36

2K 57 5
                                    

L'avevo visto baciare mille ragazze, cingere i fianchi a tutte, offrirgli da bere a tutte, portarsele in camera.. L'avevo visto ammiccare, mettere su quel sorriso 'sexy' che faceva impazzire tutte, spostarsi i capelli e lanciare frasi a effetto. Mi ero abituata a vederlo flirtare con le altre, l'avevo anche visto uscire da una stanza mentre tirava su la zip dei pantaloni. 

Credevo che il mio cuore si fosse ormai abituato a quelle viste.. E invece no, assolutamente no.

Vedere quella bella ragazza lasciare casa sua la mattina, con i suoi occhiali da sole posati sugli occhi, una sua maglia arrotolata per scoprire la pancia e lui appoggiato allo stipite della porta intento ad alzare una mano per salutarla.. Mi aveva logorato dentro. 

E sapevo anche il perché. Fino ad allora aveva semplicemente appagato i suoi istinti, aveva tentato di non pensare troppo, di sviare la mente da tutto quel casino di situazione, quelle ragazze erano solo visi carini che apparivano sfocati il mattino seguente, molte volte non riusciva nemmeno a ricordare il loro nome. Quindi, nonostante lo vedessi sempre impegnato con una ragazza diversa, ero certa che in ognuna di loro cercasse qualcosa di me e ,se non riusciva, mi cercava con lo sguardo nella stanza. Sapevo che soffriva e che agire così era l'unico modo per soffrire meno, per non pensarci troppo e non fare cose di cui potersi pentire.

Lo sapevo perché ero esattamente nella sua stessa situazione. 

Eppure quella ragazza l'aveva colpito, in maniera tutta sua. Non aveva mai lasciato dormire nessuna con lui, eccetto me. E l'idea che un'altra donna fosse stata dentro il suo abbraccio mi faceva salire conati di vomito. L'idea che quel bel sorriso sincero, visibile anche dalle foto, fosse merito di una che non fossi io mi faceva arrabbiare con me stessa. Ero a pezzi.

Sapevo che avrei dovuto chiamarlo, chiedergli cosa aveva intenzione di fare.. Ma non ci riuscii. Presi solo un grosso respiro tentando di ricacciare le lacrime e mi fiondai sul mio pacchetto di sigarette..

HARRY'S POV

"Arrivata sana e salva?", inviai velocemente un sms a Mandy. 

Alla fine, quella che era cominciata come una colazione veloce si era trasformata in una partita a Call of Duty e poi ad un invito a pranzo. Eravamo rimasti praticamente tutta la mattina in pigiama a giocare e scherzare come se fossimo amici di una vita. Non si era mai avvicinata troppo, come se la sera prima non avessimo fatto sesso.

Era strano, di solito le ragazze che 'frequentavo', non facevano altro che alludere al sesso. Lei no, aveva accettato di fare colazione con me senza esultare, mi aveva stracciato con la PS4 e poi era rimasta a pranzo senza mai accennare alla notte precedente. 

Avevo riso tanto, e non mi era capitato neanche una volta di pensare ad Emily. Mandy era più un'amica che altro. Ridevamo e scherzavamo proprio come ero solito fare con Louis o gli altri.

Mi piaceva stare con lei. 

Quando poi era dovuta andare via, ero rimasto solo a casa a sistemare il macello che avevamo fatto con le patatine. Fu lì, in quel momento, solo in casa, dopo una piacevole mattinata con una bellissima ragazza, che ripensai a lei, ai suoi grandi occhi furbi, alla sua fronte corrucciata quando si concentrava su un lavoro, al suo essere perfettamente adatta a me.. 

Cristo, non potevo continuare così! Sarei impazzito! 

Lei non mi amava più, era andata avanti con quel bamboccio biondo! Dovevo farmene una ragione. Ma l'idea di doverla vedere già quello stesso pomeriggio, mi faceva salire il nervoso.

Non riuscivo a guardarla senza ripensare a lei e quello lì, fuori dall'hotel. 

"Si, grazie ancora per il pranzo :)", sorrisi al sms di Mandy e risposi senza pensarci troppo.

The JournalistDove le storie prendono vita. Scoprilo ora