A lei...
la mia fonte d'ispirazione,
la mia ragione di vita."Elisabeth non pensava che quel ragazzo, quel cattivo ragazzo tanto diverso da lei, dai suoi gusti e da ciò che il suo cuore cercava le avrebbe cambiato, in modo così fondamentale, la vita."
<< Che noia questi libri! Sempre la solita improbabile ed inflazionata solfa. Scommetto che alla fine gli opposti si attraggono, giocando sul fatto che le donne hanno l'innato istinto di voler cambiare i ragazzi. >>
<< Bah sarà... ma se incontrassi uno tanto lontano da ciò che voglio probabilmente non lo guarderei nemmeno. Perché sforzarmi a cambiate qualcuno quando posso trovarlo già pronto? Tu lo faresti Sofia?>>
<< E se fosse a causa del nostro incrollabile istinto da crocerossine? >>
Elena corrucciò per un secondo la fronte prima di sorriderle.
<<Naa! Un asino non può diventare cavallo! >>
<< Sei pessima! >>
Era vero. Elena non era una di quelle ragazze da imitare, eppure Sofia trovava sempre qualcosa da invidiarle. Probabilmente la sua spontaneità, che a volte sfiorava la soglia del lecito e sfociava in perversione, oppure il suo fisico che, aveva imparato a sue spese, non si raggiunge se non con ore di sacrifici oppure la discreta fortuna di ritrovati un metabolismo da bruciatore nucleare come il suo.
E Sofia? Non era alta, bionda e con gli occhi più azzurri che avesse mai visto, come Elena. Non aveva neppure la sua quarta, soda ed antigravità, ed un sedere che faceva vergognare le sue amiche. Lei era la più normale tra le normali. Un metro e cinquantanove, capelli castani scuri, mossi fino alle spalle, fronte spaziosa, occhi nocciola con qualche punta di verde, ma troppo poco per potersi vedere, labbra sottili, ovale del viso leggermente spigoloso, seconda abbondante di seno leggermente cadente che, se diceva bene, diventava terza scarsissima quando si avvicinava quel periodo del mese e un fisico con più di qualche accenno di grasso addominale e cellulite sulle cosce, quel tanto che bastava per farla sentire grassa anziché formosa. Insomma non un mostro, assolutamente, ma neanche una bellezza da togliere il fiato. La normalità fatta persona. Certo non era sempre stato così. Appena arrivata pesava tra i settantacinque e gli ottanta chili.
Elena aveva avuto un merito in questo cambiamento. Fatto sta che erano molto differenti.
Lo aveva notato appena affittata casa sei mesi prima. Quel giorno, dopo aver varcato silenziosamente la soglia ed aver appoggiato le valige sul letto, Sofia si era concessa una pausa dopo le lunghe scale. Non se ne accorse immediatamente. Sentì un colpo di tosse provenire dall'angolo più distante della stanza. Da dietro uno specchio apparse una ragazza, completamente nuda, che gentilmente le porse la mano non impegnata da un reggiseno. Come se fosse la cosa più normale del mondo si presentò e chiese informazioni sulla nuova coinquilina tutto ciò mentre, la nuova arrivata, cercava di fissarla negli occhi senza arrossire o guardare troppo in basso. Quella era la Elena che imparò presto a conoscere e dalla quale imparò più cose di quanto si aspettasse. La libreria intanto continuava a riempirsi di gente più infreddolita dalla pioggia ed alla ricerca di un posto dove scaldarsi che appassionata di una buona lettura. Il pavimento in marmo era via via più bagnato e stava diventando davvero pericoloso camminarci. Fuori il temporale continuava ad imperversare e Firenze si copriva di un velo umido che rifletteva la sua bellezza negli occhi di ogni spettatore.© G.
Angolo dell'autore:
Commentate, se vi va, consigliandomi come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!
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(Non) il solito amore | Prima Stesura
RomanceCap. I "Elisabeth non pensava che quel ragazzo, quel cattivo ragazzo tanto diverso da lei, dai suoi gusti e da ciò che il suo cuore cercava le avrebbe cambiato, in modo così fondamentale, la vita." > disse Sofia leggendo la quarta di copertina di qu...