24. James

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James si trovava per strada. Camminava a passo sostenuto lungo i viali alberati di Bayswater, il quartiere dove sia il biondo che Ethan erano residenti. Gettò uno sguardo all'orologio, controllando poi con la fotocamera interna del cellulare il suo aspetto e sistemandosi un ciuffo ribelle di capelli sulla fronte. I suoi occhi di smeraldo brillavano sotto il sole mattutino. Indossava una semplice camicia bianca, alla quale aveva arrotolato le maniche fino all'altezza dei gomiti, dei jeans neri e un paio di Converse rosse.
Suonò convinto al campanello di casa McCollough solo alle nove e un quarto.
Attese alcuni secondi che qualcuno aprisse la porta, torturandosi le mani e giocherellando con il bordo della camicia, evidentemente agitato.
Ad aprire fu la madre dei gemelli. James notò che era una donna dalla corporatura esile e i capelli corvini, la carnagione olivastra e i grandi occhi scuri.
-B-buongiorno signora- salutò il sedicenne in preda al panico.
-Ciao. Tu sei...?- chiese cortesemente la donna, dedicando un sorriso affettuoso al ragazzo.
-James Armstrong, piacere. Sto cercando Ethan. Disturbo, per caso?- si presentò, mordicchiandosi il labbro.
-Ma no, figurati. Credo stia ancora dormendo, ma non è un problema, puoi svegliarlo- dichiarò la signora McCollough, scostandosi dalla porta per far entrare il biondo.
-Grazie mille.-

James percorse lentamente il corridoio, salutando Ryan, in cucina, con un cenno del capo.
Abbassò lentamente la maniglia della cameretta di Ethan, entrando e chiudendosi la porta alle spalle, evitando di svegliare il minore.
Si inginocchiò accanto al letto, godendosi il volto angelico del castano nella poca luce che filtrava dalle finestre chiuse. Non disse niente, si limitò a sorridere e a sfiorare leggermente la guancia liscia del minore.
-Buongiorno zuccherino- sussurrò appena, ammirando incantato il suo ragazzo, che sembrava essere sprofondato in un sonno più pesante del previsto.
-Stai dormendo? Bene, allora ti lascio fare. Non sai quanto vorrei essere anche nei tuoi sogni... Chissà cosa stai sognando. Spero qualcosa che ti renda felice. E ti auguro di realizzarlo.- Ethan arricciò il naso, cominciando ad agitarsi leggermente. Si sporse leggermente in avanti, verso James, che, nelfrattempo, sorrideva addolcito.
Il biondo si avvicinò al quindicenne, baciandogli la punta del naso e accarezzandogli i capelli.
Fu probabilmente questo le spinse il castano ad aprire gli occhi e, con sorpresa, trovarsi davanti il compagno sorridente.
-Buongiorno zuccherino.- il minore non rispose. Si limitò a guardare il maggiore stupito, stringendo un lembo del lenzuolo tra le mani.
-Hai invaso i miei sogni. Passo da una tua visione a un'altra. Questa sarà almeno la terza, stanotte.- James scoppiò a ridere, arrossendo leggermente.
-Non è un sogno, Et.
-Ah, no?
-No. Sono vero, stavolta. Comunque mi sento onorato dal fatto che stanotte sono comparso nei tuoi sogni due volte. Grazie.-
Ethan affondò la testa nel cuscino, realizzando il fatto che avesse appena detto al vero James che l'avesse sognato due volte.
Il biondo scrollò il minore, riprendendo ad accarezzargli dolcemente la testa, nonostante fosse ancora parzialmente sprofondata nel cuscino.

Dopo alcuni minuti di immobilità, Ethan scostò leggermente le coperte e fece cenno al biondo di unirsi a lui: James esitò, ma vedendo gli occhi del quindicenne che lo pregavano, non se lo fece ripetere due volte; si slacciò le scarpe e s'intrufolò sotto le coperte.
Improvvisamente venne colto da una sensazione di benessere, quasi familiare, come se tutto ciò che serviva in quel momenti fosse starsene lì, sotto le coperte, ad abbracciarsi e carezzarsi a vicenda, senza pensare a nient'altro che al proprio compagno.
Afferrò Ethan, da dietro, per i fianchi, posando il mento sulla sua spalla e lasciandogli un bacio sul collo.
-Tu non sai il bene che ti voglio...- sussurò James, continuando a baciare il minore, cercando la sua mano sotto le coperte.
Ethan si strinse ancora di più nella presa del sedicenne, concedendogli la mano desiderata e intrecciando le dita con le sue. Si girò lentamente verso il biondo, che rilassò la sua prrsa sul minore per lasciarlo muovere, poi, senza dire nulla, infilò le dita nei capelli chiari del maggiore e lo tirò delicatamente a sé, accarezzandogli i ricci biondi e posandogli un bacio a stampo sulle labbra.

Ethan, io...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora