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"Pronto?"

"Emily, sono John. Ci hanno spostato il volo a domani, quindi passeremo un altro giorno qui a Parigi. Ai ragazzi non va di uscire ma tu sei libera di fare ciò che vuoi. Stasera i ragazzi vanno a una festa: per favore, vai anche tu!"

"Ok, John. Andrò."

Staccai la chiamata e tornai a letto. Un po' mi scocciava stare tutto il giorno chiusa in camera ma non mi andava neanche di fare un giro della città e ritrovarmi stanca morta alla festa.

'Ehi, sono Dean. Ti va di fare un giro oggi pomeriggio? Ho saputo che resti un altro giorno qua. Fammi sapere, in caso passo a prenderti'

Un sorriso mi spuntò sulle labbra: Dean era davvero un ragazzo speciale con cui mi piaceva trascorrere del tempo. Due ore dopo ero già nella hall ad aspettarlo. Arrivò perfettamente in orario e andammo in giro per la città.

Si vedeva che era del posto: mi fece vedere luoghi favolosi che non spuntavano solitamente nelle guide turistiche. Passammo un pomeriggio piacevole e poco stancante.

"Allora, quali sono i progetti per la serata?"

"Devo fare da baby-sitter ai ragazzi stasera", scoppiamo a ridere.

"Sul serio?!"

"Già, vanno a una festa e devo assicurarmi che non combinino guai"

"Ah, capisco", un piccolo sorriso incorniciava il suo volto ma mi resi conto che forse aveva progettato altre cose per me, quella sera.

"Non posso proprio disdire, mi dispiace", ero sincera nel dirlo, ma era pur sempre il mio lavoro evitare che i ragazzi facessero casini.

"Tranquilla Emily, capisco perfettamente", non sembrava essersela presa ma un'idea mi balenò in testa.

"Senti, perché non vieni con noi? Ti divertiresti", lo vidi storcere il naso.

"Verrei, ma non credo di essere il benvenuto."

"Perché? A me fa piacere stare con te"

"Mi riferivo a Harry.. Non credo di andargli molto a genio", sbuffai una risata.

"Non ti sbagli! Però possiamo passare la sera lontani da lui, non ci sono problemi!"

"Allora vengo", sorrise e mi accompagnò in hotel.

Coi ragazzi ci eravamo dati appuntamento alle 22.30 nella hall. Avevo finalmente indossato il mio nuovo abitino e le scarpe alte. Appena arrivai nella hall, la mia faccia prese a fuoco: Harry aveva indossato un completo nero elegante che faceva svenire. Cercai, invano, di apparire indifferente. Ci salutammo e ci avviammo alla macchina. Quella sera l'aria era più fredda del solito e mi pentii subito della scelta del vestitino.

"Tieni, stai tremando", una sciarpa nera con una fantasia ricamata sopra che gli avevo visto indossare poco prima,mi comparve davanti agli occhi.

La presi e l'avvolsi sulle spalle, era morbida e calda.. e aveva il suo profumo!

"Grazie", gli rivolsi un piccolo sorriso che lui ricambiò.

La festa era chiassosa come immaginavo: una marea di gente aveva invaso la villetta e la musica faceva tremare il terreno. Dean ci aspettava all'ingresso: notai subito lo sguardo di Harry rivolgersi prima verso il fotografo e poi verso di me, mi fulminò con lo sguardo e poi si dileguò subito.

Dean era simpatico come al solito ma non riuscii a godermi per niente la sua compagnia: Harry era scomparso da parecchio e non riuscivo a placare la mia ansia. Stava con un'altra? Si era sentito male? Dove diavolo era finito?

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