Capitolo 19: La Città dell'Amore

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Sono appena atterrato e mi sento lo stomaco un po' in subbuglio. Non odio volare, ma non lo amo particolarmente.

Aspetto che arriva il mio bagaglio e poi chiamo un taxi. "Arriverà tra qualche minuto." Mi dice la ragazza del centro informazioni.

Mentre aspetto nel parcheggio dell'aeroporto, mi squilla il telefono.

"Pronto?" Mi appresto a dire. "Come sta la Francia?" Domanda Henry come prima cosa. Io sorrido.

"Da quello che vedo dal parcheggio dell'aeroporto, credo abbastanza bene." E scoppiamo a ridere. "Sei sicuro che non vuoi che venga con te?"

Quando l'ho chiamato oggi pomeriggio per informarlo che sarei dovuto partire, ha cercato di convincermi di venire con me, ma io sono stato categorico. Non voglio mischiare il lavoro con la mia vita personale, anche se ,devo ammettere, visitare Parigi con Henry sarebbe stata una cosa fantastica.

"No, tranquillo. So che hai del lavoro da fare e non voglio essere un peso per te." Ma mi si stringe il cuore. Mi sa che lo vorrei veramente con me.

"Guarda che non sarebbe per nulla un problema. Amo Parigi, è una delle città più belle del nostro pianeta."Dice.

Vedo una macchina con la scritta "Taxi" arrivare verso di me e capisco che è il mio passaggio.

"Henry, devo andare, mi aspetta il taxi per andare in albergo." E inizio a fare segnale al tassista di fermarsi.

"Dove allogerai?" Mi domanda, mentre un signore sulla cinquantina viene ad aiutarmi con il bagaglio da carricare nel portabagagli.

"Credo si chiami... Paris Grand Hotel." Ricordo dal foglietto della prenotazione che mi ha consegnato Claire assieme al biglietto aereo.

"Ah, lo conosco bene.Ci sono stato parecchie volte. Vi trattano bene a lavoro." Scherza lui e io ridacchio. "Non mi posso lamentare."

Dopo aver caricato il bagaglio, mi appresto a salire in macchina.

"Ci sentiamo appena arrivi in Hotel, okay?" E io annuisco. "Va bene, a dopo." Chiudo la conversazione e dico all'autista dove condurmi.

Mi spiace tanto che Henry non sia qui con me, anche se son stato io a dirgli di no. Guardo fuori il finestrino e mi trovo una vista spettacolare.

Parigi è come l'ho sempre pensata: Stupenda e Luminosa. Mi accorgo di una coppia di due ragazzi che camminano mano nella mano e ,per un momento, ho una stretta al cuore. Vorrei che anche io ed Henry potessimo fare quel semplice,eppure romanticissimo, gesto.

Quando arriviamo, pago l'autista e due fattorini vengono ad aiutarmi.

"Bonsoir, monsieur." E io ricambio con un gesto della mano. "Vuole che faccio recapitare i bagagli direttamente nella sua camera?" Mi chiede uno dei due con un forte accento.

"Sì, le sarei molto grato." E sparisce dentro.

Ammiro la magnificenza di quel posto, è veramente spettacolare.

Mi presento alla reception e una giovane ragazza bionda e sui venticinque anni, inizia a registrarmi.

"Ah, vedo che hanno cambiato la sua prenotazione." Mi dice all'improvviso. "In che senso?" Mi acciglio io.

"Non è più nella centosessanta, ma nella Super Suite." Spalanco la bocca. "Ne è sicura?"

Lei per tutta risposta ricontrolla. "Assolutamente,sir. Le è stata cambiata proprio qualche minuto fa." Si volta e mi passa una card magnetica.

Innamorato di un Principe #Wattys2017 (Innamorato di un Re)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora