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HARRY'S POV
"SVEGLIA, RAGGI DI SOLE!"
Louis aveva sbattuto la porta e quel tono squillante mi aveva perforato il timpano destro.
"Louis, ti ammazzo", Liam aveva lanciato un cuscino al ragazzo con molta violenza.
"Mmmmmh"
"Si, Niall! Ho afferrato il concetto!", scoppiammo tutti a ridere e, a parte Niall, ci potevamo ormai ritenere più che svegli.
"Come mai così mattiniero tu?", era strano vedere Louis sveglio già alle 9.00 del mattino.
"Uhm.. Non lo so! Sono troppo euforico per dormire!", un sorriso a trentadue denti gli comparve sul viso.
"Ehilà! Con chi sei stato stanotte?", Liam aveva posto la domanda con estremo interesse.
"Con Emily"
Quasi mi strozzai con la mia stessa saliva, non poteva essere. Scattai giù dal letto solo per rendermi conto subito dopo che non avrei dovuto avere ragioni per picchiare il mio migliore amico, ma ormai tutti si erano accorti del mio brusco e avventato movimento.
"Tutto ok, Harry?", Louis mi guardò storto e con la testa inclinata.
"Certo, perché non dovrebbe?", una risata finta mi uscì dalla bocca.
"E allora perché stavi quasi per picchiarmi?", notai dal suo tono di voce che al posto della confusione, c'era qualcos'altro.. Mi stava nascondendo qualcosa.
"Non ti stavo picchiando! Sei scemo?! Stavo andando in bagno"
"Peccato, perché volevo raccontare i particolari piccanti della serata", mi fissava intensamente con aria di sfida. Tutto mi fu chiaro. Eliminai la distanza tra noi e mi parai difronte a lui.
"Senti, sei il mio migliore amico e ti voglio bene! Ma continua a fare lo stronzo e non mi farò problemi a darti un cazzotto in faccia, chiaro? So perfettamente cosa stai cercando di fare e ti assicuro che non attacca con me! Vaglielo pure a riferire, per me lei è stata solo una bella scopata"
Louis si avvicinò di più a me così che Liam non sentisse.
"È così che ti autoconvinci?! Carino come tentativo, davvero!", mi mise una mano sulla spalla, "ora, lasciami chiarire un concetto: tu sei cotto, bello mio!", sbuffai una risata.
"Louis, ti assicuro che non è così"
"Già, ed è per questo che hai dormito con lei"
Sbattuto quel particolare in faccia così, mi resi conto di quanto avesse ragione quell'idiota.
"Ti prego, Louis, non ti immischiare, ok?", tolsi la sua mano dalla mia spalla e andai in bagno a fare una doccia.

EMILY'S POV
Odiavo Louis, sul serio. Non aveva risposto a mezzo messaggio e, una volta che ci sedemmo a tavola per fare colazione in hotel, non mi aveva voluto raccontare nulla. Harry sembrava più accigliato del solito e Louis più euforico che mai. Era successo qualcosa ma sapevo che nessuno dei due mi avrebbe detto niente, quindi lasciai perdere. Quella mattina i ragazzi avevano in programma un servizio fotografico, così già per le 11.30 eravamo tutti fuori dell'hotel.
Lo studio fotografico era molto più grande rispetto a quello che avevo visto in Francia e il fotografo molto più gentile e pacato. Era già un quarto d'ora che i ragazzi posavano, quando mi sentii poggiare due mani sugli occhi.
"Qualcuno mi deve delle scuse per avermi mollato ad una festa"
"Dean!"
Dean. Con tutto quello che era successo quella sera, non avevo proprio pensato di mandare un messaggio a quel povero ragazzo che avevo mollato alla festa.
"Giuro che non ti perseguito! Solo che sono piaciuto a Jhon e mi ha fatto contattare da questo fotografo", nonostante avesse mille motivi per non rivolgermi più la parola, Dean era rimasto sempre lo stesso chiacchierone simpatico e impacciato.
Mi scusai più volte e parlammo un po' di questo nuovo ingaggio.
"Senti, io te lo devo chiedere, anche se so che è un buco nell'acqua. Stasera sarai sicuramente alla festa dei ragazzi, potrei avere l'onore di essere il tuo cavaliere?", si piegò in avanti e mi porse una mano, un sorriso spontaneo mi uscì di colpo e non potei che accettare.

HARRY'S POV
Quella sera Emily non sarebbe venuta in macchina con noi, perché quell'idiota fissato francese sarebbe passato a prenderla prima. L'idea che quella sera lei avesse un appuntamento mi faceva infuriare terribilmente e avevo bisogno di distrarmi, quindi alla festa avrei fatto di tutto per divertirmi e rovinarle la serata, cose che coincidevano tra l'altro! Sapevo che, quando indossavo i jeans stretti neri e la camicia bianca sbottonata, i suoi occhi si illuminavano di una luce particolare e sapevo anche che cos'era: eccitazione. Quindi optai subito per quel look e scesi nella hall solo per farmi vedere prima che quel cretino arrivasse.
Dovetti aspettare solo cinque minuti prima sentire il suono dell'ascensore che si fermava, mi girai e un leggero fastidio nelle mutande mi fece rendere conto di quanto quella ragazza mi piacesse: indossava un vestito che scendeva fini alle ginocchia, color crema, talmente stretto da poter osservare ogni curva del suo corpo perfetto. Nonostante addosso a lei quel vestito fosse davvero sexy, non era per niente volgare. Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso, quella sera aveva superato se stessa, oppure ero io che ormai non ci capivo più nulla. Non mi aveva vista e di questo le fui grato, perché non sarei riuscito s spiccicare parole con lei così bella davanti a me. Ero talmente concentrato a squadrare il suo corpo che neanche mi accorsi che Dean era appena entrato e la stava guardando proprio come me.
Mi concentrai sul suo viso e notai come un sorriso allegro incorniciò il suo viso non appena lo vide. Una rabbia accecante mi fece arrivare il sangue al cervello. Presi il telefono e avvisai i ragazzi di essere già alla festa. Quella sera avevo bisogno di farla sentire come lei aveva fatto sentire me. E sapevo già come fare.

EMILY'S POV
La serata era partita nel verso giusto: Dean era stato un perfetto cavaliere durante tutto il tragitto e non aveva perso neanche un'occasione per dirmi quanto fossi bella quella sera. Effettivamente, avevo impiegato molto tempo per prepararmi, era mia intenzione apparire irresistibile quella sera, e sapevo anche il motivo, anche se non lo avrei mai ammesso a me stessa.
La festa si teneva in un cottage su una collina e la musica si sentiva già da parecchi metri prima. Ero piuttosto tranquilla, sapevo che i ragazzi erano ancora in hotel quindi avrei avuto il tempo di ambientarmi e stare con Dean prima di preoccuparmi di vedere Harry. A quanto pare mi sbagliavo: appena entrati mi avviai subito verso il tavolo degli alcolici, e lì, a pochi passi da me, c'era Harry in tutto il suo splendore. Era poggiato sullo stipite della porta, con le gambe e le braccia incrociate, intento a parlare con una squallida biondina poco vestita.. Alla faccia del ragazzo "selettivo"! Sentivo la rabbia montarmi dentro, anche se ero consapevole di non averne alcun motivo. Io stessa ero arrivata alla festa con un altro, eppure vederlo parlare con quella ragazza, vedergli spostare i capelli e rivolgerle occhiate sexy mi fece.. Innervosire!
"Splendore, è fin troppo presto sia per bere che per architettare un modo per uccidere la bionda", mi voltai verso Louis che aveva uno sguardo divertito.
"Non stavo architettando nessun piano, stavo solo.. Osservando"
"Già.. Con sguardo omicida", scoppiammo a ridere e mi versai un bicchiere di tequila mentre continuavo a guardare quella.
"Splendore, sei diecimila volte più sexy tu, te lo assicuro! Tra 10 minuti neanche la guarda più, lo conosco", il suo tono era tornato serio ed era riuscito a tranquillizzarmi. Lo abbracciai e andai a cercare Dean.
Tralasciando la scenetta dei due piccioncini, la serata procedeva perfettamente: io e Dean avevamo bevuto un po' troppo, riso tanto insieme a tutti gli altri e ballato un sacco. Era stata una serata davvero piacevole, soprattutto perché, dopo l'inconveniente della festa a Parigi, Dean mi aveva tenuta lontana tutta la sera da Harry e per questo gliene fui grata.
"Voglio un'altra tequila!", ero ubriaca, terribilmente ubriaca.
"Io invece devo andare in bagno! Senti, resta ferma qui! Quando torno prendiamo da bere, ok?", Dean si alzò dal divanetto e scomparve alla mia vista. Nell'ultima ora avevo bevuto più di quanto il mio corpo facesse di solito, quindi avevo cominciato a sentire caldo e a parlare a vanvera. Nella mia mente poco lucida, l'idea di stare seduta sul divanetto e aspettare Dean non era allettante come quella di andare a prendere altro alcol, quindi mi alzai e mi diressi al tavolo degli alcolici.
"Emily", non lo avevo visto neanche in faccia ma già sapevo dal suo tono che era infuriato.
"Che vuoi?"
"Smettila", prese il bicchiere che era nella mia mano e lo allontanò da me.
"Smettila tu! Cosa vorresti dimostrare con questo atteggiamento? Che ci tieni a me? Sul serio?! Sei solo uno stronzo che voleva portarmi a letto.. Bravo, ci sei riuscito", la mia voce si era lievemente incrinata e speravo non se ne accorgesse.
"Non dire cazzate, sei ti quella che si è portato l'idiota dalla Francia", indicò col mento Dean che, nella stanza accanto, mi cercava.
"Strano che tu lo abbia notato visto che hai avuto gli occhi puntati sulle tette finte di quella! Complimenti per la scelta, davvero! Una ragazza talmente intelligente da dimenticare di indossare dei pantaloni! E suppongo anche le mutande, o sbaglio?", mi resi subito conto di aver fatto una scenata di gelosia in piena regola. Lo vidi cambiare espressione, da infuriata divenne maliziosa. Sentii la sua mano poggiarsi sul mio mento per farmi alzare lo sguardo sui suoi occhi verdi.
"Oh, qualcuna qui è gelosa! Peccato che non sei nella posizione per poterti permettere questo atteggiamento, chiaro?", continuò a fissarmi con un che di perfido negli occhi: stava ripetendo le parole che poche sere prime gli avevo rivolto io stessa. Allontanai bruscamente la sua mano dal mio volto e lo superai.
"Vaffanculo, stronzo", lo vidi seguirmi con lo sguardo mentre raggiungevo Dean e lo abbracciavo poco castamente, prima di lasciagli un lungo bacio sulle labbra.
Un senso di vittoria mi fece sorridere sulle labbra del ragazzo: poteva provarci quanto voleva, ma a quel gioco vincevo io.

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