Dicembre 2011 - Parte 1

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È passato quasi un mese dall'ultima volta che ho visto Harry. Non mi ha mai scritto un messaggio, evidentemente smaltita la sbornia si è dimenticato di cosa è successo. So che oggi ci incontreremo perché è il giorno della finale, ma non so come comportarmi. 

Io e Jessie usciamo insieme per andare al lavoro, ma non ho molta voglia di parlare e lei se ne accorge: "Sei agitata?", mi chiede dolcemente. 

"Non so cosa pensare, Jessie. Ho cercato di non farci un film come mi hai detto tu. Ma per me quel bacio non è stato "niente". Vorrei che lo fosse, perché so che dopo oggi non lo rivedrò più. Ma non riesco". 

Jessie mi stringe la mano: "Vedrai che oggi cambierà qualcosa, in bene o in male". 

Niall mi manda un messaggio chiedendomi di tenermi libera dopo la puntata, ma so che sarà difficile, Bill ci vorrà vedere tutti dopo lo show. "Ti faccio sapere come si sviluppano le cose", rispondo con uno smile.

***

La serata sembra non finire mai, gli One Direction si esibiscono sul palco e il pubblico va in delirio. Lo studio è pieno di cartelloni e ragazze con la scritta 1D in faccia. Sono distratta, ma cerco di non dare nell'occhio e sopratutto di non fare errori. Quando finalmente viene annunciato il vincitore, tiro un sospiro di sollievo. 

Come immaginavo Bill vuole fare una riunione al volo, avviso Niall con un sms: "Ti chiamo domani", non mi ricordo quando mi ha detto che partono per il tour. La riunione si rivela più lunga del previsto, ma quando Josh fa l'ennesimo sbadiglio Bill ci congeda, rimandando il tutto a domani pomeriggio.

È l'una passata quando finalmente metto piede fuori dagli studi, mentre cammino verso la metropolitana un taxi si avvicina: "Buonasera Olivia, vorresti fare un giro con me?". Non ho bisogno di alzare lo sguardo, so già di chi è quella voce. Harry mi sta guardando dal finestrino del taxi e i suoi occhi verdi, mi stanno pregando di dirgli di sì. 

"Ma... cosa ci fai qui? Io sto tornando a casa", sono le parole che escono dalla mia bocca. 

"Beh allora lasciati accompagnare a casa", insiste lui. Non ho più voglia di tornare a casa ora che sono con Harry su questo taxi. 

Non so dove trovo il coraggio, ma gli chiedo direttamente: "Come mai mi hai aspettato?". 

Lui continua a guardare fuori dal finestrino e risponde: "Volevo finire il discorso iniziato il mese scorso". Non lo vedo, ma sento che sta sorridendo. 

Quando il taxista chiede dove deve portarci, sto per dire il mio indirizzo, quando Harry mi precede: "Alla Tate Modern".

"Ma è chiusa...", obbietto. "Chi ha detto che voglio visitarla". Non capisco che intenzioni abbia, ma sono curiosa di scoprirlo.

Scendiamo dal taxi e incominciamo a camminare lungo il Tamigi. Camminiamo in silenzio, ma questo silenzio mi sta facendo impazzire così provo a intavolare una discussione: "Allora, tra pochi giorni partite con il tour... sei emozionato?".

 Harry mi guarda, gli occhi verdi sono due fessure: "Davvero ti interessa questo? Non ci vediamo da un mese e vuoi sapere del tour?". 

"Hai ragione. Non mi interessa molto del tour, è un mese che penso al perché mi hai baciata e non trovo risposta", dico tutto d'un fiato. 

"Sei sicura che sia stato io a baciarti?", dice con tono canzonatorio. "Comunque ti ho baciato perché ne avevo voglia. E poi se una bella ragazza". 

Non so perché ma le sue parole mi feriscono: "Ah". 

Mi appoggio su uno dei parapetti e guardo l'acqua che scorre veloce e desidero che porti via con sé i miei dispiaceri. Lo sento avvicinarsi e quando mi giro per vederlo mi ritrovo tra le sue braccia. Le sue labbra sfiorano il mio naso, il suo respiro caldo sulla pelle mi fa sussultare. 

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