Capitolo 12

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Quando Harry iniziò a guidare verso casa, stava ascoltando chocolate dei 1975 e stava canticchiando parole a caso finché non venne interrotto rudemente dalla suoneria del suo telefono. Grugnì prendendolo dalla sua stretta tasca, poi rispose senza controllare il mittente e scattò, "Cosa?"

"Mr. Styles, avete riconsiderato la nostra offera sull'aggiungere un altro alpha alla tua famiglia?"

Ruotò gli occhi e rispose, "Non abbiamo bisogno di un altro alpha nella mia piccola famiglia e voi non potete obbligarmi veramente ad aggiungerne un altro, così o la smettete di chiamarmi o ci vedremo in tribunale," ed inclinò la testa di lato compiaciuto, mentre guidava, una mano sul volante.

"Ne ha parlato con il suo omega? Sono sicuro che sarebbe entusiasta di avere un altro alpha intorno.. Voglio dire, ovviamente, tutto dipende dall'omega dopo tutto..."

Gli occhi di Harry divennero scuri dalla rabbia, questo uomo lo stava facendo incazzare, facendogli credere che il suo omega avrebbe potuto volere un altro alpha e che lui non fosse abbastanza per soddisfarlo.

Grugnì e rispose, "Glielo chiederò questa sera e se non accetterà ti chiamerò e ti farò parlare con lui, va bene?" poi chiuse la chiamata e lanciò il telefono nei sedili posteriori.

Anche la musica in sottofondo non riusciva a distrarlo dal fatto che avrebbe dovuto parlare a Louis di questa cosa.

Cosa avrebbe detto?

Avrebbe accettato di avere un altro alpha nelle loro vite?

Posso essere un alpha migliore per lui; lo posso proteggere e amarlo più di ogni altro alpha.

Scosse la testa provando a scacciare quei pensieri dalla sua mente. Tutto quello che riusciva a pensare era quale potesse essere l'opinione dell'omega; non conosceva così bene l'omega o da così tanto tempo da sapere cosa avrebbe deciso.

Anche se si supponeva fosse un forte alpha egli aveva moltissime insicurezze, specialmente quando si trattava di qualcosa di romantico.

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Louis sedeva davanti alla lezione di teatro, nell'auditorio così da poter sentire la lezione. Era veramente interessato a quello che stava imparando ed era molto meglio che quelle noiose materie che doveva studiare al liceo.

Non voleva essere un inutile omega; voleva essere un ottimo omega per il suo alpha.

L'università insegnava lui anche materie minori, come cucinare e anche lezioni su come essere un ottimo omega per il proprio alpha. Queste materie erano obbligatorie all'università, ma a Louis non gli interessava, le trovava piuttosto divertenti.

Anche se non doveva cucinare poiché poteva limitarsi ad assumere alcune cameriere per fare il lavoro al posto suo. Non poteva farci niente, voleva imparare a cucinare dato che faceva veramente schifo e non riusciva nemmeno a fare del ghiaccio, per l'amor di Dio.

Pensò che forse questa era l'occasione per dimostrare a chiunque che non era solamente un ricco ragazzaccio viziato di un omega.

"Louis Tomlinson" il professore chiamò.

Interruppe il flusso dei suoi pensieri, alzandosi dalla sua sedia e portandosi il copione con lui. Aveva provato per settimane e lo aveva imparato come il retro della sua mano, perché poteva anche non significare molto per chiunque ma per lui significava tutto.

Salì sul palco, poi osservò la platea dove si trovavano i suoi compagni di classe e sorrise loro genuinamente, anche se la metà di loro volevano solamente dormire e la altra metà aspettava che i loro alpha li venissero a prendere dopo questa lezione.

Be my omega (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora