Capitolo venti
Mi accasciai sul divano in saletta, sospirando affannosamente,non credevo che una lezione con la Celentano fosse così estenuantemente.
Decisi di aspettare gli altri,nonostante avessi finito le mie lezioni.Presi il cellulare e girovagai un po' sui social:avevano creato la mia pagina ufficiale.Sorrisi e misi mi piace.
Mi piaceva l'idea di aver persone che mi supportavano,ma nel contempo mi intimoriva,poiché non dovevo deludere le loro aspettative.Dovevo essere all'altezza.«Ciao piccolina.»Mi sussurrò una voce alle mie spalle,scompigliandomi i capelli.«Che fai tutta sola?»
«Ti stavo aspettando.»Scherzai, quando vidi Andreas dinanzi a me.
«Eccomi qui.»Rispose ridacchiando,e, nonostante la dolce melodia che prima avevo sentito a lezione,mi sembrò di non aver mai udito suono più bello.
Adoravo quando sul punto di crollare i miei occhi incrociavano i suoi,Andreas era la mia scarica d'adrenalina.Gli sorrisi anche io e lo vidi sedersi accanto a me.
«Oggi mi hanno assegnato una coreografia,e non ho fatto che pensarti.»Sussurrò,poggiando la testa sulla mia spalla.
«Ah sì?»Chiesi incredula,e lo sentii annuire contro di me.«Perché?»
«Perché le parole mi riportano a te.»Mi spiegò,alzando il capo e mettendosi comodo,senza interrompere il contatto tra i nostri corpi.
Poggiai le gambe sulle sue,e le sue mani non esitarono ad accarezzarmi le caviglie.«Che canzone?»
«Ora te la faccio ascoltare.»Mi disse, prendendo dalla tasca dei suoi pantaloni il cellulare con intorno attorcigliate le cuffie.
Mi avvicinai ancor più vicina a lui e me ne infilai una.Scorse la playlist e fece partire Estranei a partire da ieri.
Mi ero affezionata,mi sono incasinata
parlami parlami adesso
che io sento che non sei più lo stesso
che me ne frega di esserti amica
mi sembra assurdo solo a pensarci
cosa vuoi che dica?
guardaci guardaci adesso
non c'è più un gesto,non c'è compromesso
e lo capisco dal tono diverso di voce
con cui mi dici: stasera ho da fare,non mi aspettare.«Molto significativa.»Bofonchiai, voltandomi verso di lui.«Stanno cambiando molte cose.»
«Si Jen,sembriamo due estranei.A me piaceva tutto ciò che avevamo costruito.» Ammise, accarezzandomi il mento.
«A me piace tutt'ora.»Gli confessai, lasciandogli un tenero bacio all'angolo della bocca.
Arricciò il naso,imbronciandosi per l'amaro in gola appena lasciato.
Soffocai una risatina,e mi sporsi versi di lui, poggiando il viso sul suo petto.Mi spinse più in avanti con i fianchi, fino a farmi arrivare seduta sulle sue gambe.
Alzai il capo e incrociai i suoi occhi, mi strinse ancor di più poggiando la testa tra l'incavo del mio collo.«Mi piace il tuo profumo.»Sussurrò baciandomi la spalla per poi salire.
Socchiusi gli occhi quando succhiò il lobo del mio orecchio,mordicchiandolo«Mmh,sai che ci stanno guardando tutti?»Piagnucolai,riferendomi non solo ai ragazzi che stavano arrivando, ma anche a tutti coloro che guardavano il day-time.
«Per la prima volta non mi frega niente dell'opinione della gente.»Confessò, senza staccarsi da me.«Poi mi piace sentirti addosso.»
Diventai improvvisamente paonazza, era una bella sensazione essere pelle contro pelle.Vidi dietro di noi Alessio col cellulare in mano e gli cacciai la lingua.Ci guardava compiaciuto e divertito dalla posizione amorosa in cui eravamo.
Andreas era ancora contro di me ed io ero ancora su di lui."_AlessioLaPadula_ ha taggato te e Müller_Andreas in una foto: Le donne che sanno spiegarti l'amore,o provano almeno a strappartelo fuori."
«Che stronzo.»Ridacchiai,mostrando anche ad Andreas la fotografia e la dedica.
«Sei solo amore.»Mi disse,lasciando un'altro bacio sulla mia guancia.
«Il tuo?»Gli domandai,con le lacrime agli occhi e il cuore a mille.
«Il mio!»Acconsentì dolcemente,e di impulso mi buttai tra le sue braccia.
**
«Molto carina la foto amichevole con Andreas.»Annunciò Benedetta, irrompendo nel bagno.Sia io che Chiara la ignorammo, eravamo intente a truccarci.Avevamo deciso,insieme alle altre,una serata tra ragazze, e per mia sfortuna c'era anche Federica.Non sapevo ancora dove volevano andare,così avevo messo un jeans nero di pelle con una camicetta bianca e un paio di tacchi-non molto alti-di colore rosso.Avevo tirati i capelli in una coda alta,e dopo aver messo il rossetto rosso,uscì dal bagno.
«Molto carini tesoro.»Scherzai, colpendo il fianco di Benedetta.«Vado un attimo nella 302.»Annunciai.
Pochi minuti prima avevo ricevuto un messaggio da Michele,in cui mi chiedeva di correre urgentemente da loro. Cosi, approfittando della lentezza di Chiara nel prepararsi, ero andata.
«Eccomi,che succede?»Chiesi,entrando grazie alla porta già aperta.
Vidi Michele seduto sul letto,insieme ad Alessio,che mi guardava divertito.
«Ci mancavi.»Dissero all'unisono, facendomi sorridere.«Ma non ce ne manca uno?»Chiesi, notando l'assenza di Andreas.
«È sul balcone.»Rispose Alessio, strizzandomi l'occhio.
«Grazie tesoro.»Scherzai, mandandogli un bacio,per poi dirigermi fuori.
Vidi Andreas di spalle,intento a fumare.Mi avvicinai e poggiai una mano sul suo fianco.«Piccolina.»Sorrise nel vedermi,poi mi squadrò dalla testa ai piedi.«Dove devi andare?»Mi chiese di impulso.
«Le ragazze hanno organizzato una serata solo-donne.»Risposi, poggiandomi con le spalle contro la ringhiera.
«Tu?Sai non voglio fare il guastafeste, ma hai appena diciotto anni.»Sorrise, spingendomi scherzosamente.
«Ahia,colpo basso.»Lo spinsi a mia volta, prendendo la sua sigaretta e portandomela alla bocca.
«Basso come te.»Mi cacciò la lingua, riprendendosi la sigaretta.«Sapevo che l'avresti sporcata di rossetto.»Sbuffò.
«Ti dispiace?»
«Si,molto.Avrei preferito quel rossetto sulle mie labbra.»Mi stuzzicò,e stavo per controbattere quando notai che c'era un messaggio di Chiara.
Ti aspettiamo nella hall.
C«Un giorno Muller.»Risposi,con la mia solita affermazione.«Ora vado.»
Buttò la cicca e velocemente mi cinse la vita con un braccio.«Sei stupenda stasera.»Parlò piano e sensualmente.
«Stasera ho da fare,non mi aspettare.» Sussurrai al suo orecchio, correndo poi via.
Lo sentì ridere sonoramente,e dopo aver salutato anche gli altri due ragazzi, mi chiusi la porta alle spalle.
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Romeo •Andreas Muller•
Fanfic«Andreas Muller.»Parlai piano e con le lacrime agli occhi,quando lo vidi sul ciglio della porta. «Jenny William.»Controbatté lui, abbassando il capo in segno di inchino.«Ti dedico Roma.» -Storia iniziata 03 marzo 2016.