37

2.1K 66 17
                                    

Carter riparava ciò che Harry aveva distrutto, bastava un sorriso, un occhiolino, una battuta e io stavo di nuovo bene. Con lui ero serena, ero certa che per quelle due o tre ore tutti i casini con Harry si sarebbero sistemati in un cantuccio del mio cervello, liberandomi del loro peso.

Era strano come una persona riuscisse ad entrare nella tua vita e, senza chiedere nulla in cambio, ti guarisse da tutto il male provato.

Sapevo di essere grata a Carter, sapevo che ormai era diventata una presenza costante nella mia vita.. Ma anche Harry lo era, e lo sarebbe sempre stato. Certo, avevamo sofferto, ci eravamo fatti male e avremmo continuato a farcene, eppure, nonostante magari smettessimo di parlare o guardarci per qualche giorno, alla fine ce ne uscivamo sempre con una battuta o un'occhiata e ritornavamo 'amici'.

Dicevo a me stessa che amici andava bene, che era meglio di niente.. Ma non era così e lo sapevo, e nessun Carter sarebbe mai riuscito a prendere il suo posto.

Non era per i suoi discorsi o per i suoi gesti, non lo amavo perché era più intelligente o simpatico della norma.. L'amore non nasce perché l'altra persona ha qualche dote particolare, o superiore.. Nasce solo perché è destino che sia così. Te ne accorgi da uno sguardo più intenso del normale, da una frase detta in maniera diversa, o semplicemente da un tocco leggero di mani.. Te ne accorgi che non è tutto 'normale', che c'è qualcosa di strano, qualcosa di diverso. Lo senti dentro, come una forza che aumenta piano e rinvigorisce giorno dopo giorno, e si nutre di tutto, anche delle cose più banali.. Ma finisce anche per divorarti. Quello era Harry, mi aveva imbottita d'amore fino a esplodere.

Sentii il mio telefono squillare: Niall.

"Biondo!", urlai al telefono.

"Bellissima! Stasera festino da me, ci stai?", lo immaginavo con la lingua tra i denti in attesa di una mia risposta.

"Oh, mi dispiace.. Ma stasera passo", mi dispiaceva sul serio di non poter andare.

"Non dirmi che lo sconosciuto ti rapisce anche stasera?", e lui come diamine faceva a sapere di Carter.. Stupida Phi! 

"Non è stata Phi a dirmelo, tranquilla", quel ragazzo mi leggeva nella mente.

"Oh.. Allora chi?", chissà perché, ma già sapevo la risposta e il mio stomaco cominciò ad attorcigliarsi.

"Harry alle prove era un tantiiino agitato e non smetteva di borbottare qualcosa su un 'bamboccio dal nome idiota'", risi sentendo le parole di Niall.

"Mi fai morire! Ciao, biondo"

"Aspetta, non mi hai risposto", Niall si era fatto insistente.

"Si, ora puoi andarlo a dire al tuo amichetto! E, per favore, almeno aspetta che abbia finito di limonare con la sua bambolina, non vorrei che non ti prestasse la giusta attenzione", staccai il telefono senza neanche ascoltare la sua risposta.

Ero infuriata: non solo si scopava tutte, non solo si presentava ad uno show con una sconosciuta di due metri, ma aveva anche il coraggio di fare l'imbronciato con me perché mi stavo facendo una vita?!

E la cosa che mi faceva infuriare ancora di più era che quel demente stava riuscendo nel suo maledettissimo intento. Io e Carter non ci eravamo mai baciati, né avvicinati all'argomento e non era solo lui a stare alla larga. Da dopo l'appuntamento sulla spiaggia mi ero resa conto che fino a quando io ed Harry non avessimo chiuso definitivamente, io non sarei riuscita a stare con Carter pienamente, mi sarei sentita sempre in colpa. Che stupida.

Ero talmente arrabbiata con me stessa che inviai un sms a Carter per disdire l'appuntamento di quella sera, fingendomi malata. Non mi andava di vederlo, sapevo già che quella sera sarei stata presa troppo da Harry e tutto ciò che ne derivava.

The JournalistDove le storie prendono vita. Scoprilo ora