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"Carter, a che ora parti?", gli sorrisi debolmente.

"Alle 15.00 chiude il gate, perché?", mi guardava confuso.

"Riusciresti a spostare il volo più tardi?", aggrottò ancora di più la fronte, "Vengo con te", lo guardai e tentai di non far trapelare nessuna tristezza dai miei occhi.

"Emily.. Che è successo?", sembrava preoccupato.

"Niente, solo che la mia avventura è già durata fin troppo.. Adesso ho bisogno di ritornare alla mia normalità, di realizzare i miei sogni e di costruire un futuro con te, senza altre.. distrazioni", sentii la mia voce incrinarsi ma fortunatamente Carter non se ne accorse o per lo meno fece finta di non averlo notato.

"Ok, come vuoi", tentava di apparire distaccato ma glielo si leggeva in faccia che era felice.. Beato lui.

Io presi subito il telefono e chiamai John.

"Emily, buongiorno", respirai profondamente e tentai di tranquillizzarmi.

"Ehi, John. Dobbiamo vederci.. Subito", dal mio tono di voce si capiva che la faccenda era seria, quindi  staccò la chiamata velocemente e mi raggiunse dopo pochi minuti.

Ci incontrammo nella caffetteria dell'hotel.

"Allora, cosa è successo?", era una di quelle poche volte in cui John abbandonava i panni del capo per mettere quelli di un papà dolce e sensibile, lo adoravo. Aveva subito capito che ero sconvolta e nervosa, quindi posò la sua grande mano sulla mia, dandomi conforto.

"John.. I-io devo andare via, non posso restare", sentii i miei occhi pizzicare ma inghiotti le lacrime e cercai di ritornare lucida.

"Emily, non metto in dubbio che stare così a stretto contatto col proprio ex sia una cosa alquanto difficile da gestire, ma non credo che.."

"Mandy è incinta", lo interruppi prima che cominciasse una filippica su quanto fossi forte e dovessi continuare a stringere i denti.

Appena parlai, vidi i suoi occhi ingigantirsi e le mani serrarsi a pugno, il suo volto era diventato pallido e imperlato di sudore.

"Me l'ha detto ieri, l'hanno scoperto da poco.. So che dovrei restare per darti una mano e tutto, però.. Capiscimi, non posso", piagnucolai e quasi lo pregai.

"Va bene, Emily.. Solo, un favore: cerca di continuare a scrivere qualcosa per i prossimi giorni, il tempo che trovo un sostituto.. Va bene?", il suo tono era calmo e rassicurante.

Quando mi alzai mi strinse in un abbraccio impacciato facendomi promettere che ci saremmo rivisti a LA alla fine del tour.

Ritornai in camera e trovai Carter col computer sulle ginocchia intento a pigiare sui tasti. Non appena mi sentì entrare in camera, alzò lo sguardo dal computer informandomi che il nostro volo sarebbe partito alle 19.00

Perfetto! Avevo il tempo di vedere Phi ed Erika e poi passare dai ragazzi per salutare.. Solo al pensiero mi si contorceva lo stomaco.

Con le ragazze fu un'ora di pianti e risate, in cui ricordammo tutti i momenti più esilaranti ed emozionanti, soprattutto con Phi. 

Effettivamente era stata l'esperienza più bella che avessi mai fatto.. Ero cresciuta, da tutti i punti di vista!

Con le ragazze più che un addio era un semplice arrivederci, di lì a un mese saremmo state tutte a LA e quindi non sarebbe stato un problema riprendere a vedersi. 

Stesso valeva per i ragazzi.. Al pensiero di una vita senza loro sentivo le lacrime salire agli occhi! Erano ormai parte di me, avevano rubato il mio cuore e io ero entrata nel loro..

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