Capitolo XV - Avvertimenti

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Il mattino seguente una lama di luce colpì il sonno di Sofia. Il suo corpo si era sagomato sia alle forme del divano che a quelle di Elena. Il braccio destro era rimasto bloccato sotto il sedere dell'amica ed ora pendeva senza vita dalla sua spalla.
Con uno strattone lo liberò.
Ci volle qualche secondo per realizzare dove fosse e dare il tempo al sangue di raggiungere nuovamente la sua mano.
Le lezioni, per fortuna, si sarebbero tenute nel pomeriggio.
<< Sofy... che ore sono?>> chiese Elena svegliata da quel movimento sotto il suo fondoschiena.
<< Non ne ho la più pallida idea!>>
A terra i resti della bevuta della notte. Avrebbe giurato di reggerlo meglio quel vino leggero ma il suo martellante mal di testa era lì per ricordarle che si sbagliava.
<< Sono le nove e un quarto >> la aggiornò Elena afferrando il suo cellulare con uno sforzo per lei sovraumano dopo solo cinque misere, ed agitate, ore di sonno.
Sofia barcollò fino in camera sua prima di franare rovinosamente sul suo letto.
Era stanca. Milioni di piccoli minatori le scalpellavano nella testa al ritmo di un nome.
Alex... Alex...
Come sullo schermo di un cinema riviveva tutti i fatti della sera precedente in terza persona, da spettatrice. Quella sua mano che la afferrava all'altezza dei reni, lei lo sentiva così voglioso. Iniziò a sognare. Lì, in una di quelle stanze. Poco importava che non lo avesse mai fatto. Poco importava se in quella vicino altri due sconosciuti urlavano. Esistevano solo loro. Si sarebbe fatta trasportare dall'istinto e dalla voglia. I suoi muscoli sudati le si sarebbero contratti sopra. Le vene degli avambracci avrebbero pompato sangue alle mani che la stringevano per i polsi, incapace di scappare da quella morsa così virile e desiderata. Si sarebbero agitati nel letto in preda agli spasmi. Lo avrebbe sentito per la prima volta scivolare veloce, ancora ed ancora. E poi...
Alex! Si! ...
<< E brava Sofia! >> esclamò Elena sulla soglia della porta attirata dai gemiti di piacere del sonno di Sofia.
<< Ehm... cosa? Urlavo? >>
<< Quel tanto che basta per farti sentire da me! Sbaglio o ho sentito: "Alex! Si!...">> chiese Elena riproducendo il suono appena udito.
<< Lasciami in pace! >>
<< Ti va di parlare di ieri? >> chiese sedendosi sul letto.
<< Si ma prima devo andare in bagno! >> disse ridendo.
Il mal di testa era sempre lì. Fu davvero difficoltoso raggiungere il bagno. Sogno e realtà si fondevano.
L'acqua fredda sul viso le schiarì le idee... più o meno.
<< Che devo fare Elena? >>
<< Regola numero uno: non innamorarsi. Regola numero due: non innamorarsi di Alex >>
<< Ma non mi sto innamorando! >> mentì.
<< Le conosco bene voi verginelle... due moine, qualche sguardo languido e poi...
<< E tu che ne sai di come siamo fatte noi? >>
<< Miao! Ritira gli artigli! Ricordati che c'è stato un tempo, molto, molto lontano, nel quale anch'io ero pura! >> affermò, mimando il segno delle virgolette alla parola "pura".
<< Si certo! Avevi otto anni! >> ribattè ridendo.
Non lo vide neppure arrivare: doveva essere cuscino in teoria, ma la colpì come un destro di un pugile peso-massimo, in pieno viso, facendola nuovamente sdraiare sul letto.
<< E questo è una carezza rispetto a quella che ti arriverà se non stai attenta di chi ti fidi. >>
Sofia si rialzò, sorprendendosi di quanto un cuscino nella mani di Elena potesse trasformarsi in arma.
<< Parli come se ne conoscessi le conseguenze...>>
<<Infatti!>> rispose con gli occhi lucidi prima di continuare << Sofia ascoltami! Per una volta fammi fare la parte della madre apprensiva... non ti sto dicendo di non vederlo più! Tu hai più bisogno di lui che lui di te! Mi capisci? >>
<< Veramente no! >>
<< Regola numero tre: dai ascolto alla tua amica Elena che ti vuole bene... non pensare che con lui ci possa essere più di quello che stavi sognando poco fa! >>

© G.

Angolo dell'autore:
Commentate, se vi va, consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

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