!! Torna in te!"
"Oh, sì! Scusa Liam"
"Oggi sei un po' strana" mi guardava sospettoso e questo non andava affatto bene.
"Sono solo un pó stanca per il viaggio"
"Tra l'altro stanotte non hai neanche dormito.." Sgranai gli occhi e per poco non mi soffocavo con la mia stessa saliva.
"Cosa?!" Liam si voltò verso di me, con aria confusa.
"Si, Niall mi ha detto che stanotte sei stata impegnata.. Immagino si riferisse all'articolo, no?" Lanciai un sospiro di sollievo, Niall restava un idiota ma almeno Liam, inconsapevolmente, mi aveva servito su un piatto d'argento la scusa perfetta da sfoderare contro le frecciatine di Niall.
"Oh, intendevi quello! Beh, ci sto lavorando tanto, voglio farvi fare una bella figura" continuammo a parlare per tutto il tragitto in auto, che ci condusse davanti ad un hotel davvero di lusso.. Alto e maestoso, emanava lusso e ricchezza. Entrammo per fare il check-in: anche questa volta la mia stanza era ad un piano diverso dal loro, anche se non riuscivo a capire il perché. Ci dirigemmo verso le nostre camere ed entrai subito in doccia: i ragazzi avevano un servizio fotografico da fare quello stesso pomeriggio. Quindi mi vestii con i miei adorati skinny jeans, una maglietta nera e il giubbotto di renna che avevo comprato a Roma durante il mio piccolo giro.
Scesi nella hall e trovai già Harry pronto, mi avvicinai a lui e lo salutai.
"Stamattina eri sconvolta" era stata un'affermazione eppure sembrava quasi aspettarsi una risposta.
"Già, non vorrei che Niall sbandierasse che ci siamo addormentati nello stesso letto perché mi scoccia parecchio. Per questo ero un po' isterica. Però tranquillo, adesso mi sento più pacata!" Una risata un pó forzata lasciò le sue labbra per poi subito richiudersi in quel cuore quasi perfetto.
"Quindi tutto a posto tra me e te?" Era ansioso di sentire la mia risposta, i suoi occhi spaesati erano puntati su di me.
"Certo!" Un grande sorriso lasció le mie labbra, e poco dopo pure lui ne rimase contagiato. Nel frattempo i ragazzi erano arrivati, quindi ci avviamo allo studio fotografico.Non ero mai stata in uno studio professionale: apparecchiature enormi, scenografie e oggettistica particolare, per non parlare dei bellissimi vestiti preparati per i ragazzi.
Il fotografo decise cosa fare indossare ai ragazzi: Niall aveva un paio di jeans con una maglia a fantasia coperta da una camicia a quadri, Louis indossava la sua solita felpa firmata lasciata aperta, Liam aveva una maglia stretta che metteva in risalto il suo fisico tonico ed Harry.. Era meraviglioso! Aveva i soliti skinny jeans scuri, e un maglioncino morbido grigio.. Semplicemente perfetto.
"Allora ragazzi, cominciamo con qualche scatto e poi cambiamo gli outfit, ok?"
Subito, i quattro componenti si incamminarono verso la parete che fungeva da sfondo. Mi sembrarono piuttosto impacciati: cinque anni di carriera non li avevano ancora fatto abituare alle foto da copertina. Soprattutto perché non prendevano per niente la cosa sul serio: piuttosto che assumere espressioni provocanti o comunque serene, non facevano altro che fare smorfie, alcune davvero divertenti. Non potevo non ridere.
"Il bello di lavorare coi cantanti, immagino.. Fanno sempre tanto ridere" era stato un ragazzo a parlare.. Era molto particolare ma anche intrigante: capelli più lungo del dovuto, occhiale da intellettuale, look trasandato chic: era il mio tipo!
Vedendo la mia faccia confusa al suo commento, procedette alla spiegazione.
"Beh, le star sfogano l'imbarazzo ridendo e facendo smorfie e questo fa ridere.. Meglio di quelle snob delle modelle, non fanno mai un sorriso!" Mise molta enfasi nelle sue parole, capii che il suo intendo era quello di divertirmi e ci riuscì! Una risata sincera uscì dalle mie labbra e gli porsi la mano.
"Emily Watson, addetto stampa"
"Wow, complimenti! Molto giovane per essere già così avviata! Io sono Dean, comunque" non era timido ma capivo che non era tipo da abbordare una tipa in un bar, decisi di aiutarlo.
"Tu che ruolo svolgi qui dentro?" Ero molto curiosa.
"Sono l'assistente di quello scorbutico lì.."e indicò il fotografo impegnato a richiamare i ragazzi.
".. E mi sta guardando con l'occhio del mostro. Accidenti!" Mi guardò "devo andare, prima che mi polverizzi!" Fece una piccola smorfia e raggiunse il fotografo, lasciandomi con il sorriso sulle labbra. Era stato davvero piacevole scambiare quattro chiacchiere con lui, era gentile e simpatico, impacciato quanto basta e quel suo look da perenne ritardatario mi attirava.
Il servizio fotografico finì poco dopo, il fotografo aveva trovato due o tre scatti utilizzabili e questo bastava. Ci fermammo un altro po' per discutere dei filtri da mettere nelle foto, mentre Dean non faceva altro che sussurrare commenti buffi riguardo al lavoro del suo capo e i suoi amati filtri. Alla fine, ci salutammo e andammo via. Mentre ci dirigevamo in hotel, Harry mi si avvicinò.
"Allora.." Si stava mordendo l'interno della guancia
"Allora" ripetei ciò che aveva detto per farlo parlare..
"Bella giornata, eh?" Stava forzando un sorriso fintissimo
"Già, mi sono proprio divertita!" Un sorriso, spontaneamente, affiorò sulle mie labbra.
"Si, ti ho vista con.. Quello" mi voltai ridendo:possibile che fosse geloso?!
"Quello si chiama Dean per tua informazione ed è un ragazzo davvero interessante che, sfortunatamente, non rivedrò mai più" notai subito il cambiamento di umore nel suo volto: si era rilassato.
"E comunque, evita questi attacchi di gelosia! Ti rovinano l'immagine" gli feci un occhiolino malizioso e lo superai, raggiungendo gli altri.HARRY'S POV
Maledetta! Lo sapevo che non dovevo chiedere nulla.. Non era geloso! Solo un po' curioso: fino alla sera prima mi si stava strusciando addosso e adesso mi snobbava per uno sciattone qualunque?!
Adorava mettermi in imbarazzo, sapevo che le aveva fatto piacere vedermi infastidito, ma al posto di ammetterlo, ovviamente, doveva per forza mortificarmi. Era arrivato il momento di vendicarsi, dopotutto, eravamo a Parigi, non poteva non cedere.. No?!Sera a tutti! Fatemi sapere se la storia ci piacee!

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The Journalist
FanfictionL'amore non è mai facile, vive di ostacoli e intemperie, vive di dolori e sofferenze, eppure vive e si nutre di sguardi, di parole sussurrate durante la notte, di baci rubati.. Cosa succede quando due anime si vedono, ma si vedono davvero, nude, uni...