39

1.9K 65 14
                                    

LIAM'S POV

Non era possibile. Non poteva essere lei. Magari era una ragazza che le somigliava, o forse avevo bevuto troppo la sera prima e i postumi della sbronza mi stavano giocando brutti scherzi, oppure... Ma chi dovevo prendere in giro: era lei, eccome.

Con i tratti più decisi rispetto a due anni prima e con un fisico ancora più asciutto di come ricordavo, ma i grandi occhi scuri e la matassa di ricci erano ancora lì, come sempre. 

Era di fronte a me, in quella hall affollata, ma io vedevo lei, solo lei, come sempre. 

Non pensai a cosa dirle o chiederle, non pensai a cosa ci facesse qui.. Corsi solo verso di lei avvolgendo il suo minuto corpo con le mie braccia. Era sempre stata bassissima e adoravo che fosse così. La strinsi forte e baciai ogni parte del suo viso che riuscivo a raggiungere: le sue guance, i suoi occhi, il suo naso, i suoi capelli..

"Amore mio", non smisi di stringerla e baciarla mentre sentivo le sue mani chiuse a pugno sulla mia maglia, il suo profumo aveva completamente preso possesso di me e solo in quel momento mi resi conto di quanto mi fosse mancata. 

"Liam", stava singhiozzando.. Mi bloccai, allontanando il mio corpo dal suo per guardarla negli occhi.

"Liam.. N-non sono tornata per restare", era in preda alla disperazione, allora feci l'unica cosa che sapevo la tranquillizzasse: posai le mie mani ai lati del suo viso sollevandole il capo così che i nostri sguardi si incrociassero. 

Non parlai, aspettai solo che dicesse qualcosa, qualsiasi cosa.

"Mi sposo, Liam"

EMILY'S POV

Avevo combinato un casino, come sempre! Ma perché mi immischiavo?!

Due settimane prima, con l'aiuto di Louis, ero riuscita a contattare Erika e avvisarla che Liam sarebbe stato a Seattle di lì a qualche settimana. Credevo che, incontrandosi, Liam sarebbe riuscito a dirle tutto quello che invano tentava di nascondere a noi. Più si avvicinava la partenza per Seattle, più Liam tendeva a isolarsi e scrivere canzoni. Solo una volta avevo sbirciato qualche verso e il dolore e la forza di quelle parole mi avevano fatto avere un tuffo al cuore. 

Avevo chiesto il perché del suo comportamento e mi aveva confessato che, l'idea di stare nella stessa città del suo grande amore senza poterla in nessun modo avvicinare, lo distruggeva totalmente.

Quindi avevo preso coraggio e avevo cercato di convincere Erika a incontrare Liam. Dopo quella chiamata lei non aveva più risposto al telefono o alle varie mail che le avevo inviato.

Credevo fosse solo infastidita dalla mia intromissione, invece era molto peggio: me l'ero ritrovata nel mio hotel a Los Angeles, con lo sguardo frenetico e impaurito.

L'avevo fatta entrare in stanza e mi aveva rivelato che la mia chiamata l'aveva rovinata, totalmente.

Mi aveva confessato che stava per sposarsi, che era felice e mentre mi raccontava tutto ciò non smetteva un secondo di piagnere.. Ma che significava?

Avevo subito inviato un sms a Liam chiedendogli di raggiungermi in hotel, io non potevo di certo gestirmi una sua ex fuori di testa.

LIAM'S POV

Ci eravamo spostati nella camera di Emily (che si era dileguata nel nulla) così da poter parlare. Dopo la sua 'rivelazione', Erika si era tranquillizzata e aveva smesso di piangere, io invece non avevo detto una parola.

Mi si era bloccato tutto in un secondo, era bastata una fottutissima frase per farmi entrare nel panico totale.

Non poteva essere vero.. Lei era Erika, la mia Erika..

The JournalistDove le storie prendono vita. Scoprilo ora