<<Ti prego, fermati.>> imploro tra le risate.
Abbiamo corso per tutta la strada e nemmeno l'ombra di una macchina o di qualche faro acceso.
Chris mi ascolta e si ferma, facendomi quasi scontrare contro la sua schiena. Ha i capelli spettinati dall'aria, gli occhi un po' brilli ed eccitati.
Io non voglio nemmeno sapere in che stato mi trovo.
<<Sei stanca?>>
Scuoto la testa. Non sono stanca anche se ho il fiatone. Questa corsa mi ha animata. Solo che sto sentendo freddo e non so come dirglielo.
Ho paura che potrebbe spegnersi l'allegria nell'aria se decidesse di cambiare qualsiasi programma abbia in mente solamente perché ho freddo.
<<Facciamo un itinerario.>> gli dico, tirandolo per la mano e camminando verso un muretto. Lui sembra curioso.
<<Un itinerario della notte che dobbiamo passare?>>
Annuisco con vigore. Presto ci sediamo e riprendiamo fiato, regolarizzando i nostri respiri.
<<Va bene, l'idea mi piace.>>
Afferra il suo cellulare e controlla l'ora, mentre io mi stringo nella giacca. Ho le mani congelate e le labbra screpolate.
L'idea di passare un'intera nottata con Chris mi eccita parecchio adesso. Sarà l'aria intorno a me o sarà per la svegliata che mi sono data, ma d'un tratto non vedo l'ora di vedere come andrà a finire.
<<È l'una, abbiamo cinque ore.>>
Annuisco ancora, non voglio sprecare caldo fiato. Subito penso a qualche posto più caldo di una strada deserta. Dovremo pur andare da qualche parte prima o poi. So per certo che qualche locale è aperto anche la notte ma di certo non il tipo di locale che fa per me. L'Angels sarebbe perfetto ma potrei incontrare qualcuno di conosciuto.
<<Camminiamo e vediamo dove ci porta il vento? Io suggerisco di entrare in ogni negozio aperto che ci troviamo sulla strada. Ci sarà pur qualcosa che ci da l'ispirazione da qualche parte.>> lo sento proporre.
L'idea non mi dispiace per niente, doversi fermare in un luogo caldo va benissimo. Alla fine acconsento e mi alzo, Chris mi segue a ruota. Appena muoviamo i primi passi, Chris fa per prendermi la mano ma si ritira quasi subito.
<<Cavolo, Maggie, sei congelata.>>
Produco una smorfia, quasi di scuse, e la rimetto in tasca.
Ma lui afferra entrambe le mie mani. <<Dai qua.>> Mi ferma per i polsi e chiude le mie dita a coppa tra le sue mani. Non so come faccia ad averle tanto calde dato il clima. Ci alita sopra un po' e poi le sfrega. Continua a camminare come niente fosse, ripetendo questo gesto un paio di volta prima di stringermi una sola mano e metterle entrambe nelle sue tasche, che trovo subito caldissime.
Non posso dire che ora le mie mani siano cade ma di certo mi ha scongelato un po', e che brividi mi sono venuti. Un gesto così tranquillo e premuroso non solo mi ha scaldato le mani ma anche il petto.
Il primo locale che incontriamo sulla strada è un bar, c'era da aspettarselo.
Quando entriamo, non mi colpisce l'odore del tabacco ma bensì odore di alcolici. Infatti, accanto alla saletta del bar, ve ne è un'altra, più buia, con luci al neon blu più scure. All'interno di sono molti più uomini e ragazzi che donne.
Scorgo un bancone infondo alla stanza e sparsi per tutta questa dei tavolini tondi con una copertura verde dove uomini in cerchio giocano a carte, due biliardi e un tavolo per i poker, con tanto di mazziere esterno.
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Prima di te nessuno mai || 1
RomansaC'è un istante, nella propria vita, in cui ci si domanda cosa dobbiamo fare di noi stessi e come possiamo fare a definirci. È quello che accade a Margherita, o Maggie per gli amici, una diciassettenne che vive all'insegna dell'ordinarietà. Ama i lib...