21 ~ Proprietà privata - Parte 2

47.1K 1.5K 643
                                    

Chris mi conduce fino ad un albero che spicca per la sua altezza. La sua chioma supera tutte le altre. È particolarmente vecchio, oltre che alto. Ha la corteccia più chiara che cade a pezzi. Sembra essere un pino ma non ne sono poi così sicura.

Tutto intorno alla base vi sono aghi secchi e dell'erba verde che non sembra essere incolta, anzi è particolarmente accesa.

Chris si siede con un tonfo per terra accostando la schiena al tronco. Da questa punto la casa è quasi completamente coperta dagli alberi ma si vede qualche sprazzo di bianco. È comunque lontana. Sembra che il boschetto in prossimità di questa zona, esattamente dove ci troviamo adesso, vada sempre più in salita perché da qui si vede un bel panorama fatto di case e via via che si va più in fondo inizia la città urbana. Se aguzzo lo sguardo, oltre la linea della luce, posso vedere anche quella del mare.

È un bel posto.

Mi siedo accanto a Chris in silenzio, posando il sedere sui polpacci e mettendo le ginocchia accanto a lui. Mi fingo interessata a ciò che ho attorno poiché Chris non accenna a far parola.

È completamente rilassato contro l'albero, ha una gamba distesa e una tirata su, le braccia incrociate al petto e gli occhi chiusi. I capelli toccano la corteccia sporcandosi un po'.

-Bel posto.- sussurro per smorzare l'attesa. Tutto rimane immobile, Chris, gli alberi, l'aria. Anche il mio respiro.

-Perché siamo qui?- chiedo subito dopo.

-L'hai appena detto tu, è un bel posto.- dice tenendo gli occhi chiusi. È un peccato, così non posso vederli.

Restiamo così, a sentire le foglie lontane scricchiolare al vento e gli uccelli che si agirano in prossimità dei rami più alti.

-Di chi è questo posto?- chiedo indicando con il mento la villetta lontana. Ma poi mi accorgo che Chris ha gli occhi chiusi così specifico: -Intendo il casale laggiù.-

-Non ne ho idea. Ma suppongo appartenga a qualcuno che non ci tiene abbastanza.-

Non ha tutti i torti. È un bel posto ma la casa, almeno dall'esterno, non è mantenuta nel migliore dei modi.

-Ci venivo sempre da piccolo. È un bel posto dove stare in pace.- afferma aprendo finalmente gli occhi. Ma li usa nel modo sbagliato, perché adesso sta fissando me.

-Come facevi ad arrivarci?-

A questa mia domanda Chris raddrizza la schiena. –Con la bicicletta?- la sua risposta è più una domanda ma non ci faccio caso.

-Ti facevi tutta la strada da solo?- chiedo quasi scioccata. Io da piccola avevo ancora paura del buio in casa mia, figurarsi attraversare la città in bicicletta da sola.

-Non ti stupire, non è poi così lontano a dove sto.-

Per stare intende casa sua, dove vive?

-Giusto, dov'è che vivi?-

Tutto questo tempo assieme e ancora non lo so.

-Vicino.- è l'unica risposta che mi da. Secca e veloce. Nessun dettaglio, nessuna strada. Solo vicino.

Qui vicino ci sono una marea di case, vicino non è specifico.

Perché non vuole farmi sapere dove abita? Non sono certo una stalker che può trovarsi davanti casa sua alle due della mattina con un coltello in mano.

Voglio assolutamente sapere di più di lui, ogni cosa mi incuriosisce. È sempre evasivo, misterioso, a volte persino cupo. Tutto ciò che gli ronza per la testa improvvisamente diventa l'oggetto dei miei tormenti.

Prima di te nessuno mai || 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora