<< In questi casi, se non sbaglio si dice: "raccontami un po' di te"!>> ruppe il momento imbarazzante di silenzio Alex.
Come sono arrivata a tutto questo? Stamattina non lo conoscevo, non riuscivo neppure ad uscire di casa senza vergognarmi e ora...
Tutto così surreale. Lui. Lei. Il cielo, che non aveva mai avuto tante stelle. La città, mai così luminosa ai loro piedi. Perfino ai vestiti che indossava in quel momento, a Sofia riusciva difficile credere.
<< Il nome... quello già lo sai. Vengo dalla Basilicata, di preciso da una piccola frazione in provincia di Matera: solo bestiame e sassi... nulla di più noioso, almeno per me. Ho diciannove anni. Studio storia dell'arte... ma sai già anche questo. Cos'altro dire?>>
<< La tua famiglia? Fratelli? Sorelle?>> la incalzò Alex.
<< Figlia unica... è stato uno shock per loro che mi allontanassi! Deve essere stato così anche per i tuoi!>>
<< Diciamo che non se la sono presa più di tanto... >>
<< Beato te! A me chiamano ogni giorno per sapere se studio. >>
<< No... quella beata sei tu! Fidati!>>
Al pronunciare di quelle parole il viso di Alex mutò radicalmente: lo sguardo che prima le rivolgeva era affranto a terra e il suo corpo sprofondava nella sdraio privo di vitalità.
Meglio non indagare
<< E poi? Sono curioso! >> chiese Alex dopo cinque interminabili secondi di silenzio.
<<Anch'io sono curiosa, sai?>>
<<Okay! Okay! Hai ragione! Da dove inizio? Ho vent'anni e sono toscano, più precisamente della Val d'Orcia, una zona a sud di Siena. Vivendo qui sono sempre stato attorniato dall'arte, anche se mio nonno voleva lavorassi con lui o per lo meno facessi una facoltà che ci aiutasse nella nostra azienda vitivinicola. Ma tant'è! Avevo bisogno di evadere dalla realtà del piccolo paese ed eccomi qui: non troppo lontano ma quel tanto che basta! E tu? A parte la famiglia hai lasciato qualcuno a piangerti? >>
<< Vuoi sapere proprio tutto! Poi non perdi l'interesse? Il brivido dell'ignoto?>> ribatté Sofia.
<<Non potrei mai stancarmi della tua voce... di te!>>
Avvicinò la sdraio a quella di Sofia fino a far toccare i braccioli.
Le loro figure vibravano alla luce tremolante dell candele.
I suoi occhi...
Lo smeraldo con cui erano stati creati si arricchiva dei riflessi dorati delle fiammelle mentre le sue labbra rosee e carnose, come quelle di nessun altro mai incontrato o sognato, venivano morse di tanto in tanto per inumidirle . La camicia, sulle spalle ed al centro del petto, era tesa nello sforzo di contenere i muscoli sottostanti. Sugli avambracci scoperti, due paia di vene di irradiavano dai polsi per terminare sotto il risvolto del gomito.
Il sudore della fronte si era asciugato ed ora i capelli erano tornati nella loro spettinata perfezione. Un nero cosi inteso da avere riverberi di un profondo turchese.
<<Alex... io...>> cercò di dire prima che Alex la fermò, posandole un dito sulle labbra.
Ti prego Alex... baciami! Perché io non ho il coraggio di farlo!
La mano di Alex corse lungo la spalla scoperta di Sofia per fermarsi alla base del collo.
Aveva trovato il suo punto debole. Milioni di terminazioni nervose in fermento le provocarono fremiti incontrollabili che correvano dalla base dei capelli fino al centro del suo piacere.
Erano più vicini che mai. Socchiuse gli occhi. Lo vide, per un istante, fare lo stesso. Sentiva il calore suo respiro. Tutto era come doveva essere. Il suo primo bacio.
Le labbra si sfiorarono appena.
<<Eccoti! Finalmente!>> urlò una voce alle loro spalle.© G.
Angolo dell'autore:
Commentate, se vi va, consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!
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(Non) il solito amore | Prima Stesura
RomanceCap. I "Elisabeth non pensava che quel ragazzo, quel cattivo ragazzo tanto diverso da lei, dai suoi gusti e da ciò che il suo cuore cercava le avrebbe cambiato, in modo così fondamentale, la vita." > disse Sofia leggendo la quarta di copertina di qu...