Capitolo LVI - Nudi

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🚫 Capitolo non adatto ai più piccoli! 🚫

Quella mano che lentamente le scivola dietro la schiena. Il veloce ticchettio della zip che si apre fino al fondoschiena.
Cosi lento, cosi incredibilmente dolce.
Le dita scorrono fino al gancetto del reggiseno, liberandola da quella costrizione.
Divaricare le gambe e sentirlo spingere contro la sua femminilità, desideroso di oltrepassare il mero strato di vestiti.
L'assolutistica sensazione di quei baci che dal collo scivolano, quasi liquidi, lungo le spalle, poi sul decolleté.
Un circolo virtuoso in cui la lentezza dei gesti era direttamente proporzionale al godimento.
Sofia era ormai intrisa nel suo stesso piacere quando infilò la mano nei boxer di Leo e lo scoprì superiore ad ogni altro.
Il palmo della mano era completamente occupato da quel membro caldo, pulsante al ritmo incalzante dei loro cuori.
Lo massaggiò. Il respiro si fece più frequente.
Lo vide spogliarsi. Quei bicipiti che intravedeva sotto la camicia a lezione erano solo una minima parte della realtà. Il petto era un espressione di potenza maschile che spinse ancora più voglia nel suo sesso.
Lentamente le sfilò il vestito lasciandole addosso solo gli slip ed i tacchi. Il suo dolce tocco era l'interruttore del piacere di Sofia che le mutandine non riuscivano più a trattenere. Leo fece scivolare la sua mano verso il basso.
Lo sentì bagnarsi una, due, infine tre dita prima di regalarle un appagamento così intenso che la fece urlare. Ma il cuore batteva forte nelle orecchie, così forte da ridurre quel grido ad un misero gemito.
Lo sentiva accarezzarle l'anima. Come un chitarra, egli pizzicava ogni piega, ogni grinza di lei facendola palpitare di piacere e desiderio.
Lo fece sollevare in ginocchio sul divano. Lei lo fissava, vogliosa sotto di lui.
Sofia si liberò delle sue misere, quanto opprimenti, vesti. Fece lo stesso con i boxer di lui.
Per un secondo temè di non farcela, temè che la sua poca esperienza potesse essere cattiva consigliera ed il desiderio pericoloso tentatore.
Si fece forza sollevandosi con gli addominali e raggiungendo l'intimo di Leo.
Iniziò a baciarlo, lenta, come Leo aveva fatto poco prima. Con la lingua lo stuzzicò nella parte inferiore.
Infine lo prese. Danzava sulla lingua, gonfiandosi fino a toccarle i denti. Le riempiva la bocca, le impediva a tratti di respirare. Ma a lui piaceva e questo valeva tutti i respiri del mondo.
Gli afferrò i glutei, sodi come nessuno. Lo tirò verso sé spingendolo in fondo. Sentì sfiorargli l'ugola ed arrivare in gola. Era troppo per lei. Il suo corpo non avrebbe mai potuto contenerlo.
Lo estrasse. Un filo di saliva trovava principio dalla sua bocca.
Scivolarono sul tappeto invertendosi nei ruoli.
Ora Sofia lo fissava dall'alto. Leo lasciava fare tutto a lei.
<< Sono nella tasca... >> disse Leo indicando i pantaloni.
Era nella sua mente. Lo era sempre stato. E si preoccupava per lei.
Fu difficile per Sofia fargli calzare il preservativo. Era la prima volta.
Quando ce la fece le gambe di lei erano una cascata di passione che, in parte, fece cadere su quel nuovo strumento di piacere.
<< Sofia... sei sicura? >>
In realtà una parte di sè, quella logica, temeva potesse farle davvero male. Ma un altro lato, quello palpitante di bisogno, oscurava qualsiasi tesi fisica ed urlava di desiderio.
Lo baciò. Con la sua mano destra gli mostrò l'entrata.
Lo spinse dentro. Urlò.
Le pareti di Sofia si dilatarono fino al massimo stremo, spiegando ogni intima ondulazione. Gocce di lei bagnarono le sue gonadi, cadendo poi tra le fibre del tappeto.
Leo avanzò lentamente dentro di lei percependo lo sforzo del movimento.
Sofia gemette ancora. Le sue unghie gli graffiavano le spalle regalandogli ancora più piacere. E Sofia riusciva a sentirlo. Egli si gonfiò arrivato alla fine di lei.
Le lingue si abbracciarono scambiandosi fluidi corporei ad ogni movimento. Brividi di erotismo le correvano lungo la colonna vertebrale quando iniziò ad aumentare il ritmo. Leo le afferrò i capezzoli, stringendoli e leccandoli.
Non posso venire subito! Non posso...
Ma è ciò che accadde.
Le pareti, prima dilatate, ora si stringevano attorno a quel turgido e gonfio membro che le grattava l'anima.
Gemiti ed urla. Solo il principio.
Forse Leo non se ne accorse. Lui aumentò il ritmo facendo sobbalzare i seni di Sofia e succhiandoli quando abbastanza vicini.
Quel piacere che Sofia andava chiedendo, Leo glielo stava regalando in quantità industriali.
Non era violento come Alex. Era diverso abbastanza per far pregare Sofia di non smettere mai.
Lui la prese in parola.
I minuti trascorsero inesorabili tra nuove posizioni, sudore ed orgasmi.
Dopo due ore dovettero arrendersi ai limiti dei loro corpi, stremati e sudati, uno sopra all'altro, uno dentro all'altro.
Appoggiata sul suo petto poteva percepire il cuore di Leo vicino al suo orecchio assumente lentamente i normali battiti non accelerati dal sesso.
Voleva dirlo. Sapeva sarebbe stato rischioso. Nuovamente. Ma, stavolta, non era dettato dalla sua imprudenza di verginella.
<< Leo... io ti amo!>>
Il silenzio più totale irruppe dopo tanto rumore.
Il cuore di Leonardo riprese a martellare veloce nella sua cassa toracica.
Ti prego dimmi qualcosa!
Dell'aria entrò nuovamente nei polmoni.
<< Ti amo anch'io Sofy! >> rispose abbracciandola a sé, proteggendola dal freddo del mondo.

© G.

Angolo dell'autore:
Commentate, se vi va, consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

(Non) il solito amore | Prima StesuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora