Capitolo 1: Henry

603 36 5
                                    


Henry

Fino a qualche giorno fa, pensavo che la mia vita fosse finalmente perfetta.

Ho sofferto morto durante questi anni, la perdita dei miei genitori mi ha segnato profondamente e pensavo che mai al mondo sarei riuscito ad amare un'altra persona. Credevo che il giorno in cui sono morti i miei, anche la mia capacità fosse venuta a mancare e invece... E invece ho conosciuto Jay Handers, il ragazzo più brillante, bello e speciale che il mondo ha mai visto.

Non avrei mai osato sperare di potermi innamorare di lui, invece è successo. Mi ha risucchiato l'anima e il cuore e ogni parte di me appartiene a lui. Io sono solamente suo.

Dopo i primi dubbi e le paure dell'inizio, mi sono abbandonato al nostro amore ed è stato come vivere su un mondo parallelo. Un mondo dove potevamo accedere solamente io e lui, un posto dove c'era solo luce e bene. Una luce che mi scaldava profondamente fino alle ossa e mi sentivo bene, come se nessuno potesse scalfirmi. Scalfirci.

Ho iniziato a credere che,forse, Jay era il regalo che la vita volesse farmi dopo una vita fatta di dolore e sofferenza. Ci ho creduto veramente.

Adesso sono tornato al freddo e crudele mondo a cui mi ero abituato prima di Jay. L'oscurità mi circonda e mi sento trascinare sempre più in un luogo fatto di solitudine, paura e incertezza.

"Dove sei Jay?" Chiedo alla vuota oscurità della mia camera d'Hotel, dove ho vissuto con l'amore della mia vita fino a qualche giorno fa.

Non ho mai pianto in vita mia, forse solo qualche lacrima, ma non sono mai stato sul punto di piangere. Neanche adesso ci riesco, ma sento ogni minuscola parte del mio corpo che mi avverte che sto per crollare.

Sono giorni che cerco insistentemente di ritrovarlo. Abbiamo assuto gli hackers più bravi, ma nessuno sembra aver trovato traccia di dove possano tenerlo prigioniero.

Abbiamo ricevuto solo un altro messaggio che diceva " Presto ci faremo sentire!", poi il nulla.

Nessun gruppo terroristico, nessuna organizzazione malavitosa, nessuno sembra saper nulla del giallo del rapimento del fidanzato del futuro re di Luanda.

Bob è stato al mio fianco in ogni istante e sta lavorando incessantemente per riportarlo da me.

Vedo che è molto preoccupato, soprattutto quando si scambia certi sguardi con Bethany. Loro due stanno insieme adesso e la cosa mi rende felice, ma non sopporto di percepire il loro amore quando io rischio di perdere il mio. Sono cattivo? Forse sì.

Mi guardo allo specchio e vedo il riflesso di uno sconosciuto. Non son mai stato in queste condizioni. Il mio volto è pallido come la luna, ho le occhiaie per la stancezza e i miei capelli sono di un colore irriconoscibile.

Chi mi ha fatto questo? Chi ha osato fare questo a Jay?

Sento la rabbia montarmi addosso e non riesco più a controllarla. Come di riflesso, inizio a sollevare oggetti e a lanciarli per tutta la stanza.

Prima il comodino che getto dritto contro la televisione, poi alzo il letto e lo rovescio a terra. Inizio ad urlare e non riesco a fermarmi. Urlo per la disperazione. Urlo per la paura. Urlo perchè sono incazzato con il mondo.

All'improvviso accade qualcosa di inaspettato. Qualcosa che non ho mai provato prima. Lacrime calde sgorgano dal mio viso e lo rigano. Prima lentamente, poi si fanno sempre pi

insistenti e prepotenti. Mi trovo a piangere disperato e il mio corpo è scosso da spasmi che mi costrigono a piegarmi in due a terra.

Mi sdraio sul pavimento e continuo a piangere.

Penso che tutto quello che è successo a Jay è colpa mia. Da quando stiamo insieme, ne ha passate tante. Troppe.

Le umiliazioni, le paure e il giudizio pubblico e non si mai lamentato. Lo ha sempre fatto per me. Mi ama come se fossi l'unica ragione della sua vita.

Sono stato un'idiota. Avrei dovuto lasciarlo andare quando ne ho avuto l'occasione. Avrebbe sofferto per un altro po' di tempo, ma avrebbe superato tutto. Mi avrebbe dimenticato.

Se non fosse stato per la mia incapacità di vivere senza di lui, adesso sarebbe in America a lavorare in quel piccolo giornale locale e sarebbe felice con Mark Daddario.

Quando ho odiato quel Mark. Avrei voluto prenderlo a pugni, ma sapevo che non ne avevo il diritto. Penso che ,però, lo avrebbe tenuto al sicuro meglio di me. Lui non lo avrebbe mai esposto al martirio mediadico come ho fatto io e non gli avrebbe chiesto di sacrificare i suoi sogni.

Mi sento un verme. Se non fosse stato per me, nulla di tutto questo sarebbe mai accaduto. Vorrei che Jay Handers non si fosse mai innamorato di me. Vorrei che avessi avuto il fegato di non convencerlo a stare con me. Vorrei...

Mentre penso a tutto questo, mi sento stanco e chiudo gli occhi. Non passa molto prima che piombo nel mondo dei sogni.

"Jay mi guarda e mi sorride. Indossa degli stracci, ma è sempre bello.

Io mi guardo intorno, ma non riesco a vedere nient'altro che oscurità. Dove mi trovo? Che posto è questo?

Cerco di parlare e di domandarlo a Jay, ma non riesco a sentire la mia voce.

Jay continua a sorridermi, ma anche lui non parla.

E' come se fossimo in due posti diversi, ma con la capacità di vederci.

Il suo sorriso è rassicurante e mi lascia senza fiato. Vorrei poter andare da lui e abbracciarlo, fargli sentire tutto il mio amore per lui. Dirgli che va tutto bene.

Cerco di muovermi, ma non ci riesco, come sospettavo. Mi sale l'angoscia. Non poterlo toccare è la cosa più brutta che mi sia capitata.

All'improvviso, arrivano due uomini incappucciati e iniziano a picchiarlo. Lo prendono a calci, a pugni e lui urla. Non riesco a sentire alcun suono uscire dalla sua bocca, ma avverto il suo dolore.

Cerco di fare qualcosa, ma a parte dimenarmi, non riesco a concludere nulla.

Sento un rumore, come se qualcuno stesse bussando in una porta invisibile. Mi volto, ma non vedo nulla.

Quando torno a fissare il punto in cui c'era Jay, mi accorgo che è sparito. Al suo posto, vedo due volti belli e luminosi. I miei genitori.

E' solo un attimo, ma vederli mi rasserena.

"Non ti preoccupare, vegliamo noi su Jay. Ti prometto che non gli succederà nulla di male." Dice mia mamma.

Mio padre si avvicina a me e mi accarezza. E' una sensazione stranissima. Non riesco ad avvertire il suo tocco, eppure sento un brivido corrermi lungo la schiena.

"Sii il combattente che sei sempre stato. Jay ha bisogno di te e non delle tue paure. Sei la persona più speciale che abbia mai conosciuto in vita e sono certo che troverai una soluzione." Mi sussurra mio padre.

Sento nuovamente qualcuno che bussa ad una porta invisibile.

"Adesso apri gli occhi e trova la tua forza. Noi veglieremo su Jay." Conclude mia mamma."

Apro gli occhi di scatto e cerco di focalizzare dove mi trovo. Sono ancora nella mia stanza d'hotel , anche se tutto è sottosopra.

Ripenso al sogno appena fatto e ai miei genitori. No, non può essere stato solo un sogno. Non sono mai stato un tipo religioso o mistico, ma so che quello era un messaggio dei miei genitori. Loro stanno vegliando su Jay, mentre io continuo a piangermi addosso.

Hanno ragione loro: Devo reagire.

Sento qualcuno che bussa alla porta. Mi alzo e vado ad aprire. Compare Bob con una certa preoccupazione stampata sul viso.

"Stava dormendo,sir?" Mi domanda con un filino di voce.

"No. Cos'è successo?" Chiedo, sentendomi morire.

Lui da un'occhiata alla stanza e poi torna a concentrarsi su di me.

"Abbiamo ricevuto una chiamata strana di pochi secondi. Non sappiamo esattamente chi l'ha fatta, ma chiunque sia stato, ci ha dato il tempo di rintracciare il segnale. Sappiamo da dove proveniva!"

Innamorato di un Principe #Wattys2017 (Innamorato di un Re)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora