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HARRY'S POV

Scrivere una canzone, scegliere una melodia, ricercare la parola giusta era sempre stato piacevole per me. Da qualche anno io e i ragazzi ci eravamo cimentati nella scrittura e dovevo ammettere che ce la cavavamo anche piuttosto bene. Ci sedevamo, prendevamo penna e quaderno, mentre Niall strimpellava qualche accordo da cui partire. Ognuno metteva una frase e alla fine usciva una canzone che raccoglieva tutte le nostre emozioni, opinioni, sentimenti..

Scrivere una canzone da solo era stato molto più difficile. Avevo dovuto fare i conti con me stesso, con ciò che provavo. Niente Liam con le frasi a effetto, o Louis con le sue rime azzeccate, né Niall con la sua chitarra a farmi compagnia. Solo io e quel dannato foglio bianco davanti.

Ero rimasto almeno un'ora a fissarlo, alla ricerca delle parole giuste, eppure non riuscivo a pensare a nulla che non fossero i suoi occhi pieni di delusione ogni volta che mi vedeva flirtare con una ragazza di cui non ricordavo nemmeno il nome, pieni di lacrime prima che uscissi dalla sua camera quando avevamo rotto e pieni di calore l'ultima volta che avevamo fatto l'amore..

Quei maledetti occhi mi avevano completamente cambiato la vita. Non avevo mai capito la forza che potessero avere due begli occhi scuri, fino a lei, fino ai suoi. Le si leggeva l'eterno dentro, erano immensi. Scrutava tutto con quegli occhi, guardava dentro e soprattutto guardava me.. Come nessuno aveva mai fatto prima.

Tutti vedevano Harry Styles. Lei vedeva Harry, solo Harry. Ed era fantastico.

La mia mano riprese la penna che giaceva sulla scrivania. Avvicinai il foglio e scrissi "For your eyes only"

Da quel momento, non riuscii più a fermarmi, le parole uscivano dalla penna senza che neanche me ne accorgessi, i miei pensieri veloci si trasformavano in versi e non mi resi conto che era già giorno quando guardai il foglio e vidi la mia prima canzone per lei.

+

Se scriverle una canzone era stato difficile, farglielo sapere era praticamente impossibile. Avevo paura che la canzone non le sarebbe piaciuta, avevo paura che mi dicesse di non amarmi, avevo paura che nonostante la canzone lei con la sua testardaggine non avrebbe cambiato idea, avevo paura di aver fatto troppe cazzate in quell'ultimo mese e che non mi avrebbe mai più perdonato.

La canzone era stata scritta da quasi una settimana ma, a causa dei vari impegni, ci eravamo visti si e no cinque volte e sempre in compagnia. La vedevo più sorridente del solito, anche più bella. Lavorava sempre tantissimo, ma vedevo le sue spalle rilassate e non tese come al solito.

Ero felice che stesse bene ma una piccola preoccupazione montava dentro di me: era possibile che Emily non provasse più niente per me?

Nonostante tentassi in tutti i modi di scacciare quel pensiero dalla mia mente, quella che era partita come supposizione mi sembrava giorno dopo giorno diventare certezza: non la beccavo più a guardarmi da sopra il menù, non arrossiva quando la guardavo più del dovuto, non cercava più la mia presenza alle feste..

Ero davvero distrutto.

EMILY'S POV

Era passata una settimana dal ricevimento in cui avevo conosciuto Carter, e da allora ci eravamo visti spessissimo. Non aveva voluto il mio numero di telefono, diceva che due persone devono vedersi per conoscersi. Quindi mi dava l'appuntamento la sera e il giorno dopo si presentava in albergo per portarmi fuori. I nostri 'appuntamenti', erano sempre uno spasso: al laser game, al cinema a vedere un film in polacco, all'ospedale per fare la clown terapia. Carter era un ragazzo fuori dagli schemi, faceva tutto ciò che gli passava per la testa, non si poneva limiti o restrizioni. Era uno spirito libero e io la sua compagna perfetta.

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