Capitolo otto.

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"Ciao Lore, sono Rita." gli scrissi su whatsapp.

"Rita! Finalmente ho il tuo numero." mi scrisse.

"Già." scrissi.

"Sei bellissima."

"Se me lo dici di persona ci credo davvero."

"Allora vieni. O vengo io?"

"Vengo io dai."

"Ti aspetto." finì Lorenzo.

Uscì dalla stanza e mi diressi nella camera 222.

Arrivata, bussai e mi aprì lui.

«Allora?» gli sorrisi.

«Entra.» mi disse.

Entrai e mi fece accomodare sul letto.

«Sei bellissima.»

«E tu ora sei dolce.» dissi. «Perché sei così lunatico?» chiesi.

«Non lo so, sono così e basta.»

«Capito.» finì, non seppi più cosa dire.

«Ti piaccio?» chiese all'improvviso. A quel punto mi sentii bruciare, mi innervosii, incominciai a pensare alla risposta. Da una parte gli vorrei dire di si, ma dall'altra no.

«Ci sei?» mi chiese.

«No, cioè si, ci sono. Volevo dire che, insomma, non lo so.» abbassai la testa.

«Che carina.» disse solo.

«Tu sei bellissimo.» dissi. Ma da dove lo tirai fuori quel coraggio?

«Anche tu lo sei, te l'ho già detto.» mi disse.

Bussarono la porta ed entrò Alessandro.

«Scusate, ho interrotto qualcosa?» chiese timido.

«No no, me ne stavo andando.» dissi alzandomi dal letto.

Salutai entrambi ed uscii; dopodiché entrai in camera, mi stesi sul letto.

Poi mi ricordai di aver saltato il pranzo per stare con Lorenzo, infatti stavo morendo di fame.

Mentre mangiavo un pacco di biscotti, entrarono le mie adorate compagne di stanza.

«Riccardo sta peggiorando!» disse Alex ridendo.

«E' malato!» continuò l'altra ridendo.

«Che mi sono persa?» chiesi ridendo.

«Riccardo che si affogava con uno spaghetto ed Ylenia che cade fra le braccia di Alessandro.» disse emozionata Emma.

«Oddio, volevo vederli.» dissi.

«Perché non ci sei stata a pranzo?» chiesero entrambe allo stesso momento.

«Non mi andava.» mentii.

«Certo che sei una pigrona eh! Sei qui da quattro giorni e non hai fatto un cazzo!» disse ridendo Alex.

«Già...» risi.

Mentre le ragazze parlavano e commentavano la giornata, io ero rimasta incantata a vedere l'icona su whatsapp di Lorenzo. Era bellissimo, aveva un sorriso che faceva invidia a chiunque, i suoi capelli, i suoi occhi castano/verde, le sue labbra, le sue mani. Era perfetto.

«A che pensi?» mi chiese Alex.

«Che guardi?» mi chiese maliziosamente l'altra.

«Niente, niente!» dissi mettendo in standby il cellulare.

Dear Jack- Ossessione.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora