Quando torno a casa ripenso ancora all'episodio e non dovrei proprio. Mi ha fatto un certo effetto incontrare la madre di Chris, devo ammetterlo e inevitabilmente mi ha fatto arrovellare il cervello ancora di più per il figlio.
Chris. Cosa starà facendo adesso? E cosa ha fatto dopo che me ne sono andata? Cosa penserà adesso di me o di noi?
Non ne ho idea e non so quando lo scoprirò, ma voglio scoprirlo.
<<Dove le metto le buste?>> chiede Diego entrando in cucina.
<<Lasciale pure sul tavolo.>>
Entro anche io e posiamo tutto sul tavolo. Allora la mamma fa capolino in cucina. <<Oh, non sapevo portassi qualcuno.>>
<<Mamma, lui è Diego. Ti ricordi di lui, vero? È un mio compagno di classe.>>
La mamma si avvicina. <<Ma certo che mi ricordo di lui. Voi eravate amici da piccoli. Mi sono sempre chiesta perché poi avete perso i contatti ma sono contenta vi siate riavvicinati.>>
Mi fa l'occhiolino e poi arriva al tavolo. <<Bene, potete pure andare di là. Qui faccio io.>>
Non ho mai detto a mamma cosa era successo a Diego perché non volevo che si facesse una cattiva immagine di lui come ce l'avevo io. Non volevo che sapesse che nella mia realtà ci fossero ragazzi del genere. Ma adesso che è cambiato, o dovrei dire tornato ad essere il vero lui, può anche tornare in casa mia.
<<Ti dispiace se...>> comincio io ma lui m'interrompe.
<<Non ti preoccupare, tolgo le tende. Grazie per essere stata un po' con me.>>
<<Grazie a te per la spesa.>> rispondo io mentre lo accompagno alla porta.
<<Bene, suppongo ci vedremo a scuola.>> dice infine prima che gli chiuda la porta alle spalle.
Non volevo essere scortese né cacciarlo così ma ho bisogno di stare un po' da sola al momento.
Mi dirigo subito in camera indossando qualcosa di più comodo e poi mi butto sul letto. Ripenso a Chris, non ho mai smesso di farlo. Deve uscire dalla mia testa, deve uscire assolutamente. Decido quindi di cercare di distrarmi e cammino verso il giradischi mettendo poi una nuova canzone. Lascio che questo tipo di musica, la mia preferita, si espandi nella camera regalandomi assuefazione e dolcezza. Giro per la stanza muovendo un po' i piedi e le braccia, chiudendo gli occhi e immaginando di trovarmi in una di quelle stanze da ballo degli anni ottanta. E quando poi parte il ritornello ritmato salto sul letto e comincio a muovermi con più istinto e meno rigidità. Mi lascio andare, alzo le braccia, salto sul letto, rischio persino di cadere una o due volte finché la musica non cessa e io ripiombo sul materasso un po' sudata e con il fiato corto.
È stato rilassante e mi sono sfogata un po'.
Cerco di calmare il respiro e torno ad essere una normale ragazza di diciassette anni un po' stanca e un po' malaticcia che deve fare i compiti che non ha recuperato.
Poi mi ricordo di qualcosa.
Tra poco è il mio compleanno, compirò diciotto anni. Tra tutto quello che sta succedendo ci manca persino che mi dimentichi del mio compleanno. E tra un mesetto circa, o un po' di più, ci sarà anche quello di Elena. Per ora solo Lavinia è maggiorenne ma noi ci stiamo arrivando. Non vedo l'ora, a dire la verità.
Dopo questa mia breve esaltazione per il mio compleanno che presto arriverà mi avvicino alla scrivania e comincio a studiare. Devo recuperare questi giorni in cui sono stata assente.
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Prima di te nessuno mai || 1
RomanceC'è un istante, nella propria vita, in cui ci si domanda cosa dobbiamo fare di noi stessi e come possiamo fare a definirci. È quello che accade a Margherita, o Maggie per gli amici, una diciassettenne che vive all'insegna dell'ordinarietà. Ama i lib...