Capitolo X - Preparativi

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In men che non si dica il letto di Elena era coperto di minigonne e top aderentissimi inadatti perché "troppo casti"... parole dell'amica.
<<Abbiamo una sola possibilità... e non va sprecata!>>
Stranamente, quando si trattava di ragazzi, Elena si trasformava pericolosamente in un essere cinico, serio e calcolatore.
<< Non voglio stravolgerti troppo ma solo toglierti quell'aria da suora di clausura! >> esclamò diretta a Sofia che, in un angolo, indossava solo la biancheria intima, pronta per la prova dell'ennesimo abito da scartare.
<< Niente! Neppure questo! Troppo stretto... troppo largo... per carità! No!>> urlava Elena, con la testa dentro il suo armadio, sputando vestiti come un macchina lancia palline da tennis.
Sofia, paziente, aveva già intravisto due o tre vestiti adatti, puntualmente bocciati dalla "stilista".
<<Non sarei voluta arrivare a tanto ma c'è un'unica soluzione: modificarne uno! >> si decise alla fine.
<< Elena non posso permetterlo! Sono tutti così belli...>>
<< Questo no!>> esclamò sventolando un tubino nero con attaccato tanto di cartellino.
Lo provarono entrambe. Ad Elena arrivava sotto il ginocchio ma le fasciava fin troppo il seno, che rischiava di uscire al primo cenno di saluto. Per Sofia era perfetto ma l'amica non ne volle sapere di quella lunghezza spropositata fino quasi alle caviglie.
La vide tuffarsi nuovamente nell'armadio ed uscirne poco dopo con un set di spilli ed una macchina da cucito.
Per un secondo Sofia si sentì mancare osservando che, oltre ad essere brava a letto, anche se non ci teneva a testare questa voce, l'amica era un genio della moda.
La fece salire sul letto ed iniziò a prenderle le misure, mentre raccontava di quanta passione avesse provato, fin da piccola, per quel mondo.
Inserì spilli su spilli, annotò qualcosa su un blocchetto poi la cacciò fuori dalla camera con la frase: "Ora lasciami creare!".
Ne uscì dopo circa un'oretta di sciocchi telefilm americani in cui sono tutti belli e perfetti anche appena svegli, in cui i diciassetteni sembrano trentenni e i cinquantenni invece ventenni, il che fece riflettere Sofia sull'obiettività degli sceneggiatori.
<<Amica mia... mi sono superata stavolta!>>
Se prima di quella frase Sofia si vedeva già arrestare dalla buoncostume per atti osceni in luogo pubblico, dovette ricredersi.
Le stava splendidamente addosso: lo aveva accorciato quel tanto che bastava per lasciare scoperte le ginocchia arrivando poco sotto metà coscia; aveva modificato le misure della schiena in modo da risultare gradevole visto di fronte, fasciando dove andava mostrato e lasciandolo più comodo dove nascondere; infine aveva aggiunto, lungo i fianchi, una fila di piccoli cristalli sfaccettati per dare luce e risalto alla figura.
Il risultato non era solo sexy ma anche estremamente elegante.
<<Elena io... non so che dire! >>
<< Non dire nulla perché non è ancora finita. Ora ci vogliono un bel paio di tacchi ed un generoso, direi, push-up! >>
Il risultato totale era qualcosa che Sofia non aveva mai visto prima riflesso nel suo specchio.
Era talmente irripetibile da mandarne una foto anche oltreoceano al suo immancabile amico Harry, anche se, per colpa del fuso orario e degli impegni, Sofia prevedeva l'avrebbe vista solo a cose fatte.
<< Dai Sofia! La sfilata è andata bene ma ora cambiati e usciamo: quelle doppie punte hanno bisogno di una netta stroncata! >>
Tre ore dopo erano nuovamente a casa e, dopo altre due di agitati preparativi, erano finalmente pronte per "l'ingresso in società" di Sofia.

© G.

Angolo dell'autore:
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