12. James

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-James, che hai?- Maya entrò nella stanza, preoccupata per il fratello, ancora con la faccia sprofondata nel cuscino ormai fradicio.
Il minore, singhiozzando, alzò il capo, gli occhi ancora rossi di pianto.
-James...- la sorella assunse un tono serio- che ti succede?- si sedette sul letto del fratello, accarezzandogli la schiena.
-Sembri distrutto. Non ti ho mai visto così disperato da quando sei nato, che hai fatto di così brutto? Racconta, sembri sfinito...-
-Le parole uccidono, Maya. Specialmente se a pronunciarle è qualcuno a cui tieni. Nessuno mi aveva mai detto delle cose del genere.- aveva la voce roca spezzata dai singhiozzi e distrutta dalle lacrime, si sentiva scoppiare, aveva voglia di morire, di sparire. Non voleva più vedere né Ethan né nessun altro.
-A volte le persone dicono certe cose e non se me rendono nemmeno conto. Spesso non lo pensano. Sono sicura che si risolverà tutto, Jem.-
-No, tu non sai niente, Maya.
Non puoi sapere tutti ciò che ho fatto per lui, quel che ho passato, tutti i rischi che correvo nell' aiutarlo, i miei consigli... Non lo puoi sapere. E probailmente lui se ne è dimenticato. Gli ho lasciato il mio giacchetto preferito. Se la mamma lo scopre mi uccide. Ma ormai non importa. Non ne voglio più sentir parlare. Sono grande per i litigi. Sono grande per gli amici. Non servono a niente. Solo a cacciarti nei guai.-
La sorella sospirò, asciugandogli una lacrima.
-Ti capisco, sai, ci sono passata anch' io.-
-È diverso, Maya. Non puoi capire. Sei troppo grande. All' età tua non c' erano...-
-Le coppie gay?- lo interruppe.
James si bloccò, voltandosi verso la sorella che lo guardava sorridendo di comprensione e, asciugandosi una guancia con la manica della maglietta, la lasciò continuare
-Certo che sì, ho solo cinque anni più di te, non trenta, fratellino.
Nonostante sembri più piccolo... Ma non penso al tuo amico importi quanti anni dimostri...-
-Non parlare di Ethan in mia presenza, per favore.- dichiarò James, serrando gli occhi.
-E con chi dovrei parlarne, scusa, con Miriam?- chiese ironica Maya, riferendosi alla loro sorellina piccola di appena sette anni.
-Beh, se a lei interessa...- tentò di convincerla James, ma ottenne soltanto una spintarella amichevole dalla sorella.
-Dai, so che in fondo ti piace...-
-Evviva, ecco a voi la strizzacervelli più in gamba del quartiere,- rispose scettico il minore- non mi sembra una cosa nuova... Pensavo si notasse- sbuffò ancora il ragazzo dagli occhi smeraldo, fissando un punto impreciso sul soffitto.
-Vedi che avevo ragione? Beh, che aspetti? Torna là e dichiarati! Sono sicura che apprezzerà...-
-Beh, se il tuo concetto di 'apprezzamento' è una risata come reazione e il cacciarmi via a calci allora credo di sì, credo proprio che lo accetterà. E poi, per favore, non ho voglia di parlarne ancora. Lui mi odia. E io... No. Ma mi ha trattato male, quindi non tornerò lì a farmi disprezzare.-

James si rannicchiò si se stesso, portando le ginocchia al petto e cingendo le mani attorno alle sue gambe, sfiorando con il naso il tessuto del jeans , bagnandoli di lacrime che avevano continuato a uscire calde dagli occhi smeraldo del biondo, rigandogli le guance e impregnando i jeans.

Maya uscì dalla camera, tornando nella sua stanza, mormorando un ultimo "Puoi farcela, James" accarezzando la guancia bagnata del fratello.
I due ragazzi non avevano uno splendido rapporto, ma potevano contare sull' altro nel caso in cui si fossero trovati in serie difficoltà.

Controllò l' ora sul suo cellulare: le cinque e mezza. Era rimasto in camera sua a piangere e a chiacchierare con
Maya per circa un' ora e mezza, nonostante gli fossero sembrati pochi minuti.
Trovò un messaggio di Butch che gli proponeva di incontrarsi al parco alle sei e James, non avendo scuse, accettò l' invito.

"Non ho niente da perdere, così. Posso continuare a passare il tempo con quei quattro rammolliti e non pensare ad altro che al divertimento, sperando che Ethan non si trovi in giro. Non gli augurerei niente di meno che la felicità. Qualsiasi cosa significhi per lui.
No, un attimo. Sto pensando ad Ethan. E non ho voglia. Devo riuscire a togliermelo dalla testa.
Lui non mi appartiene."

Ethan, io...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora