28 ~ Mappa rossa e viola

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Chris continua a guardarmi come se avesse appena vinto alla lotteria e io vorrei correre il più lontano da lui per scappare dalle parole che mi sono appena uscite di bocca.

Mi tingo di viola, immediatamente, e i nostri respiri si confondono. Mi sarei dovuta stare zitta, avrei semplicemente dovuto cambiare discorso.

-Sono stato con un po' di ragazze, Maggie.- e la sua voce grave adesso però mi da sui nervi. Non m'importa sapere che sono state un po', in realtà vorrei sapere chi sono, cosa gli hanno fatto provare, se le sente ancora, in che rapporti erano...

Tutto questo mi farà impazzire, prima o poi.

Mi schiarisco la voce. -Okay... - sussurro a mia volta, sperando che la conversazione s'interrompa qui.

Faccio per allontanarmi ma Chris mi cinge la schiena provocandomi un verso di sorpresa.

-Vuoi divertirti Maggie?-

-Cosa vuoi...?- ma non finisco la frase e il mio cervello si sconnette, ancora. Le sue labbra sono premute sulle mie, ma non forte né rude. Un tocco leggero, passivo, due labbra che si uniscono indissolubilmente, come il nostro primo bacio, dopo aver preso l'autobus.

Come quella volta, anche adesso mi vengono i brividi e sento il cuore correre per la maratona.

Sento il respiro di Chris sul naso e sulle guance e le sue labbra tiepide sono morbide e confortanti. Mi schiocca il bacio, durato fin troppo tempo e torna a fissarmi, puntandomi il naso.

-Questo era il saluto che ti dovevo ieri sera.- sussurra sorridendo.

Questa era il bacio che avrebbe dovuto darmi ieri se solo non avessimo discusso, come fa sempre quando ci lasciamo. Mi afferra, mi stampa un bacio e poi se ne va. Cosa che mi fa alquanto imbestialire, ma senza la quale non starei così in estasi in questo momento.

-E questo è per fare la pace.- dice prima di avventarsi ancora su di me come un predatore, come al suo solito.

Nell'impeto del gesto, mi sbilancia all'indietro, facendomi stendere con un tonfo sul letto, e lui su di me.

Apre le gambe, facendosi spazio su di me, nel mezzo, e mi tiene per i fianchi facendoli alzare leggermente e mettermi più comoda. E le mie mani si spostano sulle sue braccia, per tenermi meglio e per tenere lui più vicino.

E questo è il genere di chiarimento che non avevo in mente ma che supera di gran lunga le mie aspettative. Chris mi bacia, profondamente, togliendomi il fiato, togliendomi la ragione.

Sento il suo profumo, il suo odore, il suo sapore. Sento lui, e ne rimango estasiata. Mai mi sono sentita così drogata.

Sento le labbra e le sue guance muoversi con le mie, il naso freddo, le ciglia lunghe e i capelli morbidi. Ed esploro tutto le mani, accarezzandogli la tanto amata mascella, e le ondulate ciocche nere, poi il collo, l'incavo della spalla.

Mi sento sempre piena di lui, ogni volta che ci tocchiamo, che ci baciamo, o anche solo che ci sorridiamo. Sento che qualcosa di più si mette tra di noi, scintille o attrazione, non saprei nominarla. Mi fanno male le guance ma bado solamente alle sensazioni che stanno crescendo da dentro di me e gridano per uscire. Mi afferra i polsi, massaggiandone l'interno con i pollici, poi infila una mano nei miei capelli, facendoli scostare dall'orecchio. Le sue labbra lasciano le mie e già mi mancano. Scende, lento, caldo, sul mio collo, e allora gli tocco la schiena e lui si appiattisce su di me, come preso da un moto di vicinanza, da una costrizione fisica. Schiaccia il suo addome sul mio, non provocandomi dolore né appesantimento. Lo sento vicino ed è meraviglioso.

Gli esce un mugolo che quasi mi fa ridere. Rischio sempre di scoppiare a ridere ogni volta che grugnisce o mugola, è la mia reazione all'imbarazzo. Porto la testa all'indietro, così che abbia più accesso e comodità ma lui porta le labbra sulla clavicola, per poi passare al petto e sfiorarmi con i pollici i lati dei seni. Adesso è il mio turno di mugolare, e mi vergono subito assottigliando le labbra. Sento Chris ridacchiare e portare, successivamente, le sue mani sotto la maglia. Il contatto con il mio corpo mi fa reagire, provocandomi brividi e un bisogno ossessivo di più contatto. Mi sfiora la schiena, le costone e poi chiude le sue mani a coppa sul reggiseno. Mi avvento io sulle lue labbra, per soffocare il secondo verso indesiderato. E lui mi accoglie, come se stesse aspettando solamente questo. È delicato, gentile, ma anche preciso e va dritto al punto. Con uno scatto che mi mozza il fiato fa scontrare i nostri bacini, come fosse una mossa di ballo, e io stacco le nostre labbra.

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