Capitolo L - Dolce sbaglio

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Gli applausi scroscianti della folla.
Le lingue di fuoco che, dai lati della pista, celebravano il termine dello spettacolo. Nulla degno di nota.
Per Sofia lo spettacolo era appena iniziato.
Era la bocca di Leo dolcemente appoggiata alla sua. Erano le sue mani che le stringevano il viso in una calda carezza che esprimeva desiderio e paura. Era la voglia di viverla ed il timore di perderla. Era quel piccolo delicato bacio che scatenava in Sofia sentimenti di spropositata totalità. Erano quegli occhi creati plasmando lo smeraldo incapaci di chiudersi, vogliosi di indagare da vicino i significati della parola amore e trovarne solo uno: lei.
Era quella commistione e fusione di anime che, da un umido punto di contatto, si riversavano nel proprio corrispettivo lasciando per sempre la propria impronta marchiata a fuoco nei loro cuori.
Infine sciogliere quel legame e chiedersi come sia possibile che, insieme, il tempo non seguisse il proprio naturale corso.
Questo era lo spettacolo. Questo è l'amore.
<< Leo... >>
I rumori del mondo tornarono a colpire il loro udito.
La gente cominciava lentamente a defluire verso l'esterno, ignara di quale sconvolgimento fosse accaduto nei posti cinque e sei della fila G.
Non ci fu bisogno di parole. In fondo non ce n'era mai stato.
Rimasero seduti. Mano nella mano.
Il pubblico scemò. L'orchestra ripose gli strumenti nelle apposite custodie chiudendovi all'interno anche gli spartiti.
I pattinatori, esausti per la prova, si sfilavano i pattini, facendo attenzione a proteggere le lame, e si incamminavano verso gli spogliatoi regalandosi ampie pacche di approvazione.
Il freddo non era che un lontano ricordo, un leggero brusio coperto dal suono del calore della mano di Leo.
Un piccolo contatto come un immenso cataclisma.
E se fosse questo l'amore?
Sofia si sbagliava. Era solo l'anticamera.
<< Sofia... io non so cosa dire...>>
<< Non c'è nulla da spiegare. Forse non dovevamo? >>
<< No forse no... ma sbagliare con te è così bello che voglio sbagliare ancora!>>
Se solo avessero potuto, avrebbero sbagliato insieme tutta la notte. Avrebbero visto l'alba continuando a sbagliare. Avrebbero visto i lampioni spegnersi uno ad uno mentre il cielo si colorava. Le oreficierie di ponte vecchio avrebbero spalancato le loro pesanti porte in legno per i turisti più mattinieri. Avrebbero osservato aprire le edicole ed i bar d'Oltrarno mentre le discoteche abbassavano le saracinesche. I netturbini avrebbero fatto la spola di routine nel centro sotto la cupola di Brunelleschi ed il campanile di Giotto. I pendolari avrebbero lasciato i bus per dirigersi alla stazione di Santa Maria Novella.
Avrebbero parlato tutta la notte di loro, delle loro storie. Leo le avrebbe mostrato la sua Firenze, quella della sua infanzia da bambino povero, quella nuda, vera, quella fatta di quotidianità e non di fine settimana con la guida. Sofia le avrebbe spiegato senza segreti il suo passato, recente e lontano. Ed avrebbero continuato a sbagliare ma lo avrebbero fatto insieme e nessun errore sarebbe mai stato così dolce.
Ed è esattamente ciò che fecero. Per tutta la notte.
Alle sette di mattina la macchina di Leo si fermò davanti casa di Sofia. Il cerchio si era chiuso. Eppure sembrava essere stata una chiusura così repentina da far rimpiangere le corte ore passate insieme.
<< Leo sono stata benissimo! >>
<< La notte più bella della mia vita Sofia!>>
<< Me lo daresti un ultimo bacio? >>
<< Chi dice che sarà l'ultimo? >> rispose abbracciando quelle labbra tra le sue.
Era la dolcezza che lo contraddistingueva e la semplicità con cui, insieme, si conoscevano. Era tutto ciò a far battere più forte il cuore di Sofia, a farlo vivere ed, infine, amare.
Il cellulare squillò interrompendoli.
<< Sarà la mia amica preoccupata di non trovarmi nel mio letto! >>
Si sbagliava. Un nome lampeggiava sullo schermo.
Sofia lo fissò indecisa.
Alex
<< Chi é? Non rispondi? >>
<< No! Non è nessuno! >>

© G.

Angolo dell'autore:
Commentate, se vi va, consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

(Non) il solito amore | Prima StesuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora