Lo specchio non rifletteva che un sorriso. Non riusciva a smettere. E in fondo perché smettere?
Era andato tutto così bene, così incredibilmente bene. Forse era un segno del destino. Forse quella facilità con cui si erano svolti gli eventi era il segno che qualcosa o qualcuno lassù voleva accadesse.
Eppure è strano!
Le sembrava come se un battito di ciglia fosse estremamente lungo se paragonato alla notte passata ed, al contempo, fosse trascorsa un'eternità da quando si erano dati la buonanotte, o per meglio dire il buongiorno, cinque minuti prima.
Ed ora?
Guardandosi attorno era smaniosa di sfogare le sue gioie. Il sonno era stato relegato a mera abitudine di infelicità.
Doveva parlare con qualcuno. Si, ma chi?
La sveglia digitale sul comodino avvertiva che le sette e mezza di sabato mattina erano appena scoccate.
Elena era ancora tra le braccia di Morfeo o per meglio dire Marco, ancora addormentati insieme. Quella "storia" sembrava resistere più delle altre.
Francine probabilmente dormiva a causa dei turni serali estenuanti nel pub dove lavorava.
Rimaneva una scelta obbligata.
<< Meno male che ti ho trovato! >>
<< Sofia! È l'una di mattina qui! Sei fortunata che non riuscivo a prendere sonno! Ma che ore sono lì da te? >>
<< È presto Harry! Ma volevo sentirti! >>
<< Non ci crederai ma stavo pensando proprio a te! Devo darti una notizia fantastica! >>
<< Si? Ma aspetta prima io! >>
<< Ok... >>
<< Mi sono innamorata! >>
Harry si paralizzò come attanagliato da una visione scioccante. Il suo viso, spesso impassibile, tradiva delusione, rabbia ed un accenno di dolore. Ma rimase lì, immobile e silente, abbastanza a lungo da far temere a Sofia un'interruzione del segnale internet.
<< Harry? Ci sei? Mi hai sentito? >>
<< Sofia ora devo scappare! Ne riparliamo più tardi, va bene? >>
<< Asp...>>
Harry chiuse il collegamento senza aspettare la risposta.
La scritta "No signal" lampeggiava silenziosa sullo schermo.
Perché quel comportamento? E poi cosa ci può essere di tanto urgente all'una di notte?
Quesiti la cui risposta sarebbe presto arrivata.
Spense tutto ma decise di non far spegnere la sua felicità da un piccolo imprevisto tecnico.
La doccia la aiutò a rivivere i momenti della nottata. Sotto forma di flash, le apparivano come epifanie i suoi occhi, gli occhi di Leo, scrutarla dall'alto prima di perdere il contatto visivo, abbandonata tra le sue braccia. A tratti riusciva quasi a percepire le sue carezze tra i getti d'acqua che le correvano lungo viso e sperò davvero che lui fosse lì con lei in quella doccia.
I pugni appoggiati al muro ed in viso ancora quel sorriso. Che fosse quello il punto? La spia d'allarme che il suo cuore batteva per qualcuno che non fosse lei stessa?
Sofia ne era convinta.
Sotto la doccia riusciva a pensare come in nessun altro luogo, ma qualcosa aveva rotto quell'incantesimo. Riusciva solo a ricordare, sognare ed eccitarsi. Eccitarsi come non mai.
Non era solita fare quel genere di "cose". Lo trovava inutile, a tratti ridicolo. Non sapeva mai a cosa pensare. Non era dotata né di una fervida fantasia, se per questo neppure mediocre abbastanza, né di una buona manualità capace di toccare le corde giuste, sempre ammesso di sapere dove fossero.
Aveva provato svariate volte negli ultimi sei anni circa, da quando cioè la pubertà aveva preso il sopravvento sul suo pudore, ma con evidenti fallimenti.
Vuoi ,però, il suadente tocco dell'acqua calda scendere fino ai punti più nascosti, vuoi il caldo ricordo del tocco di Leo insinuarsi nella sua libido, quella doccia si trasformò ben presto in una nuova esperienza sensoriale.
<< Leo... >>
In piedi, la testa appoggiata al muro e le gambe divaricate fino ai bordi della base in ceramica. Una mano stringeva il seno, l'altra...
Non fu come averlo lì, assolutamente, ma il finale del suo film la soddisfò come mai prima.Oggi eccezionalmente non perdete il 52° capitolo intitolato "Invito"!
© G.
Angolo dell'autore:
Commentate, se vi va, consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!
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(Non) il solito amore | Prima Stesura
RomansaCap. I "Elisabeth non pensava che quel ragazzo, quel cattivo ragazzo tanto diverso da lei, dai suoi gusti e da ciò che il suo cuore cercava le avrebbe cambiato, in modo così fondamentale, la vita." > disse Sofia leggendo la quarta di copertina di qu...