29 ~ Voglia di conoscere - Parte 1

48.8K 1.4K 236
                                    

Le macchie emergono sul mio corpo come volessero essere minacciose ogni volta che mi guardo allo specchio. E quando sono andata sotto la doccia, è stato molto peggio. Ho pregato che mia madre non entrasse o sarebbe stato decisamente complicato da spiegare. Mi sento come una fedele di qualche strana religione, che si cosparge il corpo di segni e invoca le sue divinità. Sono piena di macchie, dalle gambe al seno. E Chris ha detto che la parte divertente deve ancora arrivare. Spero sia il mio turno di divertirmi. Voglio dire, spero di non dover fare quello che ha fatto lui ma qualcosa di comunque divertente.

Mentre stavo sotto la doccia ho ripensato a ciò che ha detto Elena. Da quella volta al lago forse sono un po' cambiata, ma alla fine, nulla è più accaduto. Chris si è limitato a farmi provare l'esperienza. Non è stato come tanti libri che ho letto raccontano. Non c'è stato troppo dialogo, né i preliminari. Non c'è stato un gran dolore, e quando sono tornata a casa, non ero sporca né troppo dolorante. Ho avuto un po' di fastidio per un giorno intero. Ma nulla di più.

Eppure ogni volta che mi bacia, piccole labbra che si sfiorano, sento avvampare il mio corpo come preso da cocenti fiamme. E anche solo la mappa che ha disegnato su di me mi spinge a pensare che Chris sappia fare certe cose. Allora perché non le ha fatte con me?

In verità non so come avrei reagito a qualcosa di diverso, ma ora che è passato del tempo e che ci ho riflettuto sopra, mi chiedo perché quelle esperienze non me le abbia fatte provare.

Come reagirei a riguardo?

Solo a pensarci sento uno strano groviglio nello stomaco. È piacevole o no? Non riesco a definirlo da sola. È a questo che mi serve Chris. Lui mi serve per definire che tipo di emozioni provo.

Prima che lo incontrassi era come se fosse tutto uguale, tutto ripetitivo, niente ha mai dovuto mettermi in dubbio su cosa provavo, cosa volevo davvero, cosa era giusto o sbagliato fare e provare. Prima di Chris avevo sempre scelto la stessa strada.

E ora lui, non so come e non so perché, mi ha come spintonata fuori strada, facendomi ruzzolare giù da un burrone. Nella caduta ho sbattuto varie volte la testa, così forte, da aprire gli occhi per la prima volta. E ho visto come girava il mondo intorno a me, quali sensazioni una ragazza della mia età dovrebbe provare, sentire, sognare.

Mi ritrovo con il cellulare in mano, nella mia stanza, il giorno dopo che Chris è venuto a marchiarmi.

Ho le gambe incrociate sotto le ginocchia, un maglione pesante perché sento freddo, tre libri davanti a me e un cellulare spento, che non si illumina.

Lo fisso incessantemente. Spero che si accenda, che mi avvisi che mi è arrivato un messaggio o una telefonata. Ma niente. È da dieci minuti buoni che lo fisso e comincio a sentirmi ridicola.

Il sole illumina tutta la mia stanza penetrando dalla finestra anche se l'aria fuori è ormai invernale. Dicembre si sente, forte e chiaro.

Chris non mi scriverà. Perché dovrebbe farlo?

Non ci siamo mai massaggiati eccetto qualche raro caso. Non è una nostra routine farlo. Non sono una tipa che sta ventiquattro ore su ventiquattro attaccata allo schermo del telefono, anche perché, dopo dieci minuti, mi viene il mal di testa. Ma adesso vorrei tanto ricevere quella telefonata...

Il motivo non lo so nemmeno io, lo voglio e basta.

Poi sbuffo, stanca che non succeda niente, e prendo in mano la situazione componendo in fretta il corpo del messaggio.

"Vuoi uscire?"

Lo rileggo ma non lo invio. Troppo banale. Riscrivo: "Ehi, come va?"

Prima di te nessuno mai || 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora