<<Se non torno per la notte mia madre mi uccide.>>
<<Cosa le hai detto?>>
<<Che sarei andata a cena da Lavinia e che mi avrebbe accompagnato Stefania, la madre di Lavinia, dopo cena.>>
<<Hai avvertito anche Lavinia?>>
<<Certo, lei mi coprirà e anche la madre.>>
Poi volto lo sguardo fuori dal finestrino, cercando di capire dove siamo diretti. Per ora sembra la stessa strada che abbiamo fatto per andare da Giac's Company.
<<Allora, dove stiamo andando?>> chiedo per la decima volta.
Lui sbuffa, evidentemente innervosito. O forse, direi più nevoso.
<<Ancora un'altra parola e faccio inversione.>> mi avverte.
<<Come siamo nervosi.>> commento infastidita.
È lui che vuole mostrarmi qualcosa, non è costretto. Non capisco perché debba essere così scontroso.
Quelle sue parole, prima di portarmi via con se da casa mia, all'inizio mi hanno sorpresa.
Vuole dirmi tutto, vuole farmi scoprire la verità , vuole che lo conosca.
Mi sono sentita così felice da temere di esplodere.
Ma mi chiedo cosa gli abbia fatto cambiare idea così repentinamente.
Non capisco come prima voglia tenermi all'oscuro di qualsiasi cosa, e all'improvviso cambia idea, dal nulla, come se nulla fosse.
Ma non mi posso certo lamentare, finalmente posso scoprire qualcosa.
Quando inizia a guidare su una strada sterrata, della sabbia scura si alza al passaggio delle ruote e solo le luci del camioncino s'infrangono contro le cortecce degli alberi circostanti.
Sopra di noi il cielo è scuro, le stelle si vedono molto meglio e sembrano più luminose.
Dovremmo trovarci in una zona di campagna, dove c'è più terra e il cielo è più chiaro.
C'è il silenzio intorno a noi, né segno di qualche abitazione o struttura.
Abbiamo passato da un po' il bar di Giacomo, inoltrandoci in questo mezzo boschetto.
Poi Chris parla. <<Maggie, non so bene come spiegarti la situazione.>>
Mi raddrizzo sul sedile, colpita dalle sue parole pronta ad ascoltare quelle che seguono.
<<Non so davvero quello che sto facendo.>> scuote la testa, come se si stesse riprendendo da uno stato di trance.
<<Ehi, va tutto bene, dimmi che succede.>>
<<Il posto dove ti sto portando, non ti devi spaventare.>>
Deglutisco. <<Perché dovrei spaventarmi?>>
<<Non intendo spaventare nel senso di pericoloso, ma spaventare nel senso che vorrai scappare a gambe levate.>>
<<Non è più o meno la stessa definizione?>>
Cerco di fare dell'ironia, ma lui è serio. <<No, non è uguale.>>
Torno seria anch'io. <<Va bene, non scapperò a gambe levate.>>
<<Me lo prometti? Mi prometti di ascoltarmi, capire tutti i punti della situazione, e rimanere finché non avrò finito di spiegarti.>>
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Prima di te nessuno mai || 1
RomanceC'è un istante, nella propria vita, in cui ci si domanda cosa dobbiamo fare di noi stessi e come possiamo fare a definirci. È quello che accade a Margherita, o Maggie per gli amici, una diciassettenne che vive all'insegna dell'ordinarietà. Ama i lib...