Capitolo 22: La Dura Realtà.

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"Sto per..." Dice Henry, ma prima di finire la frase, esplode dentro di me. Io lo imito dopo qualche secondo.

"Oddio!" E si mette sdraiato nel letto per riprendere fiato.

Sono due giorni che facciamo l'amore a ripetizione e più lo facciamo e più mi piace.

"Wow, questa volta abbiamo proprio spaccato." Affermo io, ma non è una metafora: Abbia realmente spaccato il letto.

"Che si fa ora con questo?" E indico il punto in cui lo abbiamo rotto. Henry fa spallucce. " Lo ripagherò."

Ripenso alla posizione strana in cui ci siamo messi e al fatto che abbia fatto pressione con la mano sulla sbarra di legno.

"Ti rendi conto che abbiamo passato tutto il weekend in questa stanza?" Gli faccio notare io. "Non mi sembra che ti sia dispiaciuto." Mi fa notare lui compiaciuto. "No, è vero... Ma siamo a Parigi è non ho visto praticamente nulla. Quando mi chiederanno cos'ho fatto, dirò che ho visto la città dell'Amore dal letto del mio albergo?" Scherzo io.

"Non ci posso fare nulla se non posso fare a meno di te." Si avvicina e mi bacia. "Oh, no! Di nuovo no." Lo metto in guarda io. "Mi fanno male muscoli che nemmeno sapevo di avere."

Henry ridacchia. "Non ti avevo detto che sono un animale da letto?" Alzo gli occhi al cielo. "Tigre, dobbiamo lasciare la stanza tra meno di due ore. Sarebbe meglio che facessimo le valige." Lo avverto io.

"Okay! Sei proprio un guastafeste." Si lamenta lui.

Si alza e va a rivestirsi, io lo ammiro mentre lo fa come un orso che brama il suo miele.

"Forse il tempo di una sveltina lo abbiamo." Dico io arrendendomi a tanta perfezione. Henry si volta a guardarmi e inizia a sorridere.

"Oh, non sai quanto sarà veloce."

In pochi secondi mi ritrovo ad averlo dentro di me e a godere come un matto.

"Come avete passato il vostro soggiorno nella suite" Chiede la Receptionist mentre sta per compilando delle carte.

"E' stato tutto perfetto." Risponde Henry, soddisfatto del weekend appena passato.

"Mi fa parecchio piacere sentirlo, sir." Dice la ragazza.

Henry si guarda un po' in torno e poi si avvicina di più alla receptionist.

"Abbiamo avuto un piccolo problemino con il letto... Si è spezzata una sbarra. Mi faccia addebitare il costo della riparazione, sarò ben contento di pagare." Le sussurra e lei annuisce. "Perfetto,le farò sapere presto."

Un facchino arriva e prende i nostri bagagli.

"Grazie ancora di tutto e a presto." Ci saluta la donna e noi ricambiamo.

"Chiamo un taxi?" Chiedo io, ma Henry mi ferma. "Ho detto al fattorino di portare i bagagli alla pista di atterraggio, ci saranno alcuni dei miei che caricheranno tutto nel Jet." Mi spiega. "Noi faremo una passeggiata e vedrai buona parte di Parigi."

Io sorriso e lo abbraccio.

Passa una coppia di vecchietti che ci fissa e poi si mette a ridacchiare allegra. Non erano disgustati, solo contenti di vedere due ragazzi che manifestavano affetto senza preccuparsi del pensiero degli altri.

"Forse è meglio stare più calmi." Dico più a me che ad Henry. "Siamo a Parigi, non tutti sanno chi sono e,comunque, non ci sono giornalisti ad ogni angolo. Direi che non è un male se mi baci."

Mi volto di scatto ed eseguo il suo ordine.

"Beh,mi fa piacere che prendi alla lettera tutto quello che dico." Scherza lui. Io lo fisso. "Non ti montare la testa." E faccio una linguaccia.

Innamorato di un Principe #Wattys2017 (Innamorato di un Re)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora