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Capitolo quaranta

«Cosa posso portarvi?»Ci chiese il cameriere,a me ed Elena.

«Un caffè,un succo di frutta alla pesca e due cornetti a marmellata.»Gli risposi, ammiccando un sorriso e porgendogli il menù.

Quella mattina il sole imponeva su Roma,era una giornata piuttosto calda e taciturna.Elena aveva insistito affinché facessimo colazione al Regoli,un nuovo bar aperto in centro.Da quando ero entrata nel loro 'team',avevamo stretto un bel rapporto;era solare,divertente e comprensiva,nonostante la mia giovane età.

«Fumi?»Mi chiese,ed io annuì,sfilando la sigaretta dal suo pacchetto di Merit.
Non le amavo molto,preferivo di gran lunga le Marlboro,ma comunque accettai.La prima sigaretta della giornata era un gran sollievo.

«Oggi dobbiamo montare il passo a sei di Federica.»Gli dissi,e lei arricciò il naso,cacciando il fumo dalla bocca.

«Non amo per niente il movimento di quella ragazza,sopratutto in uno stile spinto come quello di Garrison.È molto goffa come ballerina.»Mi disse buttando poi la cicca,quando arrivò il cameriere.

«Non è che non è brava,ha tecnica,deve solo bilanciare bene l'energia.Mette troppa forza,e risulta come uno sbattimento esagerato.»Continuai, facendo ridere anche lei.

«Ma tu allora non sai perché è entrata?» Mi chiese,rigirando lo zucchero nel caffè.

La guardai corrugando la fronte,e lei alzò le sopracciglia annuendo convinta. «Sapevo che era stata ripescata.»

«Jen è tutto business.Arianna era nettamente migliore di lei.»Mi rimproverò,ed io la osservai titubante, effettivamente aveva ragione.

«Allora perché è qui?»

«Per lo stesso motivo per cui Luca era qui.Era un cantante e faceva la corte ad Elodie.Lo hanno fatto per accendere il fuoco,e di conseguenza aumentare gli ascolti.»Mi spiegò,arricciando il naso.

«Quindi lei è entrata per accendere il fuoco tra me e Andreas?»Gli chiesi,e lei annuì,avevo sempre sospettato della poca professionalità di Maria in queste cose.«È uno schifo.»

«Jenny,entrando nel nostro team, tu verrai a conoscenza di molti avvenimenti.Alcuni toccheranno Andreas,e per quanto ti stia a cuore non devi proferir parola.»

«Andreas?Cosa accadrà?»Mi affrettai a domandare,non mi importava niente della fama del programma,avrei sbandierato a tutti i loro segreti se gli avessero fatto del male.

«Nulla di male,tranquilla innamorata pazza.»Scherzò,affievolendo l'aria tesa che si era creata.

**
Garrison era piuttosto invaghito di Federica,lo si notava da come l'aveva assecondata quando lei gli aveva proposto Pillow Talk.Avevo sempre amato la voce di Zayn Malik e le parole di quella canzone erano a dir poco stupende.

La coreografia era predisposta in tre coppie: Io e Gianmaria,Elena e Simone e Federica e Stefano.L'emozione che si doveva suscitare era quella del desiderio,per tutta la durata della canzone cercavamo di far l'amore,ma poi alla fine ci tiravamo sempre indietro.

«Federica stendi di più le gambe quando ti Poggio sulla spalla,non essere robotica.»La rimproverò Stefano, torcendo in modo anomalo la spalla.

«Sei tu il professionista,tu devi adattarti.»Lo sfidò lei,con un ghigno sul volto.

Simone scattò in avanti,poggiando una mano sul petto di Stefano,che la fissava inferocito.Io ero totalmente a bocca aperta,mentre Elena la fulminava con gli occhi.
Garrison invece era chiuso beatamente nel suo ego,non sopportavo il suo atteggiamento; odiava persone umili come Andreas ed apprezzava persone come lei.

«Se avete finito questa sceneggiata,io avrei una lezione con Kledi»Sbottai, e Garrison,dopo numerose occhiatacce, mi concesse di andare.

Entrai sfinita in aula ed un'ondata di calore mi invase quando notai tutti li, intenti a ripetere una diagonale.Mi sentivo a casa mia,nel posto giusto ed al momento giusto.I miei occhi si posarono sul volto sprizzante di felicità di Ale e Michele,che insieme borbottavano contro Emanuele.

«Sei qui per me o per Muller?»Mi domandò divertito Gabriele, sbucandomi davanti.

«Sono una professionista,siete entrambi il mio lavoro.»Scherzai, baciandogli la guancia.

Salutai tutti,quando le note di Help dei
Beatles,terminarono,e all'unisono mi risposero.Strizzai un occhio ad Andreas quando lo beccai a guardarmi e lui mi mandò un bacio volante.

«Buongiorno maestro,impressione mia o vi vedo piuttosto afflitto?»Salutai Kledi,accennando al suo volto paonazzo.

«Gli avevo chiesto di esprimere l'angoscia in questa diagonale,ma ho trovato solo elefanti senza grazia.»

Scoppiammo a ridere tutti,forse Ale più degli altri,essendo l'unico a non aver avuto una preparazione classica.In effetti non sapevo se Andreas sfoggiasse questo titolo,aveva parlato sempre e solo dell'hip-hop.

«Sarà per la prossima volta,potete andare.»Li salutò,con un gesto rapido della mano.

Lo lasciai solo e mi avvicinai ai ragazzi, cingendo il bacino di Andreas con un braccio.Si voltò a guardarmi ed il mio cuore sprofondò:il suo sguardo era più penetrante di una lama.

«Piccola,stai bene?»Domandò sorridendo,poi mi strinse a se.

«Mai stata meglio di così.» Confabulai contro il suo petto,nonostante l'alone di sudore sotto le braccia lui profumava sempre.

«Copriti però,non mi piace il modo in cui Simone ti guarda.»Mi disse, osservando il ballerino entrare disinvolto.

Scoppiai a ridere e gli colpi il petto,non potevo credere realmente che era geloso di un fuoriclasse come Simone.
In realtà avevo sempre sospettato che ci fosse qualcosa tra lui e Klaudia,anche se quest'ultima era sposata.

«Andreas amore,andiamo mi manchi.» Alessio si avvicinò a noi,imitando la mia voce.

Sia io che lui lo guardammo corrugando la fronte,poi scoppiammo a ridere.«Sarei io questa?»Chiesi,tra le risate.

«Suppongo di sì.»Mi rispose Andreas, con le lacrime agli occhi.«Stasera ci sei?Andiamo tutti a mangiare una pizza prima della registrazione di domani.»

«Ci sono,ma che succede domani?»

«Dopo ci sono le vacanze di Natale.»Mi disse Alessio,ed io annuì spaesata le avevo proprio dimenticate.«Amore andiamo dai.» Continuò,tirando il braccio di Andreas.

Mi sporsi velocemente verso di lui e gli stampai un piccolo bacio sulle labbra, prima di vederli sparire sculettando.
Scorrisi nel vederli,era magica la loro amicizia:non c'era Muller senza La Padula,e viceversa.

«Jenny iniziamo?»Mi chiese Kledi, ed io annuì avvicinandomi.Le sue lezioni erano più pesanti di una maratona.

Romeo •Andreas Muller•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora