Capitolo XII - Presa di coscienza

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La sala era affollatissima. Probabilmente tre quarti dell'università era stata invitata e l'altro quarto continuava a varcare la soglia in ordine sparso.
In un angolo un deejay si agitava sopra la sua consolle per coordinare musica e luci.
I minuti per Sofia passavano come foglie nella corrente di un fiume e se, durante i primi, la vecchia e timida Sofia la ostacolava più del suo stretto vestito, lentamente si sciolse vicino all'affettuoso sorriso che Alex non smetteva un secondo di rivolgerle.
Ed anche le distanze iniziavano ad accorciarsi.
I corpi si toccavano, accarezzandosi uno con l'altro. A tratti, con una mano dietro la schiena di Sofia, la stringeva forte a sé momenti in cui lui era l'uomo, e Sofia poteva sentirlo. Aveva voglia di lasciarsi andare, di lasciare il passato fuori da quelle porte ed il futuro in quel sentimento.
Quando lui si discostava, era lei che lo cercava con il corpo, gli occhi e, qualcosa le diceva, anche con il cuore.
Alle loro spalle i movimenti erano pedinati da quel gruppo di ragazze che si erano viste sfuggire tra le dita il loro oggetto del desiderio, portato via dall'ultima arrivata.
Ma l'invidia era solo l'ultimo dei pensieri di Sofia in quel momento.
Si sentiva una moderna Cenerentola catapultata nel suo sogno più ricorrente.
<<Ti va se andiamo in un posto più tranquillo?>> le urlò per sovrastare la musica dopo mezz'ora di ballo.
<<Va bene!>>
Le porse la mano. Sofia fu felice di stringerla nella sua.
Ovunque.
Ovunque quella mano, quel sentimento così voluto e sognato, l'avesse portata, lei lo avrebbe seguito.
Quel movimento calamitò gli occhi di tutte le presenti. In un angolo scorse anche Elena. Le sorrideva, accerchiata da una piccola folla di "ammiratori".
<<Corri! Corri!>>
<<Aspettami Alex!>> urlò Sofia salendo le scale ridendo. <<Ma dove mi porti?>>
<<Non ti vorrai rovinare la sorpresa? >>
<< No! Mi fido!>>
Se il piano terra era diviso principalmente in saloni, quello superiore era occupato da numerosi corridoi e porte. Passando davanti ad una di queste sentirono i gemiti di piacere urlati da una ragazza.
Spero proprio che non voglia...
<< Non preoccuparti>> si affrettò a rassicurare Alex <<Sono un gentiluomo! Dai vieni! >>
Ora voglio io...
Percorsero mano nella mano altri due corridoi. In fondo all'ultimo di questi una piccola scala in legno saliva ancora.
In cima Alex aprì una botola chiusa a chiave. Una leggera corrente li fece riprendere dal calore del ballo.
<< Attenta al gradino! >> avvertì aiutando Sofia a superare l'ultimo.
Erano sul tetto. Ai loro piedi Firenze era in abito da sera, con le sue luci che contornavano l'Arno, la cupola del Brunelleschi e l'alta torre di Palazzo della Signoria. Sopra di loro la Via Lattea si estendeva all'infinito verso nord ornata di costellazioni.
Tutto attorno, le colline si arricchivano di piccoli punti luminosi: paesi e casali come stelle davano l'illusione di un confine inesistente tra cielo e terra.
La musica assordante aveva lasciato il posto al suono della leggera brezza proveniente da Fiesole ed arrivava loro solo come un'eco sommesso.
<<Bello vero? Io ormai sono di casa qui ma ogni volta mi lascia a bocca aperta. >>
<< Davvero stupendo Alex!>>
<< Vieni! Siedi con me!>>
Dieci metri oltre la botola, una piccola serra circolare, costruita in vetro e ferro battuto, ospitava due sdraio ed un minuscolo tavolino. Numerose candele erano sistemate negli angoli ed a terra, creando un'atmosfera intima e romantica.
Il soffito, anch'esso in vetro, permetteva alla vista di spaziare a trecentosessanta gradi e perdersi alla ricerca della stella polare.
<< Alex... non so che dire... >>
<< Che ne dici se iniziamo dalle presentazioni? Piacere, il mio nome è Alex Vanni!>>
<< Felice di conoscerti Alex Vanni!>> disse Sofia calcando il tono sul nome << Io mi chiamo Sofia Mannucci...>>
E mi sto lentamente innamorando di te...

© G.

Angolo dell'autore:
Commentate, se vi va, consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

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