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Il viaggio verso Londra era stato piuttosto faticoso, da più punti di vista: la mattina avevo perso un sacco di tempo per convincere Harry ad alzarsi per fare una doccia- lui continuava ad affermare che ci meritassimo altri "cinque minutini" sotto le coperte-, a colazione, nonostante con Harry provassimo a non far capire nulla, fallimmo miseramente non appena i ragazzi cominciarono a fare delle battutine poco caste, e, durante il viaggio, dove speravo di poter dormire qualche ora, ero stata tenuta sveglia da un Louis fin troppo curioso e desideroso di dettagli.

Appena arrivati all'aeroporto, avevo gettato un sospiro di sollievo, consapevole del pomeriggio di sonno che mi aspettava. I ragazzi vrebbero tutti dormito nelle proprie case, quindi presi un taxi e andai sola verso l'hotel, non prima di aver ricevuto un piccolo ma intenso bacio da Harry e un suo occhiolino, che mi fece dimenticare per qualche secondo cosa dovevo fare.

L'hotel era davvero carino e accogliente, posai le valigie e mi fionda sul letto: mi meritavo un po' di sonno.

TOC TOC.

Ecco, appunto. Mi alzai dal letto sbuffando e raggiunsi la porta.

"Non riesci a starmi lontano neanche mezza giornata, adesso?", un enorme sorriso era uscito spontaneo dalla mia bocca non appena lo avevo visto appoggiato allo stipite della mia porta. Lui ignorò la mia domanda, preferendo lasciarmi un piccolo bacio tra i capelli e superarmi entrando nella camera.

"Che stavi facendo?", si buttò letteralmente sopra il letto, incrociando le gambe e portando le braccia dietro la testa.. Dio, quanto era sexy!

Mi ricomposi.

"Cercavo di dormire", spostai le sue scarpe dal copriletto bianco, lo sentii ridere e prendermi la mano per farmi precipitare sul letto affianco a lui.

"Non hai dormito stanotte?", quello sguardo malizioso mi avrebbe ucciso un giorno, lo sapevo.

"Già, qualcuno aveva problemi a trovare una posizione consona per le sue mani, o sbaglio?!", si mise a ridere forte e io con lui.

"Sei troppo sexy perché le mie mani restino a posto tutta la notte, quindi è colpa tua, in un certo senso!"

"Ovviamente", un'altra risata riempì la stanza e mi lasciò un piccolo bacio sul naso.

"Che facciamo stasera? Cenetta, cinema, sesso sfrenato! Decidi tu!", un sorriso angelico gli incorniciò il volto e per un momento mi sembrò di avere accanto Louis.

"Tu stai troppo col tuo amichetto, Styles! Ormai fai le sue stesse pessime battute!", scoppiammo a ridere.

"Allora?", si sistemò meglio sul letto e mi strinse di più a sé, scariche elettriche percorsero tutta la mia spina dorsale.

"Io sono stanca, quindi direi di cenare e vederci un bel film insieme, ti va?"

"Speravo optassi per la cena", ricomparve il suo sorriso furbo.

"E perché?", si alzò e io con lui, seguendolo verso la porta.

"Perché, principessa, hai davanti un ottimo chef che ti preparerà un'incredibile cena", aprì la porta e mi lasciò un lungo bacio sulle labbra, "Alle 20.00 da me, piccola".

"Piccola? Sul serio?", sbuffai una risata e si avvicinò al mio orecchio.

"Tanto lo so che ti fa eccitare terribilmente, piccola", non riuscii neanche a rispondere, semplicemente perché.. aveva assolutamente ragione. Si allontanò da me e percorse il corridoio.

"2-1, piccola! Sto recuperando!", alzò un pugno al cielo in segno di vittoria e scoppiai a ridere.

Rientrai velocemente in camera e chiamai subito Louis.

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