Capitolo 4: Una Baby Novità

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Finalmente mi hanno dimesso!

I miei genitori sono ancora a Luanda e non riesco a convincerli a tornare a casa. Mia madre è terrorizzata che possa capitarmi nuovamente una disgrazia e non vuole lasciarmi andare.

Mio padre non lo da a vedere, ma è segretamente in ansia per me.

Henry cerca di farmi tornare il sorriso, ma sa che non è un impresa facile. Da quando sono tornato alla vita quotidiana (si fa per dire), non riesco ad essere più me stesso.

Sono riuscito a confessare quello che mi è successo a Bethany, ma poi le ho fatto giurare che non avrebbe detto niente a nessuno.

"Lo prometto." Sono riuscito a farle dire, alla fine. Si vedeva che era molto preoccuopata per me, il che non una cosa consueta.

Henry è all'oscuro da tutto. Non voglio che sappia cosa mi sia successo, non potrei sopportare che mi guardi con occhi diversi. Già tra di noi nulla è come prima.

Il principe cerca di starmi vicino, ma io cerco di tenerlo a distanza. Credo sia un riflesso automatico. Mi si spezza il cuore ogni volta che lo respingo.

"Vuoi andare in Hotel?" Mi chiede Henry quando siamo finalmente fuori dall'ospedale. Siamo usciti da un'uscita secondaria, visto che i paparazzi ci stanno aspettando da quella principale.

"Sinceramente? No. Ho pensato che sarebbe meglio se passassi un po' di tempo a casa di Mary. Ha bisogno di me e io... Ho bisogno di distrarmi un po'." Confesso.

Lui mi guarda e vedo che spalanca la bocca. E' come se l'avessi colpito in pieno viso con sua grande sorpresa.

Io cerco di non fissarlo e inizio a guardarmi attorno.

"Capisco." Dice,alla fine. "Se hai bisogno di qualsiasi cosa, io ci sono."

Sorrido, ma mi si spezza il cuore quando guardo il suo viso triste.

"Non sarà sempre così." Aggiungo. "E' solo... E' solo un periodo. Non appena mi sarò ripreso, tornerò ad essere il vecchio Jay." Gli prometto.

Henry torna a fissarmi e vedo che è combattuto se abbracciarmi o meno.

"Ti ho promesso che non ti avrei fatto più soffrire." Dice. " Non ho mantenuto nuovamente la promessa. Spero che un giorno troverai la forza per perdonarmi. Io ti amo profondamente, Jay."

Le sue parole mi fanno sussultare.

"Herny, io non ti incolpo di nulla. So che non è stata colpa tua. E'...E' successo." Gli faccio notare. "Non voglio che ti flagelli. La scorsa volta ero solo in uno stato di shock, non sapevo nemmeno cosa stavo dicendo. Mi spiace se ho fatto passare un pensiero che non mi appartiene. Io..." Mi blocco per attimo. "Ti amo." Concludo.

Mi accorgo che è la pura verità. I miei sentimenti per Henry non sono cambiati nemmeno di una virgola. Io lo amo e lo amerò per sempre, ma è un momento buio per me e non so se e quando riuscirò a superarlo.

"Anche io, Jay. Ti amo più della mia stessa esistenza."

"Ti credo."

Bob arriva con l'automobile e accosta vicino a noi due. Esce dall'auto e viene ad aprire il protello.

"Signorino Jay, sono contento di vederla fuori da questo posto." Dice lui seriamente, ma so che è parecchio felice.

"Ti ringrazio, Bob. Sei stato veramente gentile a venirmi a prendere."

Lui annuisce e ci fa accomodare.

"Dove vi porto?" Ci chiede Bob, quando siamo seduti dentro l'auto.

"Bob, cortesemente, puoi portare Jay a casa della signorina Mary?" Ordina gentilmente. Bob ci guarda perplesso.

"Jay starà da lei per un breve periodo di tempo. Abbiamo pensato sia meglio così, visto che i giornalisti ci daranno il tormento." Spiega lui, inventando questa scusa su due piedi.

Bob annuisce, ma sembra non essere convinto.

Quando arriviamo sotto casa di Mary,io e Henry scendiamo dall'auto. Durante il tragitto mi ha detto che verrà a trovarmi ogni giorno e che, ogni volta che ho intenzione di uscire, devo chiamare lui o Bob.

"Va bene." Dico io,quando ribadisce il concetto per la decima volta.

"Ti accompagno fino a dentro casa."

"No. Ti ringrazio, ma so ancora salire una rampa di scale." Rispondo leggermente infastidito.

Lui mi fissa con aria di rimprovero, poi si rassegna.

"Va bene, ma scrivi non appena entri dentro casa. Siamo intesi?"

Io annuisco e mi porto la mano alla fronte, in segno di saluto militare.

"Non scherzare." Mi ammonisce lui.

"Okay, non lo farò più."

Prima che torni in macchina, mi volta e si avvicina a me. Mi prende e mi bacia. E' un bacio disperato, ma misto a paura e amore.

Quando ci stacchiamo, rimango leggermente interdetto. Non ricordavo quanto mi fosse mancato il contatto con le sue labbra, fino a quando non mi ha baciato.

"Torna da me presto, Jay. Ti amo e non posso fare a meno di amarti."

Lo vedo entrare in auto e accomodarsi.

Mi volto e vado verso il palazzo di Mary. Citofono e il portone si apre. Entro e salgo le scale.

"Non ci posso credere, Jay è tornato!" Urla la mia amica non appena mi vede.

"Sono ancora vivo, anche se non del tutto sano." Scherzo io.

"Vieni dentro e sistemati."

Ci abbracciamo e mi salgono le lacrime agli occhi. Uno dei pensieri più brutti che ho fatto quando ero in quel bunker, è stato quello di non riuscire a conoscere il figlio di Mary. Sono davvero grato che sia tutto finito.

"Come stai?" Mi domanda lei.

"Bene." Rispondo con un sorrisetto falso.

Lei mi studia con i suoi occhi. "Jay, siamo soli. Puoi dirmi veramente quello che ti passa per la testa. Se fosse capitato a me..." Si blocca, mordendosi le labbra.

Il mio volto si rabbuia. Mi siedo sul divano e fisso il vuoto.

"E' tutto... Tutto così strano." Ammetto.

"E' come se tutto fosse rimasto invariato. Nulla sembra essere cambiato, eppure io mi sento così diverso."

"Non lo so, Mar. E' come se non fosse più casa mia. Non riesco nemmeno ad essere me stesso con Henry. E' la cosa che mi ferisce di più." Le spiego.

Lei si avvicina a me e mi si siede accanto.

"Credo sia normale. Voglio dire, hai vissuto una delle esperienze più terribili della tua vita e per assimilare quello che ti è accaduto, ci vorrà molto tempo. Mi sorprende il fatto che sei ancora sano di mente."

Io scoppio a ridere istericamente.

"Hai toccato una nota dolente. Non so se son realmente sano di mente. Ancora..." Mi blocco un attimo.

"Ancora mi chiedo se sto vivendo un sogno causato dalle droghe che mi davano o se è tutto vero." Le confesso.

Lei mi prende la mano e me la stringe.

"Visto? E' tutto vero. Sei tornato a casa, Jay." Mi fissa con i suoi occhi colmi di amore per me. "Sei tornato a casa." Ripete.

Ci abbracciamo di nuovo e annuso i suoi capelli che odorano di cocco e vaniglia.

"Ti voglio bene, Mary. Voglio bene anche al piccolo." Dico e le tocco la pancia.

"Sai che incomincia a intravedersi qualcosa?" Mi dice.

Adesso che ci noto, è proprio vero.

Sorrido e mi sento più felice. Non vedo l'ora di avere questo bimbo tra le braccia.

Innamorato di un Principe #Wattys2017 (Innamorato di un Re)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora