Il tappo saltò via disegnando una piatta parabola che andò a terminare proprio contro il vaso dell'orchidea nel salotto. Una lunga lingua di spumante cadde sul tappeto accompagnando lo schianto a terra del vetro.
<< Brindiamo alla vita! >> urlò Elena stappando la seconda bottiglia di prosecco della serata.
<< Elena! Guarda che casino hai combinato! >> sottolineò Sofia non riuscendo però a trattenere le risate della veloce e liberatoria bronza che seguiva la bevuta.
<< Ma che ti importa! Tanto è del proprietario!>>
<< Ma paghiamo noi, scema! >> rispose ridendo.
Era felice.
Quell'unica, singola lineetta su quel test di gravidanza se la sarebbe ricordata per sempre.
Ma non pensate che fosse finita lì. La lezione l'aveva imparata molto bene ed aveva ricoperto un'importante valenza. Non lo avrebbe più permesso. Non poteva proprio permetterselo.
Aveva di nuovo indietro la sua vita e se la sarebbe tenuta stretta.
La madre, il padre, Alex, il suo fisico. Tutto come prima. Noiosamente, solidamente come prima.
Fu come svegliarsi, in estate, da uno dei peggiori incubi in debito di ossigeno, aprire la finestra ed essere investiti da una fresca ventata. Fu riemergere da un'immersione in apnea lunga una settimana e tornare a respirare la vita.
Avrebbe incolpato Alex se fosse rimasta incinta? La realtà le era chiara fin dall'inizio: quella sera erano in due su quel letto.
Neppure per un secondo, prima del test, le era mai passato per la testa di scaricare tutta la responsabilità su Alex.
Ora poteva rilassarsi e continuare a vivere la propria vita come sempre, anzi meglio.
<< Ti sei presa un bello spavento! >> esclamò l'amica.
<< Non me ne parlare! >>
Alla televisione un talk show parlava proprio di gravidanze, residuo di coincidenze da attribuirsi più allo stato d'animo di Sofia che a veri e propri messaggi del destino.
Elena fece cadere altro spumante a terra.
<< Stai attenta! >>
<< Ma che ti importa! Tanto è del proprietario!>> ripeté nuovamente Elena.
Sofia non era abbastanza ubriaca da ribadire ancora la sua posizione. Sarebbe stato comunque inutile.
Elena ballava scatenata al centro della stanza, accompagnata dai jingle delle pubblicità. Probabilmente non si rendeva neppure conto di dove si trovasse.
Eppure quella euforia sembrava tanto strana ai suoi occhi. Si chiedeva come mai i ruoli non fossero invertiti com'era logico fosse.
Era lei che si doveva ubriacare, cosa che, in caso di doppia lineetta, si sarebbe dovuta scordare per un lungo periodo. Era lei che doveva ballare come un'ossessa mandando baci dalla finestra alla gente in strada.
Invece era Elena che le rubava l'ipotetica scena e festeggiava. Tuttavia reazioni spropositate ed atteggiamenti estremizzati erano diventati il suo biglietto da visita, soprattutto negli ultimi tempi.
Brutta idea bere prima di cena!
<< Sofy! Vieni a ballare! >> urlò alzando il volume della televisione.
Il campanello suonò.
Sofia si voltò terrorizzata verso l'uscio. Probabilmente era il proprietario del piano di sotto o di quello di sopra o il vicino. Insomma poteva essere chiunque nel raggio di cento metri, qualunque persona a cui arrivavano le urla di Elena.
Afferrò il telecomando e zittì la televisione.
<< Sofy! Perché hai spento? >>
<< Zitta e siediti! Hanno suonato al campanello! >> le ordinò.
<< Il campanello? Ospiti! Vado io! >> rispose disobbedendo al comando e correndo scoordinatamente verso l'ingresso.
<< No Elena! >>
Troppo tardi. Aveva già spalancato la porta e Sofia si vide già sfrattata fuori di essa.
<< Sofy! C'è una signora che chiede di te! >>
<< Ciao Sofia! >> salutò la signora di mezz'età.
<< Mamma! Che ci fai qui? >> chiese gettandole le braccia al collo.
Avevano avuto molte incomprensioni in gioventù ma, a quella visione, dovette ammettere di aver percepito la sua mancanza.
I suoi occhi si fecero umidi.
<< Mamma non piangere! >>
<< Sofia siedi! Per favore! >> chiese con tono fermo.
A quelle parole anche Elena si sedette e la sbronza scemò.
<< Non sono in visita. Semplicemente non volevo dirtelo al telefono.>>
<< Ma che succede mamma? Mi fai preoccupare! >>
<< Si tratta di tuo padre! >>© G.
Angolo dell'autore:
Commentate, se vi va, consigliandomi come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!
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(Non) il solito amore | Prima Stesura
RomanceCap. I "Elisabeth non pensava che quel ragazzo, quel cattivo ragazzo tanto diverso da lei, dai suoi gusti e da ciò che il suo cuore cercava le avrebbe cambiato, in modo così fondamentale, la vita." > disse Sofia leggendo la quarta di copertina di qu...