Erano passati sei mesi. Sei lunghi ed al contempo alquanto monotoni mesi. Si sarebbero potuti riassumere con due parole: palestra... ed ancora palestra.
Pensate ad un corso, una disciplina oppure ad un'attività qualunque che si possa svolgere in palestra: Sofia l'aveva fatta.
Lo studio all'università lo aveva accantonato, con buona pace della madre che la chiamava ogni giorno per avere informazioni.
Perchè?
Quando si trascorrono gli anni del liceo nel buio di una stanza, tra libri e merendine ipercaloriche, con solo schermo del computer ad illuminare tutti i possibili difetti che un corpo umano può avere... viene di conseguenza che, prima di qualsiasi cosa, Sofia volesse recuperare, se non tutto, almeno un pezzettino del tempo perduto.
Il destino le aveva fatto incontrare Elena. La portava sempre con sé : in palestra, a fare shopping, ovunque. Lei si divertiva a migliorare quel disastro e Sofia gioiva nel vedere i primi risultati sulla bilancia. Ben presto perse venti chili di depressione e noia dell'adolescenza. Certo rimaneva lontana anni luce da quelle modelle che sfilavano in intimo sulle passerelle ma, se non altro, aveva acquistato una forma umana.
Più di una volta aveva incolpato la madre del suo stato. Era una vecchio stampo, come sua madre prima di lei: se c'era da apparecchiare era Sofia a doverlo fare, se c'era da fare la lavatrice sempre Sofia, pulire casa... avete indovinato, Sofia. Abituata com'era alla donna casalinga e madre, voleva plasmare la figlia a sua immagine e somiglianza. E per poco non ci riusciva se non fosse che, dopo aver superato il liceo con il massimo dei voti, ovviamente, ma che Sofia li avrebbe barattati volentieri con un po' di popolarità, decise di lasciare la retrograda ed isolata provincia di Matera ed allontanarsi il più possibile da sua madre ed il suo passato.
Cosa scegliere però? Tra tutte quelle materie una in particolare colpiva la sua immaginazione: l'arte.
Dopo aver vagliato varie opzioni e scartando le città estere e quelle troppo grosse che la intimorivano, decise per una giusta via di mezzo.
Non fu facile convincere i genitori che la loro unica figlia voleva abbandonare in nido. Cedettero in una assolata mattina di Luglio.
Firenze era perfetta: grande il giusto, praticamente un museo a cielo aperto, università vicino casa.
Cosa chiedere di più?
Forse qualcuno con cui condividere la sua gioia.
Non era mai stata molto fortunata con i ragazzi. Il suo aspetto fisico le impediva di piacere e piacersi. I cinque anni di liceo come un diario bianco. Mai un appunto felice, mai una ricorrenza da ricordare, se si esclude...
Alla fine del terzo anno la scuola organizzò uno scambio culturale con un istituto americano nella provincia Newyorkese. Dodici ore di aereo all'andata ed altre dodici al ritorno. Eppure ne era valsa la pena. Non solo perchè quella scuola che li ospitò faceva impallidire quella dove studiava Sofia relegandola ad una del terzo mondo, ma perchè lì conobbe Harry. Simpatico, spontaneo, non certo un fuscello ma Sofia conosceva bene la sua situazione fisica. Occhi grigio-azzurri e capelli castanio chiario.
Alt! Non pensate ad una storia d'amore tra due che si devono per forza di cose separare. Questa non è la solita storia d'amore.
Lui troppo impacciato, lei troppo insicura. Si scambiarono i loro indirizzi e-mail e diventarono amici su ogni social network si possa immaginare.
Una volta tornata non seppe resistere: prima era una volta alla settimana, diventò poi una ogni tre giorni infine si sentivano ogni giorno.
<< Solo una grande amicizia>> si convinceva Sofia.
Ma pur volendo un oceano e sei fusi orari impedivano loro di stare insieme. Per non parlare della lingua che Sofia aveva imparato solo per lui.
Era il solo amico che avesse. L'unica nota sul diario bianco del suo passato.
Ma lei era una persona nuova adesso. Aveva raggiunto il suo obiettivo. Ora iniziava la vita. Ora il futuro l'attendeva.© G.
Angolo dell'autore:
Commentate, se vi va, consigliandomi come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!
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(Non) il solito amore | Prima Stesura
RomansaCap. I "Elisabeth non pensava che quel ragazzo, quel cattivo ragazzo tanto diverso da lei, dai suoi gusti e da ciò che il suo cuore cercava le avrebbe cambiato, in modo così fondamentale, la vita." > disse Sofia leggendo la quarta di copertina di qu...