<< Sei uno stronzo!>> urlò abbracciandolo.
<< Se avessi un centesimo per ogni volta che me l'hanno detto... >> rispose ricambiando l'affetto mentre il viso di Sofia premeva sulla giacca di pelle che indossava Alex all'altezza del petto.
<< Ora però devo andare su a sistemarmi... non scapperai di nuovo? >>
<< Non sono mai scappato da te! Non lo farei mai! >>
Perché deve essere tanto bello?
Sofia tornò nuovamente a casa. Nella sua mente l'eco di quell'ultima frase colpiva le sue paure e i suoi dubbi distruggendoli.
<<Sofia cosa è successo? Hai pianto? Devo confessarti che io... >>
<< Tranquilla Elena. Sono solo lacrime di gioia! >> lo difese Sofia.
Tentò di rifarsi il trucco mentre Elena continuava a chiederle cosa fosse successo.
<< Dopo ti racconto!>>
Cinque minuti più tardi era nuovamente accanto ad Alex.
<< Allora... dove mi porti? >> chiese con il tono più dolce che potesse avere.
<< È già la seconda volta che me lo chiedi da quando ci conosciamo... non ti fidi proprio eh? >> ribatté con aria sorniona.
<< Non si risponde ad una domanda con un altra domanda! >> disse sorridendo.
Non esagerare Sofia!
<< Vuoi sempre avere l'ultima parola, vero? Mi piace! >>
<< Non mi hai ancora risposto però!>> lo incalzò.
<< E se ti dicessi che ovunque andremo per me sarà il paradiso se saremo insieme? >> chiese avvicinandosi pericolosamente alle labbra di Sofia. Di nuovo quel profumo che sapeva di sicurezza e amore.
Che voglia di saltargli addosso...
<< O... okay! Hai vinto tu! >>
<< Vieni! La moto è dietro l'angolo! >>
Per un secondo la sfiorò il dubbio che facesse così con tutte. Eppure, qualcosa in lei, le assicurava che era diverso. Che, dietro quell'attrazione, si nascondeva qualcosa di più della mera passione. Lei, in fondo, non era niente di che, soprattutto se confrontata con quegli schianti su tacco dodici che gli facevano il filo ogni giorno all'università e tutto ciò, strano a dirsi, la rincuorava in qualche modo.
Appena vide quella moto verde acceso e componenti nere, benedì il momento in cui aveva scelto i pantaloni.
<< Stavolta ti terrai stretta a me in moto? >> chiese Alex infilandosi il casco.
<< Non vedo l'ora! >>
Partirono.
Come una piccola farfalla in una ragnatela, Sofia si percepiva incapace di scappare da quella morsa che tanta presa aveva fatto sul suo cuore.
Lo stringeva forte mentre la macchine parcheggiate, in fase di sorpasso, li sfioravano a meno di un metro.
Le accarezzò la mano infreddolita dal vento. Erano piccoli, innocenti gesti di affetto ma che, per Sofia, ricoprivano un ruolo fondamentale per le sue speranze e si arricchivano di un significato vitale.
Imboccarono una stretta via, solo una corsia a salire ed una a scendere, che si arrampicava lungo fianco di una collina che il sole colpiva senza soluzione di continuità.
Solo qualche punto era in ombra, coperto da una tettoia naturale fatta dei rami degli sparuti alberi che costeggiavano il percorso sui due lati della carreggiata e che, come lei ed Alex, si abbracciavano e si fondevano insieme nonostante le distanze.
Qua e là, turisti muniti di macchina fotografica, si fermavano ai margini della strada per ammirare, a bocca aperta, il panorama mozzafiato.
Mezz'ora più tardi il campanile del piazzale principale di Fiesole li osservava dall'alto.
<< Eccoci arrivati! Eri mai stata qui?>> chiese Alex dopo aver assicurato la moto.
<< No... direi di no!>>
In realtà non tanti luoghi di Firenze avevano avuto il piacere di essere stati ammirati da Sofia. Se si escludevano la palestra, l'università ed una fugace visita agli Uffizi per lo studio, si sarebbe potuto benissimo affermare che non ci fosse mai stata nella città dei Medici.
<< Hai fame? >>
<< Normale... >>
In realtà moriva di fame. Si era svegliata alle sette e, a causa della tensione, il cardias aveva deciso che non un pezzo della sua colazione sarebbe entrato nello stomaco.
<< Dai vieni! Conosco un posticino! >> affermò porgendole la mano.
Sofia fu ben lieta di stringerla nuovamente.
© G.Angolo dell'autore:
Commentate, se vi va, consigliandomi come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!
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(Non) il solito amore | Prima Stesura
Lãng mạnCap. I "Elisabeth non pensava che quel ragazzo, quel cattivo ragazzo tanto diverso da lei, dai suoi gusti e da ciò che il suo cuore cercava le avrebbe cambiato, in modo così fondamentale, la vita." > disse Sofia leggendo la quarta di copertina di qu...