Ethan quella notte non dormì. Le ferite continuavano a pulsare e il dolore era insopportabile. Aprì gli occhi, prese il cellulare dal tavolino e controllò le notifiche: una sola notifica di messaggio da un numero sconosciuto apparve sul display dell'Iphone, che avvertiva di un messaggio troppo lungo per poter essere inserito nella schermata di blocco, e che quindi Ethan dovette aprire per visualizzare.
Cominciò a leggere il messaggio, capendo all'istante di chi si trattasse. Restò con lo schermo illuminato per un quarto d'ora, fantasticando su quel bellissimo messaggio e sperando che James fosse lì con lui. Guardò l'ora: le tre e sedici. Prese un respiro profondo, poi, cominciò a digitare sulla tastiera:Ehi... Grazie per il numero. Ti amo anch'io, James. Come nessun altro. E sta' tranquillo, non me la prenderei mai con te. Vorrei poter venire domani
a scuola solo per vederti. Ma non posso, non me lo permetterebbero. Hai ribaltato totalmente la mia vita. Per una volta sono ansioso di tornare a scuola. Ed è solo grazie a te. Vorrei potertele dire dal vivo tutte queste cose, ma non posso... sono bloccato qui. Mi manchi...Ethan esitò prima di inviare il messaggio. Lo ricontrollò più volte, cercando di non sembrare né troppo disperato, né troppo indifferente. Voleva che tutto, a partire dai singoli messaggi, fosse perfetto tra di loro. Ethan non poteva dare al suo ragazzo la soddisfazione di essere fidanzato con un ragazzo popolare, con il miglior giocatore della squadra di basket o il ragazzo più dolce che conoscesse, ma almeno poteva dire che, nonostante i limiti, il quindicenne facesse di tutto per dargli il massimo di quel che poteva.
James non impiegò molto tempo a ricevere il messaggio e a rispondere. Ethan ne fu felice, nonostante fosse preoccupato per ciò che avrebbe potuto avere James: non era da tutti restare svegli fino a quell'ora. Avrebbe potuto sentirsi male, avere caldo, poco sonno o un incubo, pensò. Avrebbe voluto saperlo. Sapere cosa ci fosse a turbare James e cercare di aiutarlo.
Ma il biondo non glielo consentiva. Ogni volta che Ethan cercava di andare oltre alle frasi dolci e cercare di farlo parlare di sé, il sedicenne cambiava argomento, giustificandosi con affermazioni insensate o con un "non voglio annoiarti, voglio renderti la vita leggera. E poi hai già la tua dose di preoccupazioni e brutte esperienze..."
Puntuale come non era mai stato nessuno, James rispose al messaggio:Ehi, Zuccherino
Come mai rispondi a quest'ora?
Non dormi? Non farmi preoccupare, ti prego... Sai, anch'io vorrei essere lì con te in questo momento. Anch'io ti stavo pensando. Ma purtroppo non siamo in un libro, dove i protagonisti possono fare avanti e indietro quando vogliono senza che le regole lo impediscano. A volte vorrei essere solo un nome su un foglio di carta, sicuro nelle mani dell'Autrice. Non dovrei pensare al mio destino, alle mie scelte, perché sarebbe Lei a decidere per me, sarebbe Lei a progettare la mia vita in ogni signolo dettaglio, donandogli un senso e rendendola piacevole. Invece non penso sia così. Spesso mi sento confuso, insensato, inutile. O più che inutile inopportuno. Come se l'Autrice avesse smesso di andare avanti con la mia vita e mi avesse lasciato solo a badare a me stesso. Mi succede spesso, soprattutto quando penso a te. Continuo a pensare ai tuoi occhi, ai tuoi capelli, al tuo sorriso, alle tue mani piccole che camminano sulla mia pelle provocandomi brividi di piacere... Ma continuo a non comprenderne il perché. Sei un ragazzo fantastico, ma perché non riesci a relazionarti con gli altri? Perché non riesci ad aprirti con i tuoi amici come fai con me? A me fa male vederti così. Ma continuo a pensare che tu in tutta questa storia non c'entri nulla. Sei solo un ragazzo fantastico che ha avuto la sola sfortuna di incontrare le persone sbagliate. Voglio evitare che accada ancora, okay? Ricorda che io per te ci sono. Sempre.
Ti amo come Ron ama Hermione.
Buonanotte, mio piccolo demone dagli occhi blu.Ethan rispose, evitando di sorridere come un ebete, cosa che risultò impossibile, date le parole di James. Gli scrisse quasi subito, cercando di smorzare il clima zuccherato che si era creato.
Bravo James, ho visto i riferimenti al fandom. Vai così! Solo una cosa...
E se ti dicessi che shippo Dramione?Andiamo, Et... Vuoi davvero farmi credere una cosa simile? Lo sai che non ci casco...
Ti conosco troppo bene per non sapere che ami la Romione.Ethan sorrise, consapevole che ciò che stava dicendo il sedicenne era vero. Si sdraiò sul letto appoggiando la testa sulle mani dietro la nuca, sospirando e fissando il soffitto.
Chiuse gli occhi, immaginando il volto sereno del sedicenne tanto amato.La mattina seguente, Ethan non sapeva se le immagini di James fossero un sogno oppure lo aveva solamente pensato così intensamente da rendere il pensiero vivido, quasi avente una massa propria.
Si svegliò alle cinque, infastidito dalla luce che traspariva dalle tende semichiuse, immobili e pesanti.
Controllò i messaggi, trovandone uno di James dove gli augurava il buongiorno. Ricambiò sorridendo e accarezzando con il pollice il messaggio di James.
Un'infermiera entrò nella stanza sorridendo, felice che il paziente stesse bene, con in mano il vassoio della colazione.
- Buongiorno caro. Dormito bene? - Ethan mentì annuendo, ricambiando leggermente il sorriso.
Afferrò il vassoio con la colazione, costringendosi ad ingoiare le poche razioni di cibo che vi erano sopra, nonostante avesse lo stomaco chiuso.
- Se continuerai a migliorare così in fretta tra massimo un paio di giorni ti dimetteranno, okay tesoro? - Ethan annuì sollevato. Non perché se ne sarebbe andato da quel posto, ma perché avrebbe rivisto il suo tanto amato biondino in condizioni decenti: odiava farsi vedere dalle persone debole, specialmente in un letto d'ospedale con indosso solo una maglietta leggera.
Ethan chiuse gli occhi, aspettando il giorno in cui sarebbe potuto tornare a casa e avrebbe potuto riabbracciare James.---
Questo capitolo non mi piace molto. Ho fatto di meglio, lo so... L'unica cosa stupenda è, secondo me, "vorrei essere solo un nome su un foglio di carta"
Chissà se il vero James lo pensa qualche volta...
(Sì, il personaggio di James esiste ed ha 16 anni. Biondo, occhi verdi e dolcioso.)
Anche se ci tengo a precisare che questo racconto non è tratto da una storia vera, a differenza di un altro che pubblicherò in seguito.
Detto questo... Niente, grazie di essere ancora qui a sopportarmi.
Alla prossima,
GaiaChe cavolo
Non mi ha pubblicato il capitolo
Uff
Scusateeeh
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Ethan, io...
Lãng mạn[COMPLETATA 14/09/2015-7/10/2016] On Wattys 2018 Longlist [In revisione] È difficile andare avanti da soli, dopo che chiunque, persino la tua migliore amica ti ha voltato le spalle. È difficile continuare a vivere, a camminare a testa alta, quando...