-Non ci credo!-
-Te lo giuro.-
-Non puoi averlo davvero fatto.-
-Cosa devo dire, sono uno spirito libero.-
-Sei un disgraziato!-
Il ballo è finito, lo so perché la musica si è interrotta ormai da un paio d'ore. Sdraiata sulla coperta con solo le calze e il reggiseno a coprirmi, porto le mani prima nei capelli di Chris, poi sul suo petto. Lui, con la testa posata sul mio stomaco, e con solo i pantaloni a coprirlo, mi sta raccontando delle bravate che in questi anni scolastici ha commesso, proprio in questa stessa classe.
Chris, lentamente, nel corso di queste due ore, si è quasi completamente finito la bottiglia di vodka ma è lucido, incredibilmente. Io non ne ho più bevuto un goccio, non mi piace molto. Però ho superato una prova e poi lui si è preso la sua ricompensa.
Beh, direi che siamo entrambi soddisfatti.
Ho superato la prova, posso fargli delle domande e finalmente conoscere qualche risposta. Ma non voglio spezzare la magia proprio adesso. Siamo rimasti tutto il tempo in questo stato, sdraiati e compiaciuti, a parlare di niente e di tutto, e incredibilmente, ho riso molto più di quanto mi aspettassi di fare ad un ballo scolastico.
Quando afferro il mio cellulare, all'interno della borsetta, mi accorgo che sono le due inoltrate.
-Sono quasi le tre.- gli dico, alzandomi sui gomiti.
Chris si alza completamente. -Forza, sarà meglio andare.-
Ci rivestiamo in fretta e raccogliamo ciò che rimane. Lui afferra la coperta e io il cuscino.
-Non scatteranno gli allarmi?-
Chris prende dalla tasca posteriore un paio di chiavi. -Dimentichi che sono uno dei rappresentanti.- dice, mentre me le scuote davanti agli occhi.
-Giusto.-
Mi sento una teppista mentre cammino per i corridoi della scuola e Chris ridacchia quando cerco di muovere i passi lentamente, per non fare rumore.
-Lo sai che non c'è nessuno, vero?- mi prende in giro. Gli faccio subito segno di stare zitto.
Quando finalmente siamo fuori dall'edificio tiro un sospiro di sollievo. Se per qualche assurda ragione ci avessero beccati, mi sarei portata la vergogna a vita.
Raggiungiamo a piedi il suo furgoncino. Due lampioni illuminano il vasto parcheggio ormai vuoto, per le strade non ci sono macchine.
-È tutto così tetro.- commento, mentre mi avvicino alla portiera.
Chris si guarda intorno, consapevole di essere circondato dal buio e dal silenzio.
-Non vorrai uccidermi e deporre il mio cadavere in un fossato, vero?-
dalla sua espressione capisco che è divertito e schifato dalla mia domanda inopportuna.
-Cosa te lo fa pensare?-
Alzo le spalle. -Parcheggio vuoto, le tre di notte, nessuno mi sentirà urlare da qui.-
Entriamo nel furgoncino, e io mi crogiolo nel calore della macchina.
-Ma per favore, avrei scelto un luogo molto più teatrale, che so, un precipizio. Magari lo avrei fatto passare per un suicidio.-
-Con tanto di lettera?-
-Con tanto di lettera.-
E poi ridiamo. Questa conversazione è assurda, non ha nemmeno un senso.
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Prima di te nessuno mai || 1
RomanceC'è un istante, nella propria vita, in cui ci si domanda cosa dobbiamo fare di noi stessi e come possiamo fare a definirci. È quello che accade a Margherita, o Maggie per gli amici, una diciassettenne che vive all'insegna dell'ordinarietà. Ama i lib...