James distolse lo sguardo, mordendosi il labbro. Non sapeva cosa rispondere, non lo sapeva neanche lui. La timidezza li assaliva entrambi, quindi non avevano il coraggio di rispondere.
-Credo spetti a te deciderlo. Sai come la penso io. Ma non sono a conoscenza del tuo pensiero. Quindi scegli te. Io sono pronto ad adattarmi alla tua scelta, qualsiasi essa sia.- rispose dopo alcuni minuti di silenzio.
-Va bene. Io lo vorrei, ma non posso. Non posso rischiare che la gente cominci a discriminare anche te, non voglio metterti nei guai più di quanto probabilmente già sei. Non voglio vederti soffrire ancora. Non starmi a presso. Non è che non ti voglio, ma, credimi, sarà meglio per te.-
-Ma io sono pronto a tutto. Voglio liberarmi di Butch. Anch' io lo odio, Ethan.- si alzò leggermente la maglietta, scoprendo un livido scuro poco sotto lo stomaco.- Non è il massimo della dolcezza neanche con me...-
-Ma allora perché resti con lui? Perché ti fai mettere i piedi in testa? Perché lo segui ancora?-
Ethan posò la mano sul ventre piatto del biondo, osservando la smorfia di dolore che si formava sul suo volto.
-Scusa...-
-Tranquillo, non ti preoccupare...- lo rassicurò James, stringendogli la mano con la sua, gelida, espirando e socchiudendo gli occhi.
-Avrei voglia di baciarti... Ma non posso.-
-Certo che puoi. Non aspetto altro.- rispose il minore, avvicinandosi.
-Sicuro?-
-Vai...-
Le labbra di James toccarono quelle del castano che teneva gli occhi chiusi, cingendo le mani intorno al collo del biondo e sdraiandosi sulla schiena, senza staccarsi dal maggiore.
Quest'ultimo si buttò su Ethan, appoggiandosi con i gomiti sul piumino azzurro del suo letto, scrollandosi dalle spalle il brivido che gli stava percorrendo la schiena.
Continuarono per circa due minuti quando, evidentemente sfiniti e senza fiato, si allontanarono, sdraiandosi uno accanto all' altro.
James prese la mano calda di Ethan, incrociando le sue dita fredde con quelle del minore, voltando il capo e notando, con piacere, che il castano era evidentemente arrossito, ma non per il bacio, più per il contatto con la mano del biondo.
-Come sei carino quando arrossisci...- commentò James, avvicinando la punta del naso a quella del compagno.
Erano così vicini che Ethan riuciva a contargli le lentiggini che gli macchiavano leggermente le guancie rosee a causa dei momenti passati, che andavano a contrastare lo smeraldo dei suoi occhi.Ethan si tirò a sedere, gettando uno sguardo alla sveglia e alzandosi di scatto, allarmato, una volta visto che erano quasi le sei.
-Dovrei essere a casa a studiare adesso e... Oh, cavolo. Mia madre non sa che sto via così tanto... E neanche Ryan! Non pensavo di trattenermi così a lungo...- dichiarò, agitato, massaggiandosi le guance.
-Tranquillo... Che fretta hai? Sei sempre stato bravo a scuola e poi non credo che tua madre ti dica niente... Comunque se vuoi ti accompagno con il motorino di Maya, arriverai prima.- propose il biondo, prendendolo da dietro, per i fianchi e calmandolo immediatamente.
Non convinto, Ethan rispose:-Va bene, per una volta potrò tardare. Comunque tranquillo, vado a piedi.- Cercò di liberarsi dalle braccia di James, ma il biondo non lo lasciò andare: lo strinse ancora un po' e appoggiò il viso sulla sua spalla, lasciandogli un bacio alla base del collo.
Ethan lo staccò, lievemente irritato, e tornò al piano inferiore a raccattare le sue cose.
Non toglieva mai la giacca di James: nonostante fossero già i primi di maggio, l' indossava quotidianamente, illudendosi di sentire ancora il profumo del compagno su di essa.-Beh, ci vediamo domani, vero?- chiese James, prima di lasciar andare Ethan, sulla porta.
-Certo...- rispose guardando per aria.
-Sicuro che non vuoi che ti accompagni a casa?- domandò ancora il biondo, avvicinandosi di un passo al castano, ma ottenendo come unica reazione un passo indietro di quest' ultimo.
-No, tranquillo. Perdonami, ma ho bisogno di stare un po' da solo. Solo per... Chiarirmi le idee.-
-Va bene, capisco. A domani.-
-Ciao.- lo salutò secco Ethan, voltandosi e incamminandosi verso casa.
Il biondo sospirò, chiudendo la porta e retrocedendo fino a buttarsi sul divano, sfinito.
Si limitò sfuffare, fissando il soffitto bianco e rimanendo in silenzio per alcuni minuti.
Nessuno disturbò la sua quiete, cosa che, per una volta, avrebbe voluto che facessero, ma il suo desiderio non venne realizzato.James rimase in silenzio tutta la sera, senza parlare, senza mangiare, senza muoversi dal divano.
Neanche la sorella lo disturbò, nemmeno una volta salito in camera sua e fiondatosi sul letto, con le cuffie in testa e il computer sulle ginocchia, ad ascoltare le playlist casuali di Spotify, giocando alcune partite al Solitario e leggendo alcuni capitoli su dei siti di manga online."Sono nei guai. Non posso farmi scoprire. Mi uccideranno. Ma io lo amo." Si tormentava. Aveva ancora troppa insicurezza dentro di sé per ribellarsi agli oppositori.
"Non ce la faccio. Non posso tenere segreta questa cosa. Devo parlarne con qualcuno. Che non sia Maya, possibilmente. E neanche mia madre, ha già troppe cose da fare, non ho voglia di darle altre preoccupazioni. Ma allora chi mi può aiutare? Non sono il classico rubacuori sicuro di sé, non ho mai avuto il coraggio di dichiararmi ad una ragazza... Figuriamoci ad un maschio. Non siamo ben accetti nella società. Ma non è colpa mia, voglio bene ad Ethan come non ho mai amato nessuno fino ad ora, è qualcosa di più di una semplice cotta... La sua semplice vicinanza mi fa impazzire, i battiti cardiaci aumentano, sento i brividi salire lungo la schiena ad ogni suo minimo contatto... E inoltre la voglia di baciarlo, abbracciarlo, stringerlo tra le mie braccia diventa incontrollabile, è come una calamita che mi attira a lui, non posso fare a meno di desiderarlo. Perché? Cosa mi ha fatto innamorare di lui?"
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Ethan, io...
Romance[COMPLETATA 14/09/2015-7/10/2016] On Wattys 2018 Longlist [In revisione] È difficile andare avanti da soli, dopo che chiunque, persino la tua migliore amica ti ha voltato le spalle. È difficile continuare a vivere, a camminare a testa alta, quando...