Capitolo XXIX - Sorpresa

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<< "Oh! Piccola!"! Ti rendi conto! Mi ha risposto: "Oh! Piccola!"! >> esclamò Sofia all'amica dalla bocca aperta per l'incredulità.
<< Tutto qui? Non ci posso credere! >>
<< No! No! Non è finita! Io ero seduta lì nuda, in una pozza fatta di sangue e muco cervicale, si avvicina a me e mi fa: "Oh! Piccola!", mi trappa un bacio profondo e continua: "Questa ti basta come risposta?" con aria soddisfatta!>>
Poco mancava alla mascella dell'amica per sfiorare il terreno tale era lo stupore.
<< E basta?>>
<< Si! Ci siamo rivestiti e ci siamo dati un appuntamento non ben definito ad oggi, ma ancora non l'ho visto... e sono già le quattro di pomeriggio.>> rispose delusa.
Forse sbagliava. Forse non era il miglior biglietto da visita da dare ad un primo incontro ma Francine le ispirava una sincerità che raramente si era sentita libera di confidare.
Il giorno precedente era stato un tale turbinio di eventi che raccontarli anche solo superficialmente ad Elena, appena tornata a casa, avrebbe occupato ore preziose che non voleva negare al proprio sonno.
Ed ora lì, dopo aver rubato con una corsa la panchina migliore del giardino ad un gruppetto spocchioso di ragazze, erano sedute a cavalcioni le due nuove amiche, una di fronte all'altra, sorseggiando un thè freddo ed assaporando una secca e farinosa pizza.
<< Tu che ne pensi Francine? Voglio che tu sia sincera, come l'amica che spero sia e sarai!>> la pregò.
<< Premettendo che, probabilmente, tu sei stata un tantino, diciamo, avventata a dichiarati così, lui si è comportato... da ragazzo. Che ti aspettavi? Poi la conosci meglio di me la sua fama. Tu, però, hai l'attenuante che era la prima volta quindi magari, una volta terminato, il tuo cervello era in crash peggio che dopo un cocktail di psicofarmaci.
Detto questo è inutile piangere sul latte versato! Vai avanti se credi che sia un rapporto speciale il vostro ma non ti attaccare a lui come un koala al suo eucalipto solo perché è stata la prima volta! Fidati, è un passato molto presente per me!>>
Era saggia nonostante l'età ed aveva una certa flemma rilassata nel tono di voce che tranquillizzava e metteva a proprio agio.
<< Dici? Io però sono abbastanza sicura di amarlo... >>
<< Scusami Sofia! >> disse una voce alla sue spalle.
Il sangue le si congelò istantaneamente nelle vene facendole saltare un battito cardiaco.
Davanti a lei Francine aveva gli occhi sgranati di chi si sarebbe volentieri scavata la fossa solo per solidarietà femminile.
Sofia si voltò lentamente sperando di sbagliarsi.
<< L... Leonardo! Dimmi!>> esclamò con un tono più alto della norma mentre cercava di sistemarsi i capelli come meglio poteva.
<< Scusa se disturbo, ma domani sarebbe utile venissi nello studio sedici! >>
Perché mai? Forse per problemi burocratici! Eppure le ho pagate le tasse universitarie! E se invece... Sofia rispondigli!
<< Con immenso piacere>> rispose infine sfoderando un largo sorriso.
<< Perfetto a domani! >> disse salutando.
<< Ma chi è quel figo? >> chiese Francine una volta lontano .
<< È Leonardo... una lunga storia. Come sono sembrata? >>
Francine storse la bocca.
<< A dire il vero hai qualcosa tra i denti! >>

Il mondo le si stava rivoltando contro. Se fino a quel momento la fortuna aveva voluto fosse la prescelta per il ragazzo più popolare ed aver conosciuto quello più affascinate, ora era arrivato il momento della discesa di quelle montagne russe.
Sperava solo non cadessero più in basso di così.
Il "ti amo" non corrisposto, il mancato appuntamento e la maledetta foglia di prezzemolo. Cosa le riservava il futuro? L'angolo di discesa era sempre più ampio.
Se non altro si era ricordata le chiavi di casa quel giorno.
La infilò nella toppa e girò. Uno scatto e la porta si aprì da sola.
Rimase impietrita.
<< Elena!... Alex! >>

© G.

Angolo dell'autore:
Commentate, se vi va, consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

(Non) il solito amore | Prima StesuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora