Erano solo in tre quel pomeriggio. Ethan, James e Ryan. Avevano appena varcato la soglia dell'ospedale, quando Ethan si bloccò. Si rese conto in quel momento di ciò che stavano facendo, e che tutto quello era solo colpa sua.
Spalancò gli occhi e si impuntò, costringendo così anche gli altri due ragazzi a fermarsi insieme a lui. James, notando l'espressione terrorizzata e percependo la scintilla negli occhi cristallini di Ethan, lo prese per mano, prendendo ad accarezzargli il dorso con un pollice mentre intrecciava le dita affusolate con le sue.
Ryan rilassò le spalle, godendosi quella scena così dolce, seppur al limite; chiese indicazioni sulla stanza di Butch e quella di Anne, scoprendo così che i due ragazzi si trovavano in due reparti differenti e, per scelta di Ethan, si avviarono verso la stanza della ragazza.La giovane quindicenne se ne stava stesa su un lettino bianco, attaccata alle più strane macchine delle quali Ethan non capiva l'utilizzo, ma sapeva che senza di esse Anne non ce l'avrebbe fatta.
Il ragazzo si avvicinò alla sua vecchia amica, alla quale non parlava da ormai quasi tre mesi, le accarezzò una mano e pianse. Piangeva silenziosamente, tentando di non mostrare le sue lacrime agli altri due ragazzi presenti nella stanza.
- Per cosa, Anne... Per cosa? Per il mio stupido coming out. Un rapporto distrutto per due parole. Sette misere lettere. Lo ricordo come fosse accaduto solo pochi giorni fa... Non ti meriti tutto questo. In fondo non eri malvagia, ti eri solo lasciata trasportare, ecco. Ti ho perdonato da un pezzo, Anne. E sarò pronto a tornare da te non appena ti sarai svegliata. Ricominceremo da capo, ti va? Ma ti prego, svegliati. - Ethan accarezzò delicatamente il viso di colei che era stata la sua migliore amica e la sua peggior nemica, sentendo sotto il suo tocco incerto la sua pelle immobile e fredda.I tre ragazzi restarono in silenzio, senza che nessuno osasse proferire parola: era una delle poche situazioni in cui né James né Ryan sarebbero bastati a consolare Ethan, che dopo tante esperienze sotto la tirannia di Butch si ritrovava con il senso di colpa da opprimere per quanto accaduto ai due ragazzi. Nessuno avrebbe potuto aiutarlo in quel momento, e per quanto potesse fargli male, James lo accettava e agiva di conseguenza.
Quando fu il momento di lasciare Anne, i gemelli seguiti dal biondo si diressero nel reparto dove era ricoverato Butch, situato al secondo piano del grande ospedale.
James esitò prima di posare la mano sulla maniglia, guardando Ryan preoccupato. Non voleva trasmettere la sua preoccupazione a Ethan, ma neanche tenersi tutto per sé sarebbe stata una scelta saggia. Sentiva come se la forza dei tre ragazzi dovesse essere concentrata in lui, e che spettava a lui distribuirla agli altri, ma sentiva anche che stava fallendo, che quel sui carico si stesse disperdendo, mancando così i due fratelli e se stesso.Entrarono nella stanza lentamente, cercando di fare solo il minimo rumore, per non svegliare Butch. Il bullo aveva uno stato pietoso: i suoi capelli lucidi erano quasi totalmente rasati, e il cranio bendato con strati di fasce bianche. Al polso destro aveva un ago che gli metteva in circolo un antidolorifico molto potente, a sentir James, che aveva visto la scatolina che lo conteneva sul tavolino accanto al letto.
Ethan si strinse a James, e il maggiore non se la sentì di chiedergli di lasciarlo un momento da solo: ne avrebbe fatto a meno.
Si morse il labbro e restò fermo, stringendo i pugni lungo il corpo. Ethan si accorse del suo stato, e non esitò un momento a chiedergli cosa avesse. Non voleva commettere due volte gli stessi errori, voleva aiutare James, qualsiasi cosa significasse.Il biondo uscì dalla stanza, sconvolto e dispiaciuto per Butch. Prese la mano di Ethan e la strinse forte, come se temesse di perderlo in quel corridoio, trascinato via da una forza che lo allontanava da lui.
— I genitori... — mormorò Ryan. James annuì comprensivo.
— Allora non sono il solo che l'ha notato.
— Non ci sono i suoi parenti nella stanza. — osservò Ethan, leggermente in ritardo rispetto agli altri due ragazzi.
— So di potermi fidare di voi, non dubito minimamente che possiate farlo: queste cose devono restare tra di noi, okay? I genitori di Butch non sono come possono essere mia madre o la vostra. Sono presenti, è vero, ma influiscono in modo negativo sulla sua vita. Butch è il primo di quattro fratelli, due dei quali sono stati dati in affido ad altre famiglie e il terzo, di un anno solo più piccolo di noi, è scappato di casa e scomparso. Nessuno sa queste cose, o meglio, le voci correvano sul giornale, ma a nessuno è mai interessato. Butch non si è trovato molto bene neanche con la sua famiglia affidataria. Oltre ai conflitti con i fratelli il padre ospitante non l'ha presa molto bene quando ha scoperto che fumava. I servizi sociali hanno fatto quel che potevano, e io ho provato a contribuire. Sono tre anni che tento di aiutarlo, ma sembra non ne voglia sapere di cambiare atteggiamento. Capisco che sia difficile, ma non sono comunque d'accordo con la sua valvola di sfogo. Sia che sia Ethan, sia qualsiasi altro ragazzo. È inutile provare ad aiutare una persona che non vuole essere aiutata.Ethan annuì comprensivo e si morse un labbro: nonostante non fosse quella l'intenzione di James, il suo ragazzo era riuscito a farlo sentire ancora più in colpa di quanto già non si sentisse.
Ryan lo prese per mano e sorrise, intmandogli che forse sarebbe stato meglio tornare a casa, e chiedere a James se volesse seguirli; il biondo rifiutò, nonostante l'insistenza di Ethan, e finì per avviarsi verso casa da solo, senza fare nemmeno il primo pezzo di strada insieme.I gemelli non osavano proferire parola. L'unico rumore per strada era il fruscio del vento e il rombo dei tuoi in lontananza. Aumentavano gradualmente il passo, per affrettarsi a raggiungere la loro via, come se temessero che più tempo avrebbero percorso per strada, più probabilità di iniziare una conversazione ci sarebbe stata.
Rientrarono nel loro appartamento in silenzio, dirigendosi ognuno verso la propria rispettiva stanza, sperando solo che il mattino seguente avrebbe portato buone notizie.---
Penultimo capitolo, piango
Ma non vi preoccupate, poi ci saranno lo speciale, i due capitoli extra e tante altre cosine carine...
Va bene, vi lascio, buona scuola a chi deve andare ;-)

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Ethan, io...
Romance[COMPLETATA 14/09/2015-7/10/2016] On Wattys 2018 Longlist [In revisione] È difficile andare avanti da soli, dopo che chiunque, persino la tua migliore amica ti ha voltato le spalle. È difficile continuare a vivere, a camminare a testa alta, quando...