Capitolo LXXXVII - Verità

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<< Sofy... mettiti nei miei panni! >>
Le lacrime raggiungevano il pavimento copiose.
<< E cosa avrebbe di tanto scomoda la tua posizione? Non fai nulla tutto il giorno, a parte scoparti chiunque respiri, e preghi me di capirti? Voglio sapere cosa! Cosa ti ha spinto? >>
Le urla raggiunsero la strada facendo domandare ai passanti quale tragedia stesse avendo luogo.
<< Mi dispiace Sofy! Però, con il senno di poi, non è stato un male! >>
<< Non è stato un male? Non è stato un male? >> sottolineò Sofia alzando il tono della voce ad ogni domanda. << Ho pianto per giorni Elena! Per giorni! >>
Sofia faceva la spola tra l'armadio e la valigia posata sul letto, depositando cumuli di vestiti alla rinfusa.
Non voglio rimanere neanche un secondo di più in questa casa!
<< Lo so! So che può sembrare ipocrita... >>
<< Non sembra, lo è! E' stato ipocrita, meschino, crudele, vigliacco, invidioso e molto altro!>>
<< Lo so! Ma mettiti nei miei panni! Avevo solo paura di perderti e la gelosia mi stava logorando! >>
<< Tu sei malata Elena! Fatti curare! >>
Quella maledetta valigia non ne voleva proprio sapere di chiudersi ed i tutori agli arti non aiutavano certo nel compito.
Il dottore le aveva vietato sforzi fisici e forti emozioni. Quei buoni propositi erano durati il tempo di uno sguardo.
<< Non solo non me lo hai detto, non solo se Alex non lo avesse scoperto rovistando per casa probabilmente non lo avrei neppure mai saputo, ma hai anche finto di consolarmi! Non ci sono limiti alla tua bassezza! Almeno ammettilo! Almeno tenta di scusarti! Non ho ancora sentito un accenno di dispiacere da parte tua, solo richieste di comprensione! >>
<< Sofy va bene! Lo ammetto! Sono stata io a fare quella foto! Sono stata io ad aprire il blog! Sono stata io a distruggere il tuo amore e non hai idea di quanto mi dispiace! Ti sentivo scivolarmi via dalle mani! Non ho mai avuto tante amiche... >>
<< Strano! Mi chiedo come mai! Forse per il tuo bisogno maniacare di attenzioni? Per la tua innata necessità di possedere, in tutti i sensi, quelle persone? >> irruppe ironica Sofia mentre, con il nastro adesivo, tentava di tenere insieme le due metà della valigia.
<< Okay! Te la concedo! Ma io ho davvero bisogno di te nella mia vita! Sei l'unica persona che mi aiuta realmente con la sua presenza! Ho bisogno della tua amicizia, l'unico punto fermo nella mia vita! >>
<< Sinceramente Elena, non capisco come ciò che hai fatto ti potesse far credere di tenermi più vicina a te! Eri una sorella maggiore per me! Ma evidentemente anche nelle migliori famiglie i tradimenti alle spalle esistono! >>
Spostò i bagagli nell'ingresso preparandosi a lasciare per sempre quelle mura che, incredibilmente, racchiudevano una miriade di ricordi.
<< Ora dove vai? >>
<< Vado da Francine! Ho bisogno di pensare lontano da tutto questo, lontano da tutti! >>
<< Tornerai? >> chiese in lacrime Elena.
Francamente non lo so!
Erano molte le decisioni da prendere. Molte le persone si cui decidere. Leo, Alex, Elena. Un marasma incontrollato confondeva Sofia costretta a barcamenarsi tra dubbi ogni giorno più impellenti.
La misura era colma.
Arriva un momento in cui la mente chiede pietà ed il corpo la segue. I postumi dell'incidente erano ancora ben visibili sul suo corpo ma i suoi pensieri la distoglievano dalla sofferenza fisica.
La madre sarebbe arrivata da lì a poco per accompagnarla da Francine. Impossibile per lei sollevare tre valigie.
<< Sofy, scusami... >>
<< Solo i miei amici mi chiamano Sofy! >>
Il campanello suonò.
Finalmente!
Arrancando Sofia raggiunse per l'ultima volta quella porta. La porta di una casa che non sentiva più sua.
<< Mamma, le valigie sono lì! >>
<< Ciao Sofy! >>
<< Harry? >>

© G.

Angolo dell'autore:
Commentate, se vi va, consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

(Non) il solito amore | Prima StesuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora